leopardo

Nobile, elegante, fiero, il leopardo, grande felino troppo spesso confuso con altre specie dal manto similare, è l’indiscusso re di ogni tipo di habitat –e ne vive diversi- nei quali si trova.

Dal’Africa all’Asia sud-orientale, passando per la Penisola Arabica, il leopardo è a tutt’oggi l’unico predatore che piuttosto che consumare i suoi pasti nel confort di una superficie piana, terrena, issa con inaudito vigore le sue prede su un albero, in prossimità della biforcatura, così da potersene cibare con calma, gusto e soprattutto senza correre il rischio di essere disturbato da altri animali più pigri, a caccia di prede già inermi.

Affamati di carne animale ma non solo, i leopardi sono noti –ahinoi- per amare anche la carne umana al punto da conquistare il triste primato di ‘mangiatori di uomini’.

Proprio in virtù di questo vizio di gola, agli inizi dello scorso secolo il gattone dal manto ‘a rosette’ ha subito non poche persecuzioni, al punto da veder abbattuti diversi esemplari della specie.

Fu il cacciatore Jim Corbett ad assumersene il merito (?): per sua mano furono abbattuti due feroci mangiatori di uomini, il primo dei quali si calcola avesse pasteggiato a base di oltre 400 umani, mentre il secondo, quello di Rudraprayag si calcola abbia mangiato appena 125 persone.

Figlio del peccato, il leopardo nasce dal fantasioso incesto tra il leone e il leopardo (da qui il nome che altro non è che una semplice crasi tra i nomi dei due grandi felini) conquistando da subito la fama di animale feroce e sanguinario, una crudeltà che probabilmente nasce proprio dalla somma delle due specie di provenienza. Leggi anche: Tiger experience, il parco dei grandi felini

Spesso il leopardo viene confuso con il giaguaro, suo cugino americano, che presenta però una testa più grande e una coda decisamente più corta, elementi che regalano maggiore eleganza e agilità al felino africano.

Non di rado il leopardo viene confuso anche col ghepardo da cui tuttavia si distingue soprattutto per il manto che non presenta il tipico disegno della rosetta, bensì una maculatura unica, uniforme.

Il leopardo è un animale la cui presenza l’uomo registra sin dalla notte dei tempi.

Sue raffigurazioni sono state ritrovate in Francia, nella grotta dell’Ardèche  (dipartimento francese della regione del Rodano) e sono state fatte risalire a circa 31.000 anni fa.

Dalla Francia all’Antica Roma, il leopardo è anche protagonista di molti mosaici romani, spesso star di baccanali e festini a base di sesso e vino proprio in virtù della sua invidiabile ars amatoria.

Un vigore che trova perfetta estrinsecazione in un vocalizzo perfetto, unico, composto da decine di piccoli, brevi ringhi striduli che ricordano, sentiti di fila, il rumore di una sega in azione.

Amato  -e ahimè cacciato- per la sua pregiata pelliccia (chi non ricorda il total look animalier di Eddy Murphy ne Il principe cera moglie?) il leopardo è stato ed è ancora vittima di un pesante bracconaggio che ne ha ridotto in maniera significativa il numero di esemplari, fino a portare all’ estinzione di una sua sottospecie, quella del leopardo nebuloso, di cui nel 1993 dopo anni di osservazione, si è decretata la scomparsa definitiva.

Fortunatamente resistono, ancorchè a rischio, altre specie del grande gattone maculato:  il leopardo d’Arabia, il leopardo dell’Amur, il leopardo di Giava, il leopardo di Ceylon e infine  il leopardo persiano.

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