Cistite gatto: sintomi, cura e rimedi naturali

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Cistite gatto

La cistite nel gatto è un problema abbastanza comune, e fortunatamente anche facilmente risolvibile.

Si tratta di una infezione e infiammazione della vescica del gatto, che gli causa dolore nella minzione e spesso è facilmente individuabile perché è presente sangue nelle urine del gatto.

Chiamata anche cistite emorragica, appunto per la presenza del sangue nella pipì, sembra sia più comune nel gatto maschio castrato, in quanto dotato di una uretra più lunga, quindi più soggetta a batteri.

Ma la cistite in realtà può insorgere sia nel gatto maschio, intero o sterilizzato, sia nella gatta femmina, ed anche durate il calore.

Inoltre la cistite nel gatto maschio è anche più pericolosa, in caso di calcoli ad esempio, in quanto l’ostruzione dell’uretra impedirebbe al gatto di fare la pipì, ed in questa situazione meglio correre subito dal veterinario.

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Spesso ci si chiede quanto dura la cistite nel gatto, è chiaro che se non viene curata può solo aggravarsi, mentre se si fa la cura con l’antibiotico e antinfiammatorio, in circa 7 giorni, cioè il ciclo dell’antibiotico, si può risolvere la cosa.

Sintomi della cistite del gatto

I sintomi della cistite nel gatto sono spesso molto evidenti:

  • dolore nella minzione
  • miagolii quando il gatto fa pipì, per il dolore
  • difficoltà a urinare (disuria)
  • presenza di sangue nelle urine del gatto (ematuria)
  • il gatto urina in posti insoliti e non nella lettiera
  • il gatto si lecca spesso le parti intime e l’addome

La cistite del gatto è molto simile a quella umana, ed anche i sintomi sono gli stessi: il gatto sente bruciore e dolore quando fa pipì, vorrebbe non urinare spesso, perché gli fa male, ma non riesce a trattenere lo stimolo, anzi, il bisogno di urinare è più frequente del solito.

Spesso il gatto modifica il luogo dove fa i bisogni: evita la lettiera, perché la associa al dolore, e fa i suoi bisogni in posti insoliti, una scatola, nella doccia, persino nel lavandino.

Spesso noi umani ci accorgiamo del disturbo del gatto proprio perché urina in posti insoliti, ed in così abbiamo modo di vedere il sangue nelle urine del gatto, perché la pipì si presenta di un colore dal rosato al rosso acceso. Inutile dire che se il gatto urina solo sangue, è il caso di andare dal Veterinario.

Non è raro che il gatto, anche se fa pipì nella lettiera, provando dolore urinando, emetta dei miagolii mentre fa i bisogni, questo è un segnale molto evidente che fare la pipì gli sta causando dolore.

Il gatto quando è affetto da cistite passa molto tempo anche a leccarsi l’addome, come a volersi dare sollievo dal dolore.

La situazione diventa grave quando il gatto non urina proprio. In questo caso bisogna correre dal veterinario, che provvederà a svuotare la vescica e a stabilire la vera causa della cistite, che può essere anche un blocco nell’uretra dovuto a calcoli o renella.

In questo caso, il gatto sta visibilmente male: non si lecca, cerca di stare seduto per ridurre la pressione sulla vescica, potrebbe avere addirittura la febbre a causa dell’infiammazione e infezione secondaria che si viene a creare.

Il veterinario, in caso di sospetta cistite del gatto, da una ecografia per appurare che non ci siano ostruzioni, e una analisi delle urine, in cui i batteri sono facilmente visibili (e comunque vengono “coltivati” e fatti crescere in laboratorio, per sapere precisamente di che batteri si tratta).

Cistite gatto: cause

La cistite è causata da una infiammazione della vescica e dallo sviluppo batterico anomalo nella vescica.

La vescica è un ambiente tendenzialmente ostile allo sviluppo batterico, perché ci sono poche sostanze nutritive e comunque si svuota spesso.

Tuttavia, a volte, alcune cause alimentari (come il troppo cibo, o cibo di scarsa qualità) fanno sì che si modifichi il pH urinario, ovvero l’acidità delle urine, che diventa più alto, e questo crea un ambiente favorevole allo sviluppo batterico.

Spesso l’alimentazione del gatto, fatta di cibi per gatti di scarsa qualità, può dunque causare la cistite e problemi renali nel gatto, come calcoli e renella.

Inoltre la cistite può essere causata anche da problemi intestinali (disbiosi intestinali), da una flora batterica intestinale alterata  che va a provocare danni anche nel sistema urinario.

Non è detto comunque che la cistite sia causata solo dall’alimentazione, può essere causata anche da fattori come stress e disagi ambientali del gatto, che hanno allo stesso modo influenza nella modifica del pH urinario, proprio come avviene per noi umani.

Il fatto che, poi, quando si da troppo cibo al gatto, ci siano più sostanze nutritive perché ce ne sono di più nel sangue, e quindi ne finiscono di più nelle urine, dà ai batteri il nutrimento necessario a svilupparsi, e questo crea danni alla parete vescicale. Danni che, come probabilmente qualcuno di voi ha sperimentato, fanno bruciare.

Che cosa ci viene spontaneo fare quando abbiamo la cistite? Cerchiamo di fare pipì il più possibile, perché in questo modo riduciamo la pressione presente nella nostra vescica.
Ecco, il gatto fa lo stesso.

In questo caso il gatto cerca di alleviare il suo dolore, ma fare pipì gli brucia.

La cistite emorragica può anche essere causata dai calcoli o dalla renella, che come abbiamo visto ostruiscono l’uretra, impedendo il corretto passaggio dell’urina, e quindi il proliferare dei batteri.

Il blocco dell’uretra può essere provocato anche da traumi o tumori, ma sarà il Veterinario, mediante l’ecografia a capire le vere cause della cistite, che molto più spesso sono semplicemente cause dovute ad alimentazione sbagliata.

Cistite del gatto: come curarla

Se andiamo dal Veterinario con il nostro gatto affetto da cistite, come abbiamo detto, verrà verificato se ci sono elementi ostruttivi dell’uretra, tramite ecografia, e verrà fatto un esame delle urine.

Se il gatto non urina, verrà svuotata la vescica e trovata la causa che sta a monte dei problemi di minzione del gatto.

Fortunatamente, le cure per la cistite esistono: vengono somministrati degli antibiotici in grado di arrivare alla vescica ed uccidere i batteri, oltre agli antinfiammatori per gatti, per ridurre l’infiammazione e quindi il dolore.

Deve essere il veterinario a identificare l’antibiotico adatto alla cistite del gatto, e quali farmaci antinfiammatori somministrare. Spesso si somministra il Baytril, ma consultate il vostro veterinario.

Quindi la terapia per la cistite è farmacologica, ma si devono mettere anche in atto altri accorgimenti, in modo da scongiurare che la cistite si ripresenti.

A volte viene anche modificata l’alimentazione, per modificare l’acidità urinaria e fare in modo che sia l’urina stessa ad essere in qualche modo disinfettante per la vescica.

Si tende ad eliminare dall’alimentazione le crocchette di scarsa qualità per favorire il cibo umido che reidrata anche i reni.

E’ importante per la cura della cistite mantenere pulita la lettiera, per evitare che siano presenti batteri.

La cistite è dunque un problema facilmente curabile, forse il più semplice (a meno che ci sia concomitanza di malattie infettive come la FIV o l’età molto avanzata) tra quelli che riguardano la vescica.

Se la cistite sembra causata dallo stress del gatto, è necessario capire quali elementi stressogeni ci siano in casa, al limite consultato un Veterinario comportamentalista.

Cistite gatto: rimedi naturali e omeopatia

Oltre a tenere molto pulita la lettiera e ad andare a risolvere i problemi di stress del gatto, magari con Fiori di Bach o con il Feliway, possiamo mettere in atto delle cure naturali per aiutare il gatto con la cistite.

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Molti consigliano di far assumere al gatto un decotto di foglie di malva, per più giorni, che ha la capacità di sfiammare le vie urinarie, utile anche l’uva ursina e gli stimmi di mais in tisana.

Dato che spesso la cistite è legata alla flora batterica intestinale alterata, possono essere utili anche i fermenti lattici.

Ovviamente va sempre lasciata a disposizione acqua pulita e far bere molto il gatto, per diluire le urine.

Esistono anche rimedi omeopatici per la cistite del gatto, qui un compendio di rimedi: http://elicats.it/cistite-gatto-rimedi-naturali/

Che cos’è la cistite idiopatica felina?

Questa trattazione della cistite idiopatica felina è a cura della dott.ssa Elena Borrione, medico veterinario comportamentalista.

Il termine idiopatico viene utilizzato quando non si riesce a scoprire la causa primaria che ha generato la problematica clinica che porta il gatto ad avere una cistite.
Quindi la cistite idiopatica è un’ infezione a carico della vescica o, più in generale, a carico delle basse vie urinarie in cui non è possibile individuare una causa o un agente eziologico (virus, batteri, neoformazioni, ecc)

Cistite idiopatica nel gatto: sintomi

I segni e le manifestazioni che si possono riscontrare nel gatto sono i medesimi che si osserverebbero in caso di una qualsiasi altra cistite, le cui cause, a differenza di quella idiopatica, sono ben identificabili ad esempio in caso di una elevata presenza di batteri patogeni (cistite batterica) o di cristalli urinari (cristalluria)o ancora di una neoformazione a carico della parete vescicale.

Il gatto può accedere numerose volte nella cassetta igienica e depositare poche gocce di urina per volta e proporre comportamenti ripetuti prima di riuscire a trovare la posizione giusta (girare in tondo o grattare la sabbietta).

Possono esserci episodi di “incidenti domestici” rappresentati da depositi di urina in luoghi non appropriati (sui tappeti, poltrone, divani, ecc) in giro per casa.

Il gatto può lamentarsi sia quando si reca nella cassetta sia quando gira per casa.
Può apparire più nervoso del solito e sembrare persino più attivo ma, solitamente, è un’attività che lascia l’impressione al proprietario che il micio non “trovi pace” in casa.

Oppure si potrebbe riscontrare una marcata diminuzione nelle attività quotidiane e una generale apatia del gatto anche di fronte a stimoli che solitamente catturano il suo interesse (l’apertura della scatoletta di tonno o il momento della sera in cui lo facciamo uscire sul terrazzo).

Infine possiamo anche riscontrare la tendenza del gatto a leccarsi con insistenza nella zona dei genitali o della pancia, fino a togliersi tutti i peli e crearsi delle vere e proprie ferite cutanee.

Cistite idiopatica felina: cause e fattori di rischio?

I fattori che vengono considerati di rischio possono essere diversi.
Il sovrappeso o l’obesità sono tra le cause che spesso vengono sottovalutate dai proprietari.
Lo stress, sia ambientale che sociale, ha un enorme importanza.

Nel primo caso (stress ambientale del gatto) fattori di stress possono essere rappresentati ad esempio da traslochi, lavori in casa, modifiche frequenti del mobilio o pulizia eccessiva della casa.

Fattori di stress sociale nel gatto possono essere l’adozione di un nuovo gatto o la recente adozione del gatto stesso, l’allontanamento di un membro della famiglia, la presenza di animali estranei nel proprio territorio (il gatto del vicino che viene a farsi un giro nel nostro giardino), la frequente presenza di ospiti in casa.

Anche il carattere del gatto ha il suo peso. Soggetti più “sensibili” possono essere poco capaci di gestire anche piccole alterazioni sia a livello ambientale che sociale.

Complicazioni della cistite idiopatica nel gatto

Sebbene la cistite idiopatica sia per definizione, come detto nell’introduzione, una cistite nella quale non si possono identificare delle cause specifiche, non è detto che nel tempo non possano insorgere delle complicazioni conseguenti a questa.

Con il passare del tempo, più o meno lungo, il livello di infiammazione può accentuarsi ed è possibile ritrovare nelle urine tracce di sangue (ematuria). Si può inoltre riscontrare una crescita di batteri all’interno del lume vescicale (piuria).

Si possono formare e, con il tempo, depositare, dei cristalli che possono in alcuni casi organizzarsi in veri e propri calcoli, causando una conseguente ostruzione delle vie urinarie e quindi impedire al gatto di urinare. Condizione questa molto più frequente nei gatti maschi rispetto alle femmine.

Anche i reni possono subire dei danni e compromettere così la salute del gatto in maniera ben più drammatica.

Cistite idiopatica felina: cure e terapia

La prima cosa da fare è sempre quella di rivolgersi al proprio veterinario di fiducia. Il quale dopo aver visitato il gatto ed eventualmente averci proposto ulteriori accertamenti diagnostici (esame del sangue, esame delle urine, ecografia, radiografia, ecc) ci indicherà la terapia, se necessaria, migliore da seguire.

Possiamo inoltre mettere in atto ulteriori accorgimenti sia se al nostro gatto viene diagnosticata una cistite idiopatica sia a scopo preventivo, affinché non si verifichi tale possibilità.

Aumentare il consumo di acqua aiuta a mantenere in buon equilibrio l’apparato urinario. Potremmo optare per un’alimentazione che preveda la presenza di cibo umido nella dieta e fare molta attenzione alla ciotola dell’acqua, affinché sia sempre pulita e l’acqua al suo interno sempre fresca, cambiandola anche più volte al giorno. Potrebbe essere utile collocare in casa una fontanella d’acqua generalmente molto apprezzata dai nostri amati gatti.

Garantire un buon arricchimento ambientale (giochi, percorsi, nascondigli, ecc…) e diminuire, per quanto ci è possibile, i fattori di stress.
In caso di necessità, ricordiamoci che rivolgersi ad un veterinario esperto in comportamento animale potrebbe essere utile per aiutare il proprio gatto a superare le sue difficoltà.

L’apparato urinario del gatto

L’urina, anche nei gatti, viene prodotta dai reni, che sono in pratica dei filtri del sangue, i quali trattengono nel circolo ematico le sostanze utili e rilasciano all’esterno quelle dannose.

Il sangue ha sempre un’alta pressione quando si trova nel rene, e questo permette il filtraggio.

Le sostanze nocive, previo riassorbimento di quelle buone, vengono poi espulse all’esterno dell’organo, raccogliendosi prima all’ingresso del rene, in una parte detta bacinetto renale, poi passando per un lungo tubo detto uretere (ce ne sono due, uno per rene) che confluiscono in un organo comune detto vescica.

Da qui usciranno in un ultimo canale, corto nella femmina e lungo nel maschio, che è l’uretra, attraverso la quale l’urina viene espulsa.

Negli ureteri il flusso di urina è lento, ma continuo, un po’ come se fosse la gomma dell’acqua in giardino che lasciamo sempre un po’ aperta, per far passare poca acqua in modo costante. Questo perché i reni non filtrano ad intervalli, ma lo fanno sempre.

Le urine si accumulano in vescica, che si riempie fino al momento in cui fa troppa pressione, e allora arriva lo stimolo di urinare.

Il controllo dei meati uretrali (delle valvole che si trovano in cima e in fondo all’uretra) è volontario, ed è per questo che il gatto riesce a “reggere” l’urina, e farla uscire quando vuole.

Ma ci sono dei casi in cui questa volontà viene meno, ed è in questo caso che abbiamo l’incontinenza.

Il gatto non ha più il controllo della situazione, urinando dove capita.

Da notare che questo comportamento è normale nei gattini appena nati, perché solo dopo alcune settimane essi imparano a controllare i propri sfinteri, tanto quelli vescicali quanto quello anale.

Altri problemi dell’apparato urinario del gatto

Oltre che la cistite, esistono anche altri problemi che possono affliggere l’apparato urinario del gatto.

Se il gatto ha un atteggiamento conflittuale con la lettiera, potrebbero esserci, oltre che problemi comportamentali, come ad esempio le marcature, anche altre problematiche come:

  • lesioni al midollo spinale che portano ad un mancato controllo della vescica
  • incontinenza o pollachiuria nel gatto anziano
  • anomalia congenita
  • renella (piccole formazioni solide nella vescica)
  • calcoli vescicali (formazioni solide nella vescica anche molto grandi)
  • lesioni tumorali
  • insufficienza renale

Come abbiamo visto nell’articolo, in tutti i casi in cui il gatto non urina o soffre molto nel farlo, bisogna andare subito dal Veterinario.

Se hai domande o vuoi chiarimenti sui problemi di cistite del gatto, o vuoi raccontarmi la tua esperienza, scrivi nei commenti all’articolo.

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3.7/5 - (24 Voti)

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12 commenti
  1. anna
    anna dice:

    buongiorno, ho portato il gatto dal veterinario perchè non urinava, è stato ricoverato per cistite quindi cateterizzato ed è rimasto in clinica per 5 giorni. Sono andato a riprenderlo che era morto. Il veterinario mi ha detto che ha avuto un infarto, secondo lei è possibile? Il mio gatto aveva 2 anni e stava benissimo.

    Rispondi
      • Aura
        Aura dice:

        a volte succede che gatti portati dai vet e chiusi in gabbia x le terapie muoiano senza apparente motivo nonostante le cure. Mettendomi al posto di un gatto, penso lo uccide la paura e lo stress di essere chiuso, lo stress non aiuta a guarire…x esperienza i gatti curati a casa guariscono prima, in terapia dal vet solo x cos letali e ci rimangano meno tempo possibile in gabbia. Il gatto non ragiona come gli umani

        Rispondi
  2. Daniela
    Daniela dice:

    Ciao sono Daniela e il mio gatto si chiama Milo. Ha un anno e mezzo e fin dal quarto mese di vita ha manifestato episodi di cistite con ostruzione con cadenza ravvicinata sino al mese scorso di settembre in cui il veterinario ha deciso di sottoporlo ad un’uretrostomia.
    Oggi siamo a dicembre e ha nuovamente avuto un brutto episodio di cistite emorragica.
    Premetto avere molta cura nella sua alimentazione, crocchette indicate dal veterinario, lettiera sempre controllata, trattato con cicli di integratori a titolo preventivo in umido con aggiunta di acqua di bottiglia sempre fresca e a sua disposizione… Non sappiamo più cosa fare….

    Rispondi
  3. Valeria Broetto
    Valeria Broetto dice:

    Per quanto tempo va dato il byatril perché sono quasi due settimane e non vedo miglioramenti anzi mangia meno ed ha il pelo più brutto.

    Rispondi
  4. Franco
    Franco dice:

    La mia gattina di 2 anni urina poco e spesso lo fa nella lettiera e ho notato che a volte l’urina e leggermente rosa

    Rispondi
  5. Antonella
    Antonella dice:

    Il mio Persiano ha tre anni, improvvisamente ha avuto un blocco urinario ed è stato cateterizzato e ricoverato per 5 giorni poi ha subito un intervento per cistite necrotizzante adesso sta bene ma vorrei sapere se guarirà o se c’è pericolo di una recidiva. Naturalmente sta prendendo integratori e alimentazione adatta. Grazie per eventuali chiarimenti.

    Rispondi
  6. Barbara
    Barbara dice:

    Ho una gatta di 4 anni e tre giorni fa (domenica) le è venuta un’attacco di cistite emorragica ho dovuta portarla da un veterinario sconosciuto non è riuscita a visitarla perchè addolorata all’addome e premesa che essa è obesa mi ha dato da farle prendere meloxoral 0,5 come antinfiammatorio e cistopiù . sono riuscita a prendere un campione delle sue urine e ha visto che ci sono dei cristalli di struvite, le ha fatto anche un antibiotico in puntura , nella notte di lunedi contro martedi aveva ancora male ora va un pò meno spesso a fare la pipì ma vedo che non è ancora a posto oggi martedi l’ho sollevata e le ho preso contro alla pancia e si è rivoltata . Quindi mi chiedevo se c’è bisogno di un farmaco più specifico soprattutto per il dolore. E normalmente quanto tempo ci vuole per guarire o per far si che passi questo fastidio? Grazie

    Rispondi
  7. Francesca
    Francesca dice:

    Buongiorno, il mio gatto ha avuto problemi di renella e non riusciva a fare pipì. Il veterinario ha eseguito un lavaggio vescicale e somministrato un antibiotico. Da quando ha avuto questo problema continua a fare la pipì nel lavandino, sul divano e sul pavimento davanti alla cassettina. Cosa mi consigliate?

    Rispondi
  8. Daniela Cerino
    Daniela Cerino dice:

    Buongiorno a tutti,
    Il mio gatto sono un paio di giorni che fa la pipì con delle gocce di sangue,ma lui continua a mangiare e giocare e saltare e fa la pipì normalmente,cosa potrebbe essere successo? Cosa mi congliate di fare?
    Grazie mille per le vostre risposte

    Rispondi

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