Anagrafe felina e microchip dei gatti: quanto costa e come funziona

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In questo articolo vogliamo occuparci di una questione burocratica, (chip gatto e anagrafe felina) perché nonostante chi ha un gatto sia poco abituato a questioni normative (ci sono meno vincoli rispetto ad un cane, pensiamo a deiezioni, guinzaglio, aree di sgambatura e così via) le autorità stanno facendo qualcosa in questo senso, più che altro per una questione di prevenzione del randagismo. Parliamo dunque della questione dell’ anagrafe felina e del microchip del gatto.

obbligo di microchip per i gatti gennaio 2020

Dal 1 gennaio 2020 in Lombardia è obbligatorio, per i gatti neonati, adottati o comprati, l’applicazione del microchip.
La disposizione è introdotta dal Piano regionale integrato della sanità pubblica veterinaria 2019-2020.
L’obiettivo è soprattutto quello di contrastare il randagismo e l’abbandono, ancora troppo diffuso tra i gatti.

Ora dunque tutti i gatti lombardi di cui si entri in possesso dal 1 gennaio 2020 e i gatti randagi e di colonia saranno dotati di microchip, ed inoltre il piano regionale prevede la sterilizzazione di gatti di colonia e di proprietà in caso il proprietario sia indigente. Se ne occuperanno i veterinari ATS e veterinari liberi professionisti

Nel 2017 era stato presentato in Senato un disegno di legge per l’istituzione di una anagrafe felina e canina e obbligo di impianto di microchip di tutti i soggetti presenti sul territorio, compresi quelli delle colonie feline. Si tratta di una proposta depositata nel 2013 che mira a regolamentare anche quei gatti in colonia felina, per cercare di eliminare il randagismo e che ora sta iniziando il suo iter per diventare legge, su idea della deputata Michaela Brambilla.

Iscrivere un gatto all’anagrafe felina, ad oggi è facoltativo, ma tramite questo disegno di legge diventerebbe obbligatorio.

Ovviamente l’iscrizione si paga, pare sulle 50€, e saranno obbligate le ASL locali ad iscrivere le colonie feline all’anagrafe, indicando come proprietario dei gatti il Comune dove risiede la colonia.

Ci sarebbero convenzioni ed agevolazioni tramite veterinari convenzionati, ma sicuramente la cura e la tutela di questi animali non avrebbe certo un costo esiguo.

Ecco qui il testo integrale del disegno di legge: http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/17/DDLPRES/699174/index.html?stampa=si&spart=si&toc=no

Per quanto riguarda i gatti, alcuni anni fa è stata istituita quella che viene chiamata anagrafe felina: esattamente come l’anagrafe canina, che è ben radicata ormai, viene data ai proprietari la possibilità di inserire un microchip nel sottocute del proprio gatto e di fornire i propri dati all’anagrafe: lo scopo è quello di responsabilizzare il proprietario e, nel caso in cui il gatto scappasse, poterlo restituire a lui o, qualora fosse irrintracciabile, alle autorità sanitarie del comune di residenza.
Vediamo come funziona.

Cos’è L’anagrafe felina

Per prima cosa c’è da dire che l’anagrafe felina è facoltativa, quindi a differenza di quella canina non c’è alcuna legge che obbliga il proprietario a iscrivere il proprio gatto, nonostante l’iscrizione sia riconosciuta dal Ministero della Salute italiano.

Se un proprietario sceglie di iscrivere il proprio gatto, potrà farlo presso qualsiasi ambulatorio veterinario abilitato (praticamente tutti gli ambulatori) e il veterinario inserirà il microchip nel corpo del gatto.

Il microchip per il gatto è lo stesso del cane, non è dannoso e non è doloroso, e attraverso un apposito lettore esterno qualunque altro veterinario potrà leggere il numero del microchip.

microchip per i gatti
microchip per i gatti

Contestualmente all’impianto, il proprietario lascia i suoi dati anagrafici e di residenza al veterinario che li inserirà nella banca dati nazionale (a cui solo i veterinari possono accedere) insieme alle caratteristiche del gatto, come la razza, se è di razza, il colore e le particolarità del mantello e degli occhi.

Anche eventuali interventi chirurgici e status sanitari, come il diabete, si possono inserire così che i colleghi, in caso di emergenza, sappiano fin dall’inizio come comportarsi.

Dopo l’iscrizione il proprietario non deve fare praticamente nient’altro: qualora, tuttavia, il gatto avesse un intervento, o fosse smarrito oppure sia deceduto basterà recarsi dal veterinario che inserirà le informazioni nella banca dati, o lo toglierà dalla banca in caso di decesso.

È bene segnalare anche il cambio di numero telefonico o di indirizzo.

Qualora qualcuno trovasse il gatto abbandonato e lo portasse da un veterinario questo potrebbe risalire rapidamente al proprietario, tramite il microchip, e tramite il numero di telefono potrà rintracciarlo e accordarsi per la riconsegna, gratuita; se il proprietario non fosse rintracciato, verrà consegnato alla ASL competente per il comune di residenza che lo metterà in strutture apposite, gattili o colonie feline, della zona.

In questo altro articolo ti ho spiegato che cosa fare se trovi un gatto abbandonato.

Come viene inserito il Chip al gatto?

Il microchip al gatto può essere inserito solo da un veterinario. Sarà praticata una semplice iniezione assolutamente non dolorosa per il gatto, senza sedarlo o addormentarlo. In genere il microchip viene inserito quando un gatto viene sterilizzato, per comodità, può essere inserito in ogni momento della vita del gatto.

Quanto costa il microchip nel gatto?

Il costo del microchip del gatto per il proprietario è abbastanza irrisorio, perché l’unico costo a dover essere sostenuto è quello dell‘impianto del microchip al gatto che non è gratuito, e il prezzo è stabilito direttamente dal veterinario che lo impianta, ma comunque si aggira intorno ad un costo che va dai 20 ai 40 euro.

Il costo è a carico della ASL solo per i gatti randagi di proprietà non di una persona ma di un ente, che è il Comune.

Altri costi non ce ne sono, le comunicazioni sono gratuite così come la riconsegna (se non contiamo il costo della benzina per andarlo a riprendere, ma è difficile che un gatto riesca a fare tantissimi chilometri per proprio conto).

Nel caso di rinvenimento da parte delle autorità, a differenza dei cani il cui ritrovamento prevede una multa, per i gatti non ha conseguenze, per cui possiamo tranquillizzarci: alla domanda “E se il gatto mi scappa e lo trovano i vigili urbani prendo la multa?”
La risposta, attualmente, è “No”.

Per questo, a parte solo prezzo del microchip, il proprietario non andrà incontro ad oneri di alcun tipo, e avrà la sicurezza che se il gatto, in futuro, fuggisse, nel caso qualcuno lo ritrovi sia possibile sempre e comunque risalire al proprietario, anche senza medaglietta.
Quindi costo microchip gatto: tra i 20 e 40€.

Un servizio utile e nel complesso gratuito a cui si consiglia di aderire a tutti i proprietari di gatti: poter ritrovare il nostro amico in caso di smarrimento val bene una “visitina” dal veterinario per mettere il microchip.

Anagrafe Nazionale felina
Anagrafe Nazionale felina

Le informazioni sull’anagrafe felina, comunque, si possono trovare sul sito ufficiale del servizio di Anagrafe Nazionale Felina.

Come è fatto il Microchip del gatto?

Il microchip che viene inserito ai gatti è uguale a quello che si usa per i cani, è una piccola capsulina in vetro grande come un chicco di riso e contiene un codice univoco a 15 cifre che può essere letto tramite un apposito lettore in possesso dei veterinari, delle Asl e della Polizia Municipale.
Il codice identificativo, univoco per ciascun gatto, indicano il paese di appartenenza del gatto, i dati identificativi del gatto e del proprietario.

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3 commenti
  1. ROBERTO TOSETTI
    ROBERTO TOSETTI dice:

    troppa gente ammazzerebbe i gatti pur di non accollarsi costi, i gatti sono animali liberi e scelgono i padroni come un amico, lasciamoli liberi nella loro natura e non preoccupiamoci di perderli, il gatto non si perde, se ne va se non si trova bene!

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    • Mary
      Mary dice:

      Non sono d’accordo. Ci sono dei gatti, rispettati nella loro indole libera, che si fanno prendere e far pensare siano abbandonati…

      Rispondi
    • Aurora
      Aurora dice:

      Invece ti sbagli di grosso. Io avevo un gattino anni fa che lasciavo libero di entrare ed uscire di casa come voleva, finché un giorno qualcuno da una macchina è passato e se l’è preso. Non sono riuscita ad andargli dietro né a capire se questa persona avesse pensato che il micio fosse randagio, ma in questo secondo caso se la persona l’avesse portato dal veterinario io avrei potuto riaverlo.
      Anche i cani se li lasci liberi scappano, ma che ragionamento è? Quando ti affezioni gli animali diventano membri della tua famiglia, cani o gatti o criceti o iguana che siano, ed è ovvio che non vuoi perderli. Adesso che ho un altro gatto, sicuramente gli farò impiantare il chip al più presto.

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