Integratori e vitamine per gatti: quando e perché usarli?

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Integratori e vitamine per gatti

Gli integratori e le vitamine per gatti sono prodotti molto diffusi. Inquadrati legalmente come “mangimi complementari” per cui sono vendibili su internet e nei negozi di animali e non solo in farmacia.

Come dice il nome stesso, gli “integratori” (le vitamine per gatti sono una sottoclasse di integratori) servono a “integrare” delle sostanze nutrizionali che al gatto mancano nella dieta giornaliera. Ossia tutto ciò che non viene assunto con la normale alimentazione.

In linea di massima gli integratori sono sempre necessari nelle cosiddette malattie da carenza, quando il gatto, per motivi vari, non riesce ad assimilare un certo elemento.

Questo significa anche che se il gatto non ha carenze, l’integratore non serve.

Nelle diete casalinghe, specialmente in quelle a cotto, ci possono essere carenze, soprattutto vitaminiche (alcune vitamine vengono distrutte dal calore o si perdono in cottura), ed è per questo che in questi casi spesso si aggiunge l’integratore. In quelle a crudo solitamente non serve, ma devono essere ben bilanciate, altrimenti si rischiano le carenze.

L’idea del “vedo il gatto un po’ giù, avrà bisogno di integratori?” è molto semplice a ciò che pensavano mamme e nonne negli anni ’60: “vedo il bambino un po’ giù, gli do l’olio di fegato di merluzzo?”

Ma andiamo con ordine e cerchiamo di capire che cos’è un integratore, come si scopre una malattia da carenza e quando sono necessari i vari tipi di integratori.

Quando possono servire gli integratori?

Gli integratori alimentari possono servire, come dicevamo prima, quando c’è una carenza alimentare.

Per scoprire se il nostro gatto soffre di una malattia da carenza, bisogna affidarsi a un bravo veterinario. Il primo step è far visitare il gatto, valutando così i sintomi che può avere e cercando di capire se sono riconducibili a una patologia di questo tipo.

In seguito sarà opportuno fare le analisi del sangue, precisamente le analisi biochimiche, in grado di dire quanti elementi ci sono nel sangue (ferro, sodio, potassio, fosforo, vitamine e così via) e, in base ai valori, capire se il gatto ha o meno un disturbo da carenza.

Infine, far analizzare l’alimentazione casalinga consente di capire velocemente se ci sono delle carenze, anche carenze difficili da notare alle analisi del sangue (come quelle vitaminiche).

In caso gli manchi effettivamente qualcosa, allora si procede con la somministrazione degli opportuni integratori. Se, al contrario, al gatto non manca nulla, è inutile dare degli integratori: il suo intestino non li assorbirà.

Integratori intestinali per gatti

Tra le tipologie più diffuse di integratori alimentari ci sono gli integratori intestinali, che si distinguono in prebiotici, probiotici e integratori misti (simbiotici).
Leggi anche: Fermenti lattici e probiotici gatto, come muoversi

Ecco le differenze principali:

  • Il prebiotico si trova spesso anche all’interno del mangime, è un alimento che favorisce la crescita di certi batteri intestinali, sfavorendo il proliferare di altri ceppi; comprende la fibra che non può essere digerita dal gatto ma può essere utilizzata dai batteri.
  • Il probiotico, invece, è batterio “buono” che si somministra perché proliferi, a discapito di altri batteri dannosi. I fermenti lattici per gatti, usati ad esempio nei casi di diarrea, sono probiotici, ovvero batteri che hanno come prodotto finale della fermentazione l’acido lattico creando alcuni prodotti metabolici (da qui il nome “fermenti lattici”).

Altri integratori adatti all’intestino possono far parte di uno dei due gruppi, ma non ci si discosta molto, a parte la fibra insolubile per gatti che stimola il movimento intestinale (ad esempio, la lignina) e non è né un probiotico, né un prebiotico.

Questi integratori di solito vengono dati per fermare la diarrea o per rendere più soffici le feci del gatto. Naturalmente, questo ha senso solamente per alcuni tipi di diarrea (ad esempio, per i disturbi da cambio di alimentazione), ma non per altri. È per questo che si deve portare il gatto dal veterinario in caso di questo disturbo, per capire da che cosa può dipendere prima di dare l’integratore.
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Vitamine per gatti

Il gatto in natura assume le vitamine di cui ha necessità per sopravvivere direttamente dalle prede, e può assumerle nelle diete casalinghe dalla carne e dagli organi che vengono forniti.

Nelle crocchette per gatti, di solito, le vitamine vengono aggiunte sinteticamente. Alcune di esse, infatti, sono termolabili: sono presenti nell’ingrediente iniziale (pesce, carne), ma poi vengono distrutte dalla cottura (e i croccantini sono cotti).

Le vitamine, nelle normali crocchette, sono definite additivi nutrizionali, e vengono indicate nella che si trova dietro alla confezione. Quando stiamo per fornire un integratore multivitaminico per gatto è bene fare una cosa molto semplice: guardare quali vitamine ci sono nel mangime che diamo al gatto. Quindi osservare che vitamine sono contenute nell’integratore: se sono le stesse, che senso ha pagare le vitamine due volte?

Il discorso cambia se è il veterinario a confermare una carenza vitaminica.

Gli integratori minerali per gatto

Parlando poi di integratori minerali per il gatto, la situazione non cambia, anche se qui bisogna fare più attenzione.

Se integriamo una vitamina e il gatto non ne ha bisogno, non succederà nulla: verrà espulsa naturalmente, con poche eccezioni come la vitamina A e la vitamina D. Se, invece, somministriamo un minerale e questo è dannoso per il gatto (esempio tipico, il fosforo nell’insufficienza renale cronica) non solo è inutile, ma comprometterà la salute del nostro amico peloso.

Per cui, ancora una volta, è fondamentale l’intervento del veterinario per non incorrere in spiacevoli conseguenze.

Di contro, poi, alcune malattie metaboliche portano a una carenza di minerali, e in questo caso l’integrazione diventa una vera e propria terapia, prescritta dal veterinario. In casi molto estremi, quando il minerale non viene assorbito, sarà necessaria la somministrazione tramite flebo.

Una delle carenze minerali più frequenti nelle alimentazioni casalinghe è il calcio. Come tutti ben sappiamo questo minerale è contenuto nelle ossa che, però, vengono rimosse dal cibo. Ecco perché ti consigliamo di rivolgerti sempre e comunque a un veterinario qualificato.

Gli integratori per le difese immunitarie

Le malattie infettive, come la FIV, che portano alla carenza delle difese immunitarie nel gatto sono molte e molto diffuse.

Gli integratori alimentari per il tuo gatto che “rinforzano le difese immunitarie” agiscono in modi molto diversi tra loro, e il meccanismo potrebbe portare ad un miglioramento o un aggravamento delle condizioni del sistema immunitario del gatto. Facciamo un esempio: se il gatto ha la tosse, andare a rinforzare le difese immunitarie potrebbe servire; se il gatto ha la FeLV, invece, si va a interagire con un meccanismo immunitario già fortemente colpito dal virus.

Per cui, gli integratori per le difese immunitarie del gatto in linea di massima sono da evitare, così come gli integratori FIV, integratori FIP e integratori FeLV, salvo (ovviamente) indicazione veterinaria che, valutando il caso specifico, potrà indicare un integratore adatto alla situazione precisa del vostro gatto.

Integratori per fegato, reni, articolazioni e altri organi

Esistono poi una serie di integratori epatici gatto, integratori per i reni del gatto, integratori per l’insufficienza renale cronica, integratori per le articolazioni e via dicendo.

Se il gatto ha qualche problema, non correte a comprare integratori, ma sentite sempre il parere del veterinario. Ecco perché.

Se il mio gatto ha un problema ai reni (ad esempio, un’insufficienza renale) io posso prendere un “integratore renale per gatto” che, magari, è indicato, sì, per i reni, ma non per la fase o lo stadio dell’insufficienza a cui si trova il mio gatto.

Non tutti gli stadi di insufficienza sono uguali, e non a tutti c’è necessità degli stessi integratori: attenzione, perché credere che gli integratori, con il fatto che non sono medicinali, non possano avere effetti collaterali, è sbagliato, perché un quantitativo eccessivo di un minerale o di una vitamina può essere pericoloso anche quanto il sovradosaggio di un farmaco.

Ecco perché nelle situazioni patologiche ci vuole sempre il veterinario a valutare la situazione del vostro gatto.

La taurina

Integratore a sé stante è la taurina. Un amminoacido essenziale per il gatto, componente base delle proteine, come tutti gli altri, ma che a differenza degli altri mammiferi, il gatto non può produrre da solo, a partire dall’azoto, per cui deve necessariamente integrarlo dall’esterno. Per lui, la taurina è come una vitamina.

La taurina è presente nella carne cruda, in misura minore nella carne cotta (considerando le perdite in cottura) oppure esiste sintetica ed è quella che troviamo nei croccantini, che, contenendo carne cotta, altrimenti manderebbero il gatto in costante carenza.

La taurina nel cibo per gatti, quindi, c’è sempre, ma esiste anche come integratore a sé che è necessario fornire nella dieta casalinga (se non si danno anche dei croccantini) o nel caso in cui si seguano regimi alimentari particolari. È disponibile in forma di pillole, di polvere o di taurina in pasta.

Hai domande vuoi chiarimenti su vitamine per i gatti o integratori alimentari? Scrivile nei commenti

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1 commento
  1. Fabio
    Fabio dice:

    Ciao buongiorno
    Volevo sapere se dopo una tosatura di un gattone persiano devo dare qualcosa in più delle solite crocchette, io uso farmina, o devo integrare delle particolari vitamine per la ricrescita?

    Rispondi

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