Prendere un gatto: informazioni e consigli per orientarti

Adottare un gatto informazioni e consigli per orientarti

Questo non sarà un articolo che parla degli oggetti da avere in casa quando si vuole prendere un gatto, oppure un articolo che ti farà venire subito voglia di prendere un gattino tenero e coccoloso. Sarà invece una sorta di ammonimento, una preparazione, una serie di informazioni sui gatti che vorrei ti stimolassero a pensarci bene.

Spesso si pensa che prendere un gatto sia fonte di sola gioia, coccole, giornate piene della compagnia del nostro micio. Certo, quando si va ad prendere un gattino la gioia sarà tanta, lo ameremo infinitamente, ci faremo tante coccole (anche se nel caso di un gatto…non è nemmeno detto!), ma c’è anche l’altro lato della medaglia: cioè l’impegno che il gatto richiede.

Prendere un gatto significa anche assumersi la responsabilità di badare a lui, di pensare alla sua salute, al suo benessere, in ogni circostanza.
Ciò vuol dire che dobbiamo valutare bene che cosa significa dire “Voglio prendere un gatto”, perché magari oggi la nostra vita è stabile, siamo a casa, abbiamo la disponibilità per accudirlo, ma sarà sempre così? Se vogliamo andare in vacanza, dove mettiamo il gatto? Se cambiamo casa, il gatto ci seguirà? Se il gatto si ammala, saremo in grado di accudirlo? Se il gatto dovesse ferirsi gravemente, abbiamo la disponibilità economica e la forza per accudirlo?

Si, perché, quando va tutto bene, è tutto molto semplice, basta acquistare cibo, cambiare la lettiera, e possiamo goderci il nostro micio che ci scalda le ginocchia in inverno, però può succedere, molto facilmente, che le circostanze non siano sempre così favorevoli. Puoi prepararti e raccogliere tutte le informazioni sui gatti possibili, ci sono molti consigli sui gatti a disposizione sul web, molti ti diranno cosa sapere sui gatti dai vari punti di vista, ed informarsi è già una buona base per partire preparati.

Ma la vita con il tuo gatto può riservarti anche delle sorprese che non ti aspetteresti, sia nel bene e nel male, ed in questo articolo vorrei parlartene, in modo da creare in te una consapevolezza il più possibile matura, in modo che prendere un gatto sia per te una vera e propria assunzione di responsabilità. Leggi anche la mia esperienza: Adottare un gatto, come mi ha cambiato la vita

Per questo motivo ho chiesto a diversi professionisti del gatto, come veterinari ed etologi, di rispondere, per questo articolo, a questa domanda: Che cosa raccomandi, secondo la tua esperienza personale e professionale, a chi voglia prendere un gatto?
Vediamo che cosa mi hanno risposto.

Cose da sapere prima di prendere un gatto

Ecco come ha risposto il dott. Valerio Guiggi, veterinario specialista che si occupa anche di alimentazione del gatto.
“Per chi ha intenzione di prendere un gatto, raccomando prima di tutto la consapevolezza, e la voglia di occuparsi non di un gioco, ma di un essere vivente a tutti gli effetti. Un gatto non è un figlio, ma può avvicinarsi molto per le cure necessarie.

I problemi dei proprietari che vedo più frequentemente nella professione di veterinario che si occupa di alimentazione sono principalmente di due tipi, quello economico e quello, per così dire, mentale.

Dal punto di vista economico, quando si prende un gatto ci saranno delle spese, alcune delle quali impreviste. Quindi, al di là dell’alimentazione che può essere una spesa programmata, e delle spese comunque necessarie (lettiera, vaccinazioni) ci sono anche quelle impreviste, e sono quelle veterinarie: un gatto si ammala, può avere delle malattie infettive o degli incidenti, e bisogna essere sempre pronti ad affrontare queste situazioni perché le spese veterinarie, purtroppo, non sono basse.

I proprietari di solito accolgono bene le spese programmate (come l’alimentazione, anche rivolgendosi alle diete casalinghe che costano più dei croccantini), ma accoglie male quelle impreviste, e questo fa sì che alcuni non vogliono o non possono far operare e, a volte, salvare la vita al gatto. Purtroppo queste sono questioni da prendere bene in considerazione.

Dal punto di vista “mentale“, bisogna considerare che un gatto, in qualche modo, cambia la vita. Bisogna essere a casa per dargli da mangiare, se si va in vacanza va lasciato a qualcuno o portato con noi, la casa diventa piena di peli e bisogna pulire di più, a volte il gatto è in difficoltà e va aiutato, quando il gatto è anziano può diventare un peso più che una gioia, e bisogna seguirlo.

Questa predisposizione mentale, che non tutti hanno (perché spesso si pensa solo a quanto è bello il gattino piccolo) è molto importante, perché purtroppo io, come i colleghi, vengo contattato da proprietari che chiedono l’eutanasia non perché il gatto stia soffrendo inutilmente, ma perché non lo vogliono più.
E’ brutto, vero, ma succede.

Vi ho spaventato? Vi ho fatto passare la voglia di prendere un gattino? Era la mia intenzione, ma solo in parte. Perché solo conoscendo la verità, le cose sgradevoli che si trova ad affrontare chi non ha mai avuto un animale domestico, ci si rende conto di che cosa ci aspetta, e solo considerando le difficoltà si possono apprezzare, a pieno, le gioie che solo un animale domestico può portare.

Un fattore da considerare quando si prende un gatto è sicuramente l’alimentazione, molto importante. Il gatto deve mangiare, e fin da piccolo dobbiamo scegliere un tipo di alimentazione adatta a lui.
Il consiglio è quello di parlare fin da subito di questo argomento con il proprio veterinario per avere consigli e indicazioni, perché il gatto è quello che mangia, e un’alimentazione sbagliata può condurre a patologie di vario tipo.

Tra gli alimenti più comuni ci sono i croccantini, poco costosi e comodi per il proprietario, che però non sono (in generale) l’alimento migliore per il gatto. Ci sono poi gli alimenti umidi (le scatolette), in generale da preferire, quindi le alimentazioni casalinghe che sono migliori rispetto a quelle industriali perché si possono personalizzare in base alle esigenze specifiche del gattino prima, del gatto adulto poi. Certo, le alimentazioni casalinghe sono più difficili da seguire e richiedono costanza da parte del proprietario, per una scelta che deve essere consapevole.

Riguardo al prezzo dell’alimento, bisogna ricordare che il gatto è un carnivoro obbligato, e questo fa sì che la sua dieta debba essere composta principalmente dalla carne: poiché la carne ha un certo valore (rispetto ad alimenti vegetali, come i cereali) il costo paragonato alla spesa per un’alimentazione “media” umana non è basso, e questo è da prendere in considerazione se si pianifica di prendere un gattino.”

E qui io aggiungo: bisogna appunto essere consapevoli che il gatto è un carnivoro, quindi pensateci bene prima di valutare per lui una dieta vegana!

Informazioni sui gatti: documentarsi al meglio

Ecco come ha risposto alla domanda la dott.ssa Costanza de Palma, etologa comportamentalista.

“Per chi è intenzionato ad prendere un gatto consiglio assolutamente di studiarne la sua etologia: attraverso questa necessaria conoscenza si possono scongiurare tante problematiche legate alla convivenza con l’essere umano.
Mi spiego meglio: se si sa già che il gatto, in natura, sceglie un luogo per mingere e un altro per defecare, si è consapevoli che l’ideale è avere almeno due lettiere e, se convivono più gatti, aumentarne il numero in proporzione.

Un altro esempio: se si sa che il gatto fa graffiature orizzontali e verticali con tutte e quattro le zampe, si è consapevoli di fornire in casa graffiatoi di diverse forme e dimensioni e mettere in protezione mobilio tipo divani e poltrone perché facilmente colti di mira.
Stesso discorso per l’agilità di questo piccolo felino che ha necessità di correre e arrampicarsi in tutta libertà, perciò l’habitat umano deve essere fornito di mensole e pensili su vari livelli accessibili al gatto in tutta sicurezza.

Morale: rispettare la sua etologia specie specifica proiettandola nella propria casa in base alle sue esigenze renderà molto più serena la convivenza a sei zampe.
Inoltre, essere consapevoli che non è un essere umano, ma un animale senziente capace di provare emozioni e sensazioni e che, per essere reciprocamente rispettati, non c’è necessità di ricorrere a nessun metodo coercitivo: basta essere sempre coerenti con se stessi!

Per quanto riguarda i cambiamenti quali traslochi, viaggi, separazioni e molto di altro che succede nella vita umana, è consigliabile rivolgersi a chi ne sa di più e non per sentito dire ma perché ne ha la facoltà in quanto esperto accreditato. Buona convivenza a sei zampe!!”

Prendere un gatto in casa: le raccomandazioni

Ecco il parere della dott.ssa Eva Ricci, etologa:

“Le raccomandazioni potrebbero essere molte, riguardanti vari aspetti: bisogna essere consapevoli che il gatto andrà seguito dal punto di vista della salute fisica – dall’alimentazione alle cure del gatto anziano – e anche dal punto di vista comportamentale.
Questo necessariamente significa investire tempo, lavorare sulla relazione con il gatto e spendere soldi, anche per far fronte ad eventuali imprevisti. Se necessario, bisogna rivolgersi ai professionisti del settore per prevenire e curare i problemi.

Ma come etologa, esperta di relazione uomo-animale e proprietaria di gatti vorrei fare un particolare “appello” a chi sta per prendere un gattino o un gatto adulto.
Sii pronto ad accogliere il tuo gatto pensando che è un felino, con determinate esigenze comportamentali: spazi adeguati tridimensionali, arricchimento ambientale, possibilità di gioco, possibilità di uscire….
Sii pronto ad accogliere quel gatto pensando che è un individuo con le proprie particolarità e punti di forza, che devi rispettare sempre.
Il tuo gatto dovrà essere accettato anche nelle sue fragilità, e, se possibile, aiutato.

Dovrai costruire giorno per giorno la relazione con lui, basata sul rispetto e sulla fiducia.
Sii aperto all’ascolto del tuo gatto quando ti comunica che sta bene e quando ti comunica che c’è qualcosa che non va.
Non proiettare su di lui desideri e aspettative umane. In questo modo costruirete una bellissima convivenza.”

Voglio un gatto: i consigli

Ecco come ha risposto alla domanda la dott.ssa Elena Borrione, veterinario comportamentalista:

“Un’adozione consapevole è alla base di una salda e durevole relazione nel tempo.

Prima di procedere con un’adozione, ogni futuro proprietario dovrebbe prendersi del tempo e tenere in considerazione alcuni aspetti.

Spesso la scelta di prendere un gatto piuttosto che un cane è legata al pensiero, ancora abbastanza diffuso, che questo sia un animale “non così impegnativo” perché gli viene riconosciuta una certa autonomia e forse anche indifferenza nei confronti dell’essere umano.

Sebbene ci siano sicuramente gatti con una personalità più chiusa e schiva, non bisogna dimenticare che il gatto è un animale sociale capace di stringere relazioni sia intra che interspecifiche.

I nostri gatti ci riconoscono come membri di uno stesso nucleo sociale, una stessa famiglia.
Bisognerà pertanto tenere sempre conto di queste esigenze etologiche socio-relazionali.

Un altro aspetto che porta a scegliere come pet un gatto rispetto ad un cane è legato alla percezione che essendo un animale dalle dimensioni ridotte, se paragonato a numerose razze canine, sia in qualche modo “più comodo” gestirlo in ambienti più ristretti come un appartamento.
A dire il vero l’idea che l’impegno che è un animale comporta sia proporzionato alla sua mole somatica è spesso alla base anche di adozioni di cani di piccola taglia rispetto a quelli di taglie più grandi.

Un gatto però non è un cane in miniatura e se la scelta ricadrà su di lui perché riteniamo di non poter accogliere un cane in casa, anche se lo vorremmo tanto, non potrà che deludere le nostre aspettative.

Infine oltre alle esigenze etologiche di carattere socio-relazionale, vanno tenute in considerazione anche le esigenze etologiche ambientali. Se non si è disposti a condividere i propri spazi e permettere l’accesso e l’utilizzo dei diversi luoghi di casa nostra potrebbero insorgere delle problematiche.
Vietare l’accesso a troppe aree (“il gatto non può accedere alle camere da letto” oppure “il gatto non può camminare sui mobili”) può rappresentare una limitazione eccessiva dal punto di vista del nostro gatto.”

Conclusioni

Ringrazio tutti i professionisti che collaborano con MicioGatto e che mi hanno mandato i loro consigli da trasmettere quando si vuole prendere un gatto. Mi raccomando, siate consapevoli nelle vostre scelte!

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