Malattie trasmesse dai gatti: le zoonosi gatto uomo

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Malattie trasmesse dai gatti le zoonosi gatto uomo

Le zoonosi, come dice l’etimologia della parola di origine greca, sono malattie degli animali (zoon, animale – nosis, malattia), che possono essere trasmesse all’uomo e si parla in quest’ultimo caso di antropozoonosi (antropos, uomo).
In questo articolo vedremo in particolare quelle malattie che possono essere trasmesse dal gatto all’uomo, quindi le zoonosi trasmesse dal gatto, perché su MicioGatto di gatti parliamo :)

Vedremo quindi quali sono le malattie del gatto contagiose per l’uomo e quali invece non lo sono, con particolare attenzione allo sfatare i luoghi comuni che vogliono il gatto “portatore di malattie”.

I gatti sono portatori di malattie?

Non di rado il gatto finisce nel mirino di alcuni luoghi comuni sulle malattie che potenzialmente è in grado di trasmettere all’uomo.  Ma che cosa c’è di vero in questa affermazione? Alcuni sono convinti di questa affermazione “I gatti portano malattie”, ma quanto c’è di vero in questa frase e quanto c’è di pregiudizio? Vediamo di seguito quali sono alcune malattie trasmesse dai gatti.

Malattie che possono trasmettere i gatti: la Toxoplasmosi

Il gatto è certamente portatore di alcune malattie, ad esempio la toxoplasmosi, in primis, che mette in allarme più delle altre a causa dei gravissimi danni che questo parassita arreca al feto se contratta in corso di gravidanza.

La toxoplasmosi è una malattia infettiva che può essere trasmessa dai gatti, causata da un coccide chiamato Toxoplasma gondii presente nell’intestino del felino, che è la specie in cui il protozoo è in grado di compiere il suo ciclo vitale in tutti gli stadi: una volta liberato sotto forma di oocisti nell’ambiente (ad esempio giardini, prati, raccolti, pascoli, stalle), viene ingerito dall’ospite intermedio (vacche, maiali, pecore,..) che lo conserverà sotto un diverso stadio di sviluppo con il quale si diffonderà velocemente nei muscoli, nel sistema nervoso e nei visceri. Il gatto che consuma carni crude si contagerà dando il via ad un nuovo ciclo.

Aborto, deformazioni fetali, malattie oculari e neurologiche sono le conseguenze più severe della malattia. Spesso il timore è tale da provvedere ad una soluzione drastica, l’allontanamento del gatto non appena la proprietaria resta incinta.

Considerando la modalità di trasmissione della malattia che prevede l’ingestione di feci di un animale portatore sano o malato, sarà sufficiente adottare alcuni accorgimenti igienici nella pulizia della lettiera quali ad esempio l’impiego di guanti, il lavaggio delle mani subito dopo l’eliminazione delle feci giornaliera o per maggiore tranquillità delegare ad altri l’operazione di pulizia della cassetta.

Le oocisti, forma con cui il parassita si presenta nell’ambiente, impiegano infatti circa 24 ore per maturare e divenire infettanti a contatto con l’aria ed il gatto le eliminerà con le feci per soli 15 -20 giorni in tutta la sua vita. Particolari attenzioni poi vanno rivolte al consumo di carne non completamente cotta ed alle verdure non lavate con cura, altre fonti di possibile se non più probabile contagio. Sicuramente un graffio del gatto in gravidanza non porta assolutamente alla toxoplasmosi.

Micosi del gatto sull’ uomo

Altra malattia nel mirino dei luoghi comuni per via degli effetti spiacevoli che specialmente nei bambini possono provocare sul cuoio capelluto, è la micosi del gatto.

E’ una malattia della pelle causata da funghi invisibili ad occhio nudo, in gergo vengono chiamati dermatofiti, il più frequentemente riscontrato è il Microsporum canis che provoca lesioni alopeciche cioè prive di pelo. Una diagnosi tempestiva e una corretta gestione della terapia consente di arginare i danni e ridurre il rischio di contagio.
Leggi anche: Dermatiti del gatto da funghi, acari e batteri.

La trasmissione può essere diretta per contatto con animali malati o portatori o indiretta da oggetti contaminati dalle spore. In entrambi i casi lo stato immunitario gioca un ruolo fondamentale e non sempre la micosi sul proprietario è responsabilità del gatto che a sua volta può contrarla lui stesso dall’essere umano.

Malattia da graffio del gatto

E’ un’infezione causata da un batterio chiamato Bartonella henselae, in seguito ad una lesione cutanea abbastanza profonda indotta dal morso o dal graffio di un gatto, i cui denti e artigli sono fonte di contagio di microrganismi, ma possono giocare un ruolo anche le pulci.

La malattia nell’uomo si presenta con febbre e rigonfiamento dei linfonodi regionali. Generalmente guarisce spontaneamente ed è sufficiente una buona disinfezione della ferita, ma altre volte si rende necessaria una cura antibiotica.
Leggi anche: Cos’è la bartonellosi e come si cura

Anche Pasteurella multocida si trasmette con il morso e provoca nell’uomo gonfiore e ascesso nel punto del morso.

La Rabbia trasmessa da gatto a uomo

La rabbia viene trasmessa attraverso i morsi, graffi e contatti con la saliva di animali infetti a sangue caldo.

L’infezione è presente tra i selvatici, in particolare in Europa le volpi rosse, che possono trasmetterla ai carnivori domestici, cani e gatti, in questi ultimi si segnalano modificazioni del comportamento, tendenza a nascondersi in luoghi bui e aggressività.

In Italia la malattia è stata eradicata ma nelle zone di confine occorre prestare la massima attenzione e la vaccinazione è raccomandata. In caso di morsi o graffi da parte di un gatto sospetto occorre lavare e disinfettare accuratamente la ferita e recarsi in ospedale dove provvederanno alla sieroprofilassi del caso.

Malattie trasmissibili da gatto a uomo: Scabbia

La scabbia è una malattia causata da un acaro, chiamato Sarcoptes scabiei, parassita invisibile ad occhio nudo, scava gallerie con formazioni di lesioni a carattere pruriginoso, vescicole e croste.

La trasmissione all’uomo può avvenire per contatto diretto o indiretto. Non sono invece trasmissibili all’uomo le rogne auricolari sostenute da Otodectes cynotis (rogna otodettica) e da Notoedres cati, e la rogna Demodettica. Quindi gli acari delle orecchie del gatto non sono contagiosi per l’uomo.

Altre malattie che trasmettono i gatti

Infezione da Cheyletiella blakei

Altro acaro agente di zoonosi, provoca dermatiti fortemente pruriginose accompagnate da abbondante forfora.

Infezioni da Salmonella

Viene trasmessa per contatto con le feci di un gatto anche apparentemente sano e provoca nell’uomo diarrea di vario grado di gravita’.

Infezioni da Cryptosporidium

Viene assunto per contatto con escrementi del gatto e provoca nell’uomo gastroenterite.

Trasmissione Giardia gatto-uomo

E’ un protozoo ostinato e complicato da debellare la cui trasmissione dal gatto all’uomo avviene per contatto con escrementi del felino provocando diarrea.

Infezioni da Bordetella

La Bordetella è un batterio che attacca le vie respiratorie e può essere trasmesso all’uomo. Viene Trasmessa per via aerea e provoca nell’uomo sintomi respiratori similinfluenzali.

Vermi dei gatti: sono contagiosi per l’ uomo?

Vediamo ora alcuni tipi di vermi del gatto, per capire quali possono essere trasmessi all’uomo.

Toxocara cati

E’ un verme intestinale che viene assunto per contatto con escrementi. Nell’uomo la migrazione del parassita nell’organismo porta diversi sintomi a seconda della localizzazione.

Dirofilaria

E’ un verme che viene trasmesso tramite contatto con gli escrementi e provoca nell’uomo patologie oculari, cutanee e del sistema linfatico.

Strongiloides stecolaris

E’ un verme che viene trasmesso per contatto con gli escrementi e provoca nell’uomo meteorismo, dolore addominale e malassorbimento.

Ancilostoma

Verme intestinale che si trasmette attraverso il contatto con le feci, provoca nell’uomo tosse, asma e anemia secondaria.

Come si trasmettono le zoonosi gatto-uomo?

Tra gli esseri umani ci sono alcuni soggetti che presentano basse difese immunitarie, bambini piccoli (o feti nel grembo materno), donne in gravidanza, persone anziane, o sottoposte a terapie immunosoppressive contro il rischio di rigetto, o a chemioterapie o affette da AIDS. In questi casi bisogna prestare la massima attenzione perché i danni possono diventare più seri e una scrupolosa prevenzione è l’arma migliore per ridurre il rischio di contagio.

Le vie di trasmissione di una zoonosi da parte del gatto possono essere varie: il contatto diretto con un gatto infetto, che può mordere o graffiare, con feci, urine, saliva, sangue, cibo o acqua contaminata e il contatto con cucce, ciotole, tappeti, trasportini e via dicendo.

Altra via di contagio sono i cosiddetti vettori, quali ad esempio pulci e zecche che possono attaccarsi anche all’uomo.
Infatti la le pulci dei gatti si attaccano agli uomini, ed anche le zecche, sono della stessa specie e possono mordere anche noi, veicolando malattie. (per quanto riguarda le zecche i dati non sono sufficienti a parlare di una dipendenza tra infezione del gatto e umana e secondo alcuni autori nel gatto si parla solo di sierologia positiva e non di infezione).

In tal caso è opportuno rivolgersi immediatamente al medico curante. Per quanto riguarda le zecche è importante prestare attenzione alle manovre di distacco per non correre il rischio di lasciare parti di esse conficcate nella cute.

Prevenire le zoonosi trasmesse dal gatto

Se sappiamo che un gatto con cui abbiamo a che fare è affetto da qualche malattia trasmissibile all’uomo, o ne abbiamo il sospetto, o vogliamo in ogni caso stare tranquilli, per prevenire le possibili zoonosi trasmesse dal gatto si possono osservare dei semplici accorgimenti che ci possono proteggere:

  • Lavarsi accuratamente le mani dopo aver toccato il gatto soprattutto prima dei pasti, dopo aver maneggiato le ciotole, il trasportino e le lettiere.
  • Le cassette igieniche vanno posizionate in luoghi facilmente lavabili come ad esempio il bagno, frequentemente pulite, disinfettate una volta a settimana con l’aiuto di guanti, le feci eliminate quotidianamente per ridurre il rischio di Toxoplasmosi.
  • Le ciotole vanno lavate tutti i giorni e il cibo non consumato eliminato affinché non attragga roditori, insetti o si trasformi in terreno colturale per germi.
  • Facciamo attenzione nell’utilizzo di carni crude o poco cotte per il rischio di infezioni da Salmonelle ed altri batteri patogeni per l’intestino e per prevenire la temuta Toxoplasmosi.
  • In caso di ferite o morsi occorre lavare subito la ferita e disinfettarla dopo consulto medico soprattutto se si tratta di gatto randagio: anche la stessa lotta al randagismo ha lo scopo di prevenire la diffusione delle zoonosi.
  • Fare visitare il gatto dal veterinario che provvederà ad eseguire eventuali esami per la ricerca di parassiti esterni ed interni, la profilassi vaccinale, la valutazione dell’igiene orale e della salute dei denti, i test per Fiv e Felv, cioè l’Immunodeficienza felina virale e la Leucemia felina virale, che non sono malattie trasmissibili all’uomo ma, abbassando le difese immunitarie del gatto, lo rendono più recettivo nei confronti di altre patologie.

Esistono malattie del gatto, dal nome che ci spaventa, che tuttavia non possono assolutamente essere trasmesse a noi umani: ad esempio nella leucemia felina il contagio nell’uomo non può avvenire, e nemmeno l’aids felina è contagiosa per l’uomo.

Spero in questo articolo di aver chiarito qualche dubbio e di avere rassicurato sulle zoonosi gatto-uomo, se hai domande o vuoi raccontare una tua esperienza, scrivi pure nei commenti qui sotto.

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8 commenti
  1. RITA
    RITA dice:

    Buongiorno da tre settimane ho due gattini piccoli che ho trovato per strada oggi li devo portare dal veterinario solo che successa una cosa a me a mio marito in questi giorni ci siamo accorti che abbiamo delle puntine strane possono essere causate dai gatti a qualcuno di voi e successa la stessa cosa fatemi sapere grazie

    Rispondi
  2. Giovanna
    Giovanna dice:

    Buongiorno a mio cugino gli si sono gonfiati i linfonodi ha febbre alta e una infezione forte Credono dipenda da un gattino che hanno da poco adottato intanto non gli hanno dato alcuna cura e lui continua ad avere anche dolori lancinanti in tutto il corpo Cosa deve fare e a chi può rivolgersi per essere preso in considerazione? Grazie

    Rispondi
  3. Fabiola
    Fabiola dice:

    Ciao Elisa!
    Innanzitutto grazie per l’articolo, ero molto spaventata prima di leggerlo, ora… rimango comunque preoccupata!
    Vorrei chiederti una cosa, premesso che la nostra adorata gattina ha circa 4 mesi (da 2 con noi), il pelo lungo ed era randagia; ho 2 bimbi molto attaccati alla nuova cucciola!
    Licia ha il raffreddore, lo aveva già prima che entrasse nella nostra famiglia, ora ha eseguito i vaccini, cosa possiamo fare? Oltre tenerla al calduccio? Le ho dato un po di miele una volta al giorno (su consiglio di un’amante dei gatti!) e mi sembra migliorata, ma cosa possiamo fare di definitivo, mi preoccupa che rimane cagionevole!! Anche perché spesso mi sembra sottotono (oppure è solo tranquilla?!?)
    E poi… la gattina se ci mettiamo sul divano, viene vicino a noi, e se siamo a tiro, ci fà le fusa guancia a guancia…?
    Grazie

    Rispondi
    • Elisa Bertoldi
      Elisa Bertoldi dice:

      Ciao Fabiola, questi consigli li dovrebbe dare il tuo veterinario, probabilmente la micetta ha Herpes virus, la puoi aiutare con la lisina (cerca nel sito Herpless) ma potrebbe servire anche un gel oftalmico se ha la congiuntivite. Sicuramente tenerla al caldo e ben nutrita, ma consultati assolutamente col veterinario, se ti ha fatto i vaccini sa la situazione, anche se i vaccini non andavano fatti se prima la micetta non era in perfetta salute. Fammi sapere!

      Rispondi
  4. Marina Melzani
    Marina Melzani dice:

    Buongiorno , sto leggendo di tutto e di più per quanto riguarda le malattie del gatto che possono essere trasmesse all’uomo . Da quasi due anni sto facendo la spola tra vari ospedali , dopo essere stata graffiata e morsa da un gatto sul luogo di lavoro . Contratto Bartonella , ma nn è ancora finita …visto che nn sto ancora bene . Malattia ancora sconosciuta per alcuni medici , credo che ci vorrebbe più informazione .

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    • Dott.ssa Raffaella Rizza
      Dott.ssa Raffaella Rizza dice:

      Siamo qui proprio per questo sensibilizzare il pubblico su una maggiore consapevolezza le zoonosi sono episodi rari ma è importante conoscere i rischi e il comportamento da adottare per ridurli senza compromettere il rapporto con il gatto.

      Rispondi

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