Dopo di noi: come tutelare i nostri gatti dopo la nostra morte

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gatto erede eredità al gatto

Come possiamo essere sicuri che i nostri gatti siano curati ed accuditi nel caso venissimo noi a mancare? Noi gattari amiamo il nostro micio talmente tanto che vogliamo pensare a lui anche dopo la nostra morte, e spesso accade che i mici rimasti orfani dei loro umani finiscano ad eredi disinteressati, magari nemmeno amanti degli animali, e possano fare una brutta fine.

Oltre che il dolore per la nostra perdita, perché come ben sappiamo i nostri gatti soffrono quanto noi le perdite, e sono indifesi, si possono ritrovare in mezzo ad una strada, oppure in gattile.
Abbiamo parlato del triste evento della morte del proprio gatto in un altro articolo, ma in questo affrontiamo il caso opposto, ossia che siamo noi a mancare al nostro gatto, e come fare per tutelarlo in nostra assenza, cioè garantirgi un accudimento adeguato.

Spesso sentiamo nei media, in TV e nei giornali casi in cui il proprio animale domestico sia designato come erede dal proprio umano deceduto, ma è proprio così semplice garantire un accudimento al proprio animale dopo la nostra morte? Quali garanzia sono necessarie, e come scegliere il tutore del patrimonio del nostro animale?

Qualche tempo fa ho ricevuto una preziosa e-mail da un mio lettore, il Dr. Gianluca D’Elia, bibliotecario-archivista, sensibile all’argomento per aver visto troppe volte eredi disinteressati agli animali domestici dei propri cari defunti. Ecco allora quale suggerimenti si sente di dare Gianluca dopo una ricerca sull’argomento, correlati da qualche link utile:

“L’approfondimento è dettato da una triste condizione che si verifica molto spesso purtroppo… Quando viene a mancare l’umano, il nostro bimbo a quattro zampe (gatto o cane), risulta orfano e sono purtroppo rari i casi in cui gli eredi se ne prendono cura… Il più delle volte, gli eredi, diretti o indiretti, citati nel testamento o no, trovano sempre la vigliaccheria di intascarsi l’eredità comprese le tutele ai nostri bimbi pelosi e, senza troppo pensarci, dirottano i nostri bimbi nel canile-gattile più vicino, o peggio, li mettono direttamente alla porta, con tutte le conseguenze che possiamo immaginare.

Del resto a nessuno verrebbe l’idea di controllare e, anche fosse, il cane o il gatto non ha personalità giuridica. A meno che…..

… a meno che non si faccia un buon testamento con la nomina di un esecutore testamentario ed uno o più eredi fidati.

Nel diritto italiano l’animale, appunto, non possiede personalità giuridica ma è considerato un bene di proprietà personale (come può essere la casa, l’auto, etc.) cosicché fare testamento nominando l’animale stesso erede universale non ha senso e può essere controproducente.

Per tutelarsi al 100% il mio consiglio spassionato è quello del cosiddetto “controllo incrociato”.

Questi i passi da compiere:

1) Prendere carta e penna e redigere un normale testamento olografo, ovvero scritto a mano, ricordandosi di mettere data, luogo, firma e generalità. Nel testamento va nominato un esecutore testamentario (ovvero la persona di fiducia del testatore, ovvero colui al quale viene dato l’incarico di curare che siano esattamente seguite le ultime volontà scritte nel testamento) e almeno due eredi universali che siano persone di propria fiducia, più una terza persona, ad esempio un’Associazione Onlus nel settore del volontariato per il mondo degli animali.

La formula migliore è la seguente:

Luogo, data.

Io sottoscritto Mario Rossi, in pieno possesso delle mie facoltà fisiche e mentali, con piena consapevolezza e deliberato consenso, nomino miei esecutori testamentari e miei eredi universali di tutti i miei beni mobili ed immobili, oggetti posseduti, titoli, conti e depositi bancari…etc., il sig. Tizio ed il sig. Caiovincolandoli però alla clausola di obbligo di accudire i cani/gatti di mia proprietà, provvedendo al loro mantenimento con il massimo amore, decoro, e benessere dopo la mia scomparsasu ciò detto chiedo vegli e vigili la associazione “Amici dei gatti” Onlus

2) Depositare presso il notaio o l’avvocato di fiducia l’originale del testamento e procurare di fare una copia da tenere sempre con sé, e una da lasciare agli esecutori ed agli eredi.

L’esempio riportato è di un testamento in cui non sono previsti eredi diretti, ovvero una persona sola, che non deve rispettare la cosiddetta “quota di legittima”.

E’ importante infatti, se si hanno in vita GENITORI, CONIUGE, FIGLI (O FIGLIASTI) tenere presente che a questi una parte del patrimonio riservata ai genitori del “de cuis” , al coniuge ed ai figli.

PER CHI VIVE IN LOMBARDIA, inoltre, dal 2019,c’é anche una interessante novità: la possibilità di tumulare gli animali coi propri “padroni” nei cimiteri comunali.

Per maggiori informazioni si cfr.:
https://www.dirittoecronaca.it/la-sepoltura-degli-animali-dalla-clamorosa-novita-introdotta-in-lombardia-ai-consigli-utili/

Per approfondimenti si rimanda alla seguente sitografia:

Cosa ne dite MiciGatti e MiceGatte? Potrebbe essere una buona soluzione? Scrivete pure come la pensate nei commenti!

Grazie per aver votato!

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