Malattia da graffio di gatto: che cos’è la bartonellosi e come si cura

,
bartonellosi malattia da graffio di gatto

Vediamo in questo articolo che cos’è la malattia da graffio di gatto, detta scientificamente bartonellosi, perché si fa infezione, i sintomi e la terapia della bartonella.

I gatti, come meccanismo di difesa, utilizzano le proprie unghie. E lo fanno anche piuttosto spesso, perché si tratta di un’arma, per così dire, a portata di mano.

Sono un po’ permalosi, per cui se ci giochiamo in modo un po’ troppo pesante, se cerchiamo di metterli sul trasportino per andare dal veterinario, se li svegliamo di soprassalto mentre dormono, graffiare è un gesto istintivo.

Cos’è la malattia da graffio di gatto

Il graffio del gatto è sempre un po’ pericoloso. Si tratta comunque di una ferita, di un qualcosa che mette in comunicazione l’interno del nostro corpo con l’esterno, paragonabile alla ferita che ci facciamo con un coltello o con una scheggia di legno.

Oltretutto le unghie del gatto non sono pulite, perché, anche se sono all’interno, sono sempre e comunque a contatto con il terreno, che è sporco.

Tuttavia il graffio generalmente porta ad una ferita che guarisce dopo qualche giorno senza complicazioni, se non è presente un’aggravante che si chiama bartonellosi.

Chiariamo subito una cosa: la bartonellosi, nota anche come malattia da graffio di gatto, è rara.

Avete mai sentito parlare di qualcuno che ha avuto la bartonella? Io, personalmente no, nonostante per i veterinari sia uno dei rischi professionali più concreti, perché avendo a che fare con i tanti gatti i graffi si rischiano eccome, specie da parte dei gatti più violenti o più spaventati.

La bartonella è un batterio appartenente alla specie Bartonella henselae che nell’uomo provoca un problema che si porta avanti per diversi giorni.

Sintomi della malattia del graffio di gatto

I sintomi della malattia da graffio del gatto inizialmente non si vedono particolarmente bene.

Infatti ci sembra di avere un normale graffio, o morso, perché si trasmette anche con la saliva da gatto a uomo, e quando il graffio inizia a guarire vediamo che non lo fa come dovrebbe.

Come quando ci pungono quegli insetti che lasciano un alone rosso per diversi giorni. Questo vuol dire che il nostro gatto aveva la bartonella e che ce l’ha trasmessa.

Dopo pochi giorni comunque questo alone scomparirà ed inizierà a gonfiare un’altra parte del corpo, che è il linfonodo regionale. Notiamo di avere un gonfio al collo, all’ascella o all’inguine, in base a dove il gatto ci ha graffiato o morso.

Sintomi malattia da graffio di gatto: lifonodo

Sintomi malattia da graffio di gatto: lifonodo

Il gonfiore è dovuto al rigonfiamento dei linfonodi regionali, ovvero quegli organi che “sequestrano” il batterio e cercano di distruggerlo. Si iperattivano, ed è per questo che gonfiano e possiamo avere anche un po’ di febbre.

È un sistema di difesa del nostro corpo, per cui è normale e regredisce spontaneamente, ma è bene andare dal medico, in particolare se contraiamo la malattia da graffio del gatto in gravidanza o se non la contraiamo noi, ma i nostri bambini, le cui difese immunitarie sono meno efficaci delle nostre.

Il medico e i suoi antibiotici daranno una mano non da poco nel risolvere il problema, per una terapia mirata ma non particolarmente pesante (è simile a quella per l’influenza).

Come prende la bartonella il gatto

Ma come prende la bartonella il nostro gatto? Di solito, dalle pulciIl batterio della malattia da graffio del gatto vive nel corpo delle pulci che trasmettono la malattia al gatto, iniettandole nel suo sangue, e così il micio si infetta.

Poi si gratta, si lecca, e si infettano la sua bocca e le sue unghie, da cui la malattia viene trasmessa all’uomo.

Le pulci causano bartonellosi

Le pulci causano bartonellosi

Tuttavia i sintomi nel gatto, praticamente, non ci sono. Se dovessero esserci sono simili a quelli umani, ma succede solo se il gatto è immunodepresso, affetto da malattie infettive come la FIV, o molto anziano.

Questo significa che non ci accorgeremo se il gatto è affetto dal problema o meno.

Come prevenire la malattia del graffio del gatto

Le regole per prevenire questa malattia sono semplici: per prima cosa bisogna dare gli antipulci al gatto, sempre, per evitare che possano salire sul suo corpo e trasmettergli questo batterio magari non pericoloso, ma sicuramente fastidioso (per noi padroni); le pulci si possono vedere se sono presenti sul corpo del gatto, e bisogna agire quanto prima.

Per il resto, se si lascia in pace il gatto lui non ci graffia, ed eviteremo il problema alla radice; inoltre è buona regola lavarsi sempre le mani dopo aver toccato il gatto e, soprattutto, farlo fare ai bambini piccoli.

Eviteremo in questo modo che le dita in bocca o altri comportamenti simili possano trasmetterci la bartonellosi e garantiremo a noi stessi una convivenza civile con il nostro amico peloso.

Comunque c’è da stare tranquilli, la malattia è molto rara! Qualcuno di voi ne ha avuto esperienza e vuole raccontarcela?

4/5 - (27 Voti)

Ti trovi qui:
11 commenti
  1. Maira
    Maira dice:

    Ora che ho letto l’articolo mi sono ricordata di un fatto… ho preso una gatta randagia dalla strada (ovvero lei mi ha seguita insistentemente) ovviamente era malaticcia magra e zeppa di pulci! Non graffia ma mordicchia e all’inizio per diffidenza mordeva parecchio facendomi uscire una punta di sangue a volte! Alcuni giorni dopo sentivo due bozzetti dolorosi sul collo temevo fossero cisti ma erano linfonodi forse ho passato anche io questa infezione forse la passano parecchi senza collegare i due fatti…comunque è passata dopo pochi giorni!!

    Rispondi
  2. Miciogatto.it
    Miciogatto.it dice:

    Maira, potrebbe essere…i graffi dei gatti sono sempre leggermente irritanti. In ogni caso come hai visto il tuo corpo ha reagito correttamente e la cosa si è risolta in pochi giorni. Meglio così!

    Rispondi
  3. Sonia Laschi
    Sonia Laschi dice:

    Mio figlio ha contratto la bartonellosi che, a detta dei pediatri che l’han visitato in ospedale, pare essere molto comune e non rara come scritto in questo articolo. Mio figlio non è immunodepresso, era solo affaticato da un allenamento sportivo quando è stato graffiato. Dopo 6 giorni ha iniziato ad avere febbre che si è protratta per altrettanti 6 giorni senza mai scendere sotto ai 39, con punta massima di 40.6… Debolezza diffusa per altri 15giorni…!!!

    Rispondi
  4. ELISA
    ELISA dice:

    IO HO APPENA APPRESO DAGLI ESAMI DEL SANGUE CHE L’HO CONTRATTA! HO AVUTO UNA LEGGERA FEBBRE CHE è DURATA UN MESE E MEZZO,(37,4) I LINFONODI INGROSSATI DEL COLLO E DELLA NUCCA,STANCHEZZA E POCO APETITO. MI HANNO RICOVERATO IN OSPEDALE APPUNTO XCHE LA FEBBRE DURAVA DA TANTO, MI HANNO FATTO FARE TUTTI GLI ESAMI POSSIBILI E IMMAGINABILI, TANTE’ CHE PENSAVO DI AVERE HIV. I SINTOMI SONO SIMILI.
    STA MATTINA MI HANNO DATO LE RISPOSTE E I RISULTATI DEGLI ESAMI DICONO CHE HO CONTRATTO LA BARTONELLOSI,IO CHE SONO PURE ALLERGICA AI GATTI E CERCO DI STARCI LONTANO, MA MIA NONNA NE HA UNO BELLISSIMO CHE OGNI TANTO TOCCO,QUESTA BARTONELLOSI SI PRENDE ANCHE TRAMITE LA SALIVA DEL GATTO O DA UN MORSO, NON SOLO DAL GRAFFIO. CI SONO PERSONO CHE L’HANNO AVUTA SENZA SAPERE XCHE NN SEMPRE DA DEI SINTOMI, O CMQ VENGONO CONFUSI CON INFLUENZA.
    IN OGNI CASO NON CI SONO TERAPIE DA PRENDERE PASSA DA SOLA.

    Rispondi
  5. eleonora
    eleonora dice:

    anche io ne sto soffrendo da circa un mese. non ho avuto particolari sintomi come febbre, solo spossatezza e iniziale dolore al collo. Dopo un giorno ha iniziato a gonfiarsi un linfonodo sul collo, appena sotto l’orecchio. e a crescere giorno dopo giorno.
    Nessuno riusciva a capire cosa fosse, fino a che una dottoressa ha avuto l’intuizione che potesse essere questa malattia.
    Alla fine i linfonodi sono risultati tre, molto infiammati, tanto da non avere normale motilità del collo, e molto dolore.
    seguita terapia antibiotica.

    Rispondi
  6. EF
    EF dice:

    Ho avuto la bartonella da bambino negli anni 90, avevamo 4 gatti non vaccinati. Ricoverato con febbre in ospedale un periodo, tantissimi esami clinici per capire cosa avessi. Sulla mano due punti rossi (tipo papule), uno dei quali si vede ancora leggermente dopo 20 anni.
    Si parlava di una malattia molto molto rara (i medici chiesero lumi a colleghi americani che conoscevano meglio il problema).
    Probabilmente negli ultimi anni ci sono stati più casi in Italia ed è più conosciuta, tant’è che per qualcuno (stando ai commenti qui sopra) è addirittura comune.

    Rispondi
  7. Petunia
    Petunia dice:

    Mio figlio pochi giorni fa giocando con la micetta di 3 mesi, mai uscita di casa e non ha pulci, è stato graffiato e poi leccato. Immediatamente gli sono usciti dei ponfi pruriginosi sui graffi molto simili a delle punture di zanzare, gli ho messo immediatamente una pomata al antibiotico+cortisone e sono scomparsi ma il giorno dopo è partito per lavoro e ora mi ha avvisata che non si sente bene e ha un gonfiore sul collo.
    Mi sto chiedendo come e dove la micina abbia potuto prendersela dato che da quando è nata è stata sempre con noi, uscita solo per portarla dal veterinario.

    Rispondi
  8. Marina
    Marina dice:

    Io la sto avendo ora, pistola purulenta sul braccio, linfonodi dolente sotto l’ascella. Ho 4 gatti non so se mi hanno graffiata. Non ricordo. Sto prendendo le tetracicline e facendo impacchi caldi sulla ferita. Sono stordita e mi fa male la testa.

    Rispondi
  9. Monica
    Monica dice:

    Ho appena ritirato la lettera del reparto Medicina dove mio figlio di 22 anni è stato ricoverato per alcuni giorni con febbre alta, tanto mal di testa e dietro la nuca, linfonodi molto ingrossati sul collo, inappetenza e stanchezza. Inoltre transaminasi alta. Risulta che ha avuto infezione da Bartonella. Abbiamo una gatta da 7 anni, ma non avevo mai sentito parlare di questa infezione

    Rispondi

Lascia un Commento

Vuoi partecipare alla discussione?
Sentitevi liberi di contribuire!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *