Coronavirus e animali: vademecum Enpa e come comportarsi

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In questo periodo difficile in cui noi umani facciamo i conti con il Coronavirus, anche gli animali non se la passano bene, a causa dell’ignoranza umana. Abbandoni, difficoltà a raggiungere il veterinario, emergenze e cura delle colonie feline sono un argomento di attualità che va chiarito, per questo sono andata a leggere le fonti ufficiali per fare chiarezza.

Coronavirus e animali: cosa dice il ministero della salute

Abbiamo già chiarito in questo articolo l’importanza di capire che il ceppo COVID-19 che ci ha colpito, è diverso dal coronavirus che affligge i gatti, che è ben conosciuto da anni.
Sul sito del Ministero della Salute ci sono delle FAQ chiarissime a cui fare riferimento: FAQ Ministero della salute su Coronavirus e animali

Il vademecum ENPA per la cura di animali in questo periodo

Enpa è attivissima come sempre nella tutela degli animali e pubblica aggiornamenti e consigli ogni giorno per tutelare i nostri animali. Ecco un Vademecum che risponde alle domande più comuni che le stanno arrivando in questi giorni:

Posso uscire all’aperto con il mio cane?

Sì, purché per lo stretto tempo necessario all’espletamento delle sue esigenze fisiologiche dell’animale, nell’imminenza dell’abitazione dove ci si trova e, qualora si incrociasse qualche altro individuo, rispettare la distanza interpersonale minima di almeno un metro.

Posso portare il mio animale dal veterinario? Posso andare a trovare il mio animale ricoverato? Posso andare riprenderlo dopo il ricovero?

In caso di emergenza (esempio: il cane o il gatto sta male) si configura lo stato di necessità, quindi è possibile sempre avendo in tasca l’autocertificazione. Si consiglia di contattare telefonicamente prima il veterinario per verificare l’apertura dell’ambulatorio e la possibilità di essere accolti in sicurezza. Se invece la visita veterinaria non è una emergenza ma è indifferibile, è possibile portare l’animale, ma occorre chiedere al veterinario una dichiarazione con la quale si attesti l’indifferibilità della visita. Durante il ricovero il nostro animale dovrà restare presso la struttura veterinaria e noi dovremmo astenerci dal fargli visite, a meno di specifiche e giustificate esigenze comprovate dal medico-veterinario. Se, invece, si tratta di andare a riprendere il proprio animale dal veterinario dopo un ricovero, è importante allegare il foglio di dimissione del veterinario (bisognerà chiedergli di anticiparcelo tramite email). In tutti gli altri casi, bisogna restare a casa.

In caso di ricovero urgente per presunto contagio da coronavirus, cosa succederà ai miei animali?

Gli animali di proprietà di un ricoverato devono poter venire regolarmente accuditi da parenti, vicini o da amici incaricati, i quali si tuteleranno con i normali dispositivi di protezione non dagli animali, che notoriamente non veicolano il virus, ma dall’ambiente in cui essi vivono. In caso di impossibilità di accudimento è assolutamente necessario avvisare il servizio veterinario pubblico e/o la Polizia Locale riguardo alla presenza degli animali presso l’abitazione del ricoverato. È consigliabile appendere alla porta di casa, o lasciarlo in casa ben in vista (insieme al libretto sanitario ed eventuali prescrizioni terapeutiche specifiche), un modulo che avvisi della presenza del nostro amico animale affinché qualcuno si occupi di accudirlo. Scarica il modulo QUI

Posso accudire i miei animali che sono distanti dal luogo dove dimoro?

Sì, purché lo stretto tempo necessario a dare loro nutrimento, abbeveraggio e sanificazione degli spazi. Il Ministero della Salute consente gli spostamenti relativi alle attività di accudimento e gestione degli animali presenti nelle strutture zootecniche autorizzate/registrate dal servizio veterinario, nonché la cura degli animali di affezione, rientrando tutti nell’ambito della deroga relativa ai motivi di salute da estendersi anche alla sanità animale. Infatti, la circostanza è una “situazione di necessità” perché gli animali non accuditi sarebbero abbandonati a sé stessi con rischi sanitari a causa dell’incuria e possibile morte degli stessi.
Le persone che si trovassero in questa condizione, devono portare con sé il modulo di autocertificazione in cui si dichiara la situazione di necessità (terza casella) + il motivo di salute. ATTENZIONE! Allegare copia libretto sanitario / chippatura animali da reddito / altro documento che ne attesti l’esistenza e la proprietà.
Precisazione: se si svolge l’attività nell’interesse di una persona impossibilitata ad andar (anziana/infortunata/ricoverata/deceduta) darne specificazione nel modulo. Se ci si deve recare al di fuori del Comune, nell’autodichiarazione bisognerà motivare che lo spostamento fuori dal Comune si rende necessario perché non c’è nessuno in quell’area che possa occuparsene, oppure che se ne occupava qualcuno ora impossibilitato, specificandone la ragione.

Sono una gattara e accudisco una colonia felina o di gatti liberi sul territorio, oppure, sono un volontario e mi prendo cura di cani liberi accuditi. Posso continuare a farlo?

Sì.ma con specifici accorgimenti negli spostamenti. L’accudimento e cura delle colonie feline e dei gatti in stato di libertà, dei cani di quartiere e cani liberi accuditi, rientrano nell’ambito della deroga relativa ai “motivi di salute”, in quanto tali motivi sono da estendersi anche alla sanità animale (come chiarito dal Ministero della Salute). Infatti, la circostanza è una “situazione di necessità” perché i gatti ed i cani liberi non sarebbero infatti accuditi e alimentati e sarebbero esposti a maltrattamento e a abbandono.
Di più: se alla gattara o al volontario viene impedito di prendersi cura degli animali, di sanificare gli spazi dove abitualmente dimorano, i gatti ed i cani liberi andrebbero alla ricerca di cibo, creando potenzialmente una dispersione della colonia con relative problematiche.
Le gattare ed i volontari che si trovassero in questa condizione, devono portare con sé il modulo di autocertificazione in cui si dichiara la situazione di necessità (terza casella) + il motivo di salute. ATTENZIONE! Pur essendo attività consentite ad ogni cittadino ex L. 281/1991, nel caso vi sia collegamento con Enti o Associazioni di appartenenza allegare la dichiarazione dell’associazione o il modulo Asl di assegnazione diretta e nominativa della colonia felina o dei cani liberi accuditi. Precisazione: se si svolge l’attività nell’interesse di una persona impossibilitata ad andare (anziana / infortunata /ricoverata / deceduta) darne specificazione nel modulo.
Se ci si deve recare al di fuori del Comune, nell’autodichiarazione bisognerà motivare che lo spostamento fuori dal Comune si rende necessario perché non ci sono altri volontari in quell’area, oppure che se ne occupava qualcuno ora impossibilitato, specificandone la ragione.

Sono un volontario: posso continuare a fare volontariato per gli animali in una struttura?

Sì.Chiaramente occorre innanzitutto rispettare il principio della limitazione degli spostamenti. Quindi si può continuare a fare volontariato solo quando strettamente necessario per gli animali ed organizzarsi con gli altri volontari per la turnazione e più vicini alle strutture. Il Ministero della Salute ha chiarito che gli spostamenti sono consentiti a tal fine, perché trattasi di attività di accudimento e gestione degli animali presenti nelle strutture zootecniche autorizzate/registrate dal servizio veterinario ivi compresi canili, gattili. Anche in questo caso è necessario compilare il modello di autocertificazione e compilarlo con gli accorgimenti di cui al punto precedente.

Le adozioni di animali nei rifugi sono sospese?

No.Le adozioni di animali nei rifugi non sono sospese. Tanto viene affermato anche in una circolare del Ministero della Salute a proposito delle prestazioni differibili e indifferibili. L’adozione di animali è considerata “differibile” solo al fine di limitare lo spostamento degli umani, ma non è né vietata né sospesa. Anche perché, liberare i rifugi dai cani e gatti adottati, lascia quello stesso spazio per l’ingresso di altri animali bisognosi. Ovviamente vanno seguite le regole del rifugio presso il quale si vuole adottare un animale: alcuni danno in adozione solo per appuntamento, ad esempio. Altri sono chiusi al pubblico. È bene quindi contattare telefonicamente prima la struttura, qualora si volesse adottare un animale. La condizione, in questo caso, è quella di recarsi nel rifugio situato nel proprio Comune di residenza. Anche in questo caso bisognerà compilare il modulo di autocertificazione allegando la documentazione dell’associazione o del canile/gattile che comprovi l’adozione

Posso segnalare un animale vagante ferito o in difficoltà?

SI.Si deve segnalare! Per il Ministero della Salute, il soccorso o il recupero di animali vaganti o feriti è una prestazione “indifferibile”. Quindi nel caso in cui ci fosse un animale vagante o ferito bisogna assolutamente segnalare il caso alla Polizia Municipale del luogo precisando che secondo il Ministero della Salute, il soccorso o il recupero è prestazione “indifferibile” e non può quindi passare in secondo piano. Se per l’animale ferito non potesse intervenire nessuno delle Autorità contattate, prendere nota dell’orario di chiamata, interlocutore, motivo del mancato intervento, se l’animale è in pericolo di vita ed avvicinabile in sicurezza, condurlo al pronto soccorso veterinario più vicino. Nel modulo di autocertificazione barrare la prima o seconda casella (a seconda se ci si debba recare fuori o all’interno del comune) nonché la casella “motivi di salute” e specificare nelle motivazioni che trattasi di animale in pericolo di vita e di avere contattato i servizi preposti che non potevano intervenire (conservando l’elenco delle chiamate e le informazioni di cui sopra). Una volta che l’animale è stato lasciato presso la struttura veterinaria, farsi rilasciare l’attestazione dell’operazione di soccorso svolta per successivi controlli.

C’è sufficiente disponibilità di cibo per animali?

si. La circolazione delle merci e la loro produzione non ha subito alcuna limitazione. Non c’è pertanto alcun timore in merito alla disponibilità, anche in futuro, di pet food.

Rimarranno aperti i negozi per animali?

Sì. I negozi per animali rientrano nell’elenco degli esercizi commerciali che restano aperti. Il fatto che nel decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri sugli esercizi commerciali ci sia scritto che sono autorizzati solo gli esercizi che si occupano di “Commercio al dettaglio di piccoli animali domestici” è un fatto puramente tecnico e burocratico in quanto la definizione inserita nel decreto corrisponde alla classificazione commerciale del negozio (Codice Ateco 47.76.20) che comprende anche l’attività di “commercio di alimenti per animali da compagnia”.

Ecco il VADEMECUM dal sito Enpd, in versione pdf.

Approfondimenti:

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