Il parto di una gatta: cosa fare

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parto della gatta

Può accadere che ci dobbiamo preparare ad affrontare il parto di una gatta. Può essere un lieto evento, anche se spesso accade che la nostra gatta sia rimasta incinta senza che ce ne rendessimo conto.
Prima del parto avvengono comunque parecchi mutamenti nella nostra gatta, e abbiamo parlato qui dei sintomi della gravidanza della gatta.

Quando si avvicina il momento del parto per la nostra gatta, dobbiamo essere preparati. La nostra gatta sa istintivamente che cosa fare, quindi in linea di massima non dobbiamo preoccuparci, lasciamola fare e non interferiamo con le sue mosse. Prepariamoci ad intervenire solo in caso di problemi.

Cosa fare in attesa del parto della gatta

Aspettando il parto,  la gatta va lasciata in pace, e questo vale in generale per tutta la durata della gestazione.

Quando vediamo che il tempo di gestazione è quasi finito, e la gatta inizia ad avere i sintomi del parto, forniamole un cesto con degli asciugamani morbidi, perché scelga quello come posto per partorire, altrimenti potrebbe optare per sotto-letti, sopra-armadi, cassetti di vestiti inavvertitamente rimasti aperti e così via.
E non sarebbe piacevole per i nostri vestiti che la gatta ci partorisca sopra.

La gatta che sta per partorire in genere sceglie un luogo appartato, per istinto deve proteggere i suoi cuccioli dai pericoli, per cui poniamo la cuccia in un luogo sicuro e tranquillo della casa, un po’ nascosto, dove possa rimanere tranquilla e al caldo.

La gatta che è in procinto di partorire, o sta partorendo, va disturbata il meno possibile, altrimenti riterrà come “pericoloso” il posto scelto, e si sposterà.

Il momento del parto della gatta: sintomi e comportamento

E’ arrivato l’atteso momento: il parto, i gattini stanno per venire al mondo. Come capire che è il momento del parto? Quali sono i sintomi?

Quando il parto è imminente potreste vedere la gatta stesa su un fianco, che respira male, un po’ affannosamente e che non vi guarda nemmeno. Non siate oppressivi, alcune gatte preferiscono anche essere lasciate sole, se volete essere presenti e godervi questo magico momento, rimanete li, rassicurate la micia, ma non toccate i gattini, non muovete la gatta, ci sta solo qualche carezza al capo.

A volte la gatta fa le fusa ed emette dei miagolii, è del tutto normale, anche per lei, come per noi umani, il parto non è una passeggiata.

In genere la gatta va a posizionarsi nella cuccia che avete posto in un luogo sicuro e appartato, fategliela vedere, speriamo che la scelga.

Non rompetele le scatole, sa da sé come fare per partorire e i cesarei nei gatti non si fanno. Non sono creature così geneticamente selezionate come cani o cavalli da aver bisogno del cesareo.

Ma se interveniamo troppo, potrebbe succedere che la gravidanza non vada a buon fine per colpa nostra, e questo deve essere assolutamente evitato.

Se poi vedessimo che, qualche ora dopo, la gatta soffre, respira ancora male, o ha un qualcosa di gonfio che esce dalla vagina possiamo telefonare al Veterinario, per capire se ci sono complicazioni nel parto o, in alternativa, portarla in emergenza da lui, ma sono situazioni veramente rare per una gatta.In genere la ritroviamo, soddisfatta, che lecca i gattini e che li allatta, tutto è andato a buon fine. La gatta ci pensa da sola a rimuovere il sacco amniotico, che di solito mangia, per avere un ricco nutrimento durante l’allattamento, a tagliare il cordone ombelicale e a pulire i suoi gattini appena nati, e per ognuno viene espulsa la placenta.

La gatta nel giro di 20-30 minuti espelle il primo gattino, e poi di seguito gli altri, che possono essere 5-6: lasciamola stare finché non ha finito.  In totale il parto dura dalle 2 alle 6 ore in tutto.

Qualche ora dopo diamole un po’ da mangiare, altra acqua (quella non deve mai mancare) e continuiamo così per un paio di giorni, fin quando inizierà ad allontanarsi dal nido, sebbene ci passi ancora parecchio tempo per via dell’allattamento, e riprenderà le sue abitudini quotidiane.

E poi bisogna fare un po’ di attenzione all’allattamento e ai primi giorni dei gattini, anche se dobbiamo toccarli il meno possibile: ma questa è un’altra storia.

Come avviene il parto della gatta

Il parto della gatta, e quindi il momento del travaglio, si divide in tre fasi:

  1. Le prime variazioni:

    La gatta inizia a mangiare di meno, potrebbe vomitare, ed inizia a respirare affannosamente.
    La prima fase del travaglio dura più o meno 24 ore.
    Mamma gatta inizia a cercare il posto più adatto per partorire, tranquillo, riparato.
    In questa fase la temperatura della gatta tende a scendere anche di un grado
    La cervice della gatta si dilata progressivamente e iniziano le prime contrazioni.
    Questa fase può durare dalle 6 alle 12 ore, fino a che la cervice non è completamente dilatata, e possono esserci delle perdite biancastre
    La gatta infine si sdraia sul fianco, e quasi sempre fa le fusa, significa che tra poco i gattini nasceranno

  2. La nascita dei gattini:

    Più o meno dopo mezz’ora o un’ora dall’inizio delle contrazioni più forti, dovrebbe apparire il primo cucciolo.
    Se la gatta è primipara, può metterci anche un’ora ad espellere il primo cucciolo
    Dopo il primo, la gatta espelle i gattini dopo poco tempo, che varia tra i 5 minuti a un’ora
    Come abbiamo detto, il parto potrebbe durare fino a 6 ore
    I gattini vengono espulsi e subito la gatta li lecca, in modo da togliere loro il sacco amniotico, e li ripulisce
    In questa fase, lasciamo mamma gatta tranquilla a svolgere le sue operazioni, l’istinto le dice cosa fare, stiamole vicini con la nostra presenta, al massimo rassicuriamola con qualche carezza sulla testa.
    Evitiamo di toccare i gattini appena nati, di prenderli prima che la mamma li pulisca, lasciamo che la natura segua il suo corso

  3. Espulsione della placenta:

    Quando il gattino esce dalla madre, è ancora avvolto nella placenta, mamma gatta lo lecca in modo da pulirlo e toglierla.
    La madre ingerisce la placenta, in modo da avere tanto nutrimento, perché poi dovrà allattare e non potrà alzarsi spesso per mangiare.
    Prestiamo attenzione all’espulsione di tutte le placente, in modo che non ne restino all’interno di mamma gatta.

I gattini appena nati inizieranno subito a cercare le mammelle di mamma gatta, a volte iniziano a succhiare anche finché il parto è ancora in corso!

E tu hai mai avuto esperienza con un parto di una gatta? Raccontamelo nei commenti!

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