La storia di Jabba: gatto rifiutato perché obeso

Chi lo ha detto che solo agli umani è richiesta una linea perfetta, misure da passerella, muscoli tonici e definiti?

C’è chi pensa che anche gli animali domestici debbano essere belli, impeccabili, e farci fare bella figura con ospiti ad amici di passaggio per casa.

Come ad esempio i padroni di Jabba, un gattone morbidissimo che aveva la sola colpa di essere un po’ in sovrappeso.

Un po’ tanto in verità: Jabba pesava circa il doppio di un normale gatto della sua specie (apparteneva alla razza europea), circa 12 kilogrammi.

Ma tali sofficità feline non hanno evidentemente  suscitato nei suoi padroni la stessa tenerezza, né la stessa simpatia.

Il malcapitato Jabba, infatti, è stato abbandonato in un parco, lo Scalloptown Park, un parco dell’East Greenwich, non distante dalla casa nella quale per anni ha spostato la sua grossa mole tra un divano e una poltrona.

Mai avrebbe pensato il gattone striato che un giorno, dopo ben 15 anni di convivenza, i suoi orrendi padroni, lo avrebbero scaricato da un’ auto in corsa, lanciandolo dal finestrino, senza alcuno scrupolo, ma solo con la voglia di liberarsi di un gatto grasso e poco agile.

A trovare Jabba i volontari della East Greenwich Animal Protection League che se ne sono anche presi cura dopo il ritrovamento avvenuto lo scorso 11 settembre quando lo hanno scovato dolorante e impaurito ricoperto di feci e colpito da ferite molto gravi, probabilmente causate dal forte impatto, o da scontri con altri animali che hanno colto Jabba evidentemente impreparato.

Ma dopo una fase di iniziale ottimismo, cure approfondite e un principio di cura dimagrante, Jabba non ce l’ha fatta e lo scorso 1 ottobre è volato nel paradiso dei gatti, dove fortunatamente trovano posto tutti i mici, anche quelli un po’ grassocci.

Quella di Jabba non è l’unica storia di gatti oversize: più fortunata di lui è stata Skinny, una gattona rossa e soffice anch’essa abbandonata dai suoi padroni nella periferia di Dallas.

A Skinny, si diceva, è andata meglio: la sua veterinaria, la dottoressa Brittney Barton che ha iniziato a prendersene cura dopo il ritrovamento ha immaginato per lei una dieta molto ferrea, integrando nella vita di Skinny anche il movimento fisico.

E’ così che la grossa gatta americana (evidentemente l’America è un paese in cui a soffrire di obesità non sono solo gli esseri umani ma anche gli animali) è riuscita a perdere circa 10 kilogrammi portando in salvo la vita.

E’ infatti passata dai 18,6 agli 8,6 kg ma la dieta è ancora in corso e Skinny conta di perdere ancora qualche etto. La fortunata –e singolare- vicenda della gattona americana l’hanno resa molto popolare, una piccola celebrità nei social network all’interno dei quali la dieta ‘salva-gatto’ si è diffusa a macchia d’olio tra tutti quei padroni che hanno in casa un gatto un po’ in sovrappeso (e che hanno intenzione di curarlo e non certo di abbandonarlo!)

Leggi l’articolo del veterinario Il mio gatto è obeso, cosa fare?

 

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