Spese veterinarie detraibili nel 730: ecco come fare

Spese veterinarie detraibili 730

Forse non lo sai, ma nella dichiarazione dei redditi, nel 730 o nel modello unico, è possibile detrarre le spese veterinarie sostenute per i propri animali legalmente detenuti e per gli animali detenuti a scopo di attività sportiva. Ma quali sono le spese veterinarie detraibili? C’è una franchigia e un tetto massimo di spesa? Vediamolo in questo articolo.

Spese veterinarie detraibili nel modello 730 o Unico

L’Agenzia delle Entrate chiarisce che sono detraibili nella dichiarazione dei redditi, relativa alle spese fatte nell’anno precedente, o nel modello Unico, le seguenti spese veterinarie:

  • le prestazioni professionali rese dal veterinario (Cfr. circolare n. 207 del 2000)
  • l’acquisto di medicinali veterinari prescritti dal veterinario (Cfr. circolare n. 55 del 2001) e definiti dall’art. 1 del D.lgs. n. 193 del 2006
  • le spese per analisi di laboratorio e interventi presso cliniche veterinarie.

La possibilità di detrarre le spese veterinarie è sancita nel Testo unico delle imposte sui redditi, all’art.15 comma 1 lettera c bis del TUIR, il D.P.R. 917/1986.

Dal 2017, le spese veterinarie compariranno anche nel modello 730 precompilato, in quanto  le strutture autorizzate alla “vendita al dettaglio dei medicinali veterinari”, così come previsto dal comma 2 dell’art. 70 del D.lgs. n. 193 del 2006, devono provvedere alla trasmissione telematica delle spese sanitarie sostenute dai cittadini a fini veterinari, tramite l’utilizzo della loro Tessera sanitaria, al momento dell’acquisto.

Purtroppo non sono detraibili i mangimi speciali, anche se con ricetta del veterinario, dato che i mangimi speciali non sono considerati farmaci, ma prodotti alimentari e non si possono detrarre nemmeno gli antiparassitari.

Ricordiamo che le spese veterinarie, come le spese mediche per noi umani, sono oneri detraibili, non deducibili:

  • gli oneri deducibili sono spese che vengono sottratte al reddito prima di calcolare l’imposta da pagare
  • le spese detraibili vengono sottratte dopo aver calcolato l’imposta, vengono appunto detratte.

Requisiti per la detrarre le spese veterinarie

Per detrarre le spese veterinarie nella dichiarazione dei redditi, che abbiamo visto nel paragrafo precedente, è sufficiente conservare lo scontrino parlante, ossia lo scontrino che indica il nostro Codice Fiscale. In alternativa, ovviamente la fattura.

In caso di acquisto via Internet sugli shop online, facciamo inserire nella ricevuta anche in questo caso il nostro codice fiscale e sarà sufficiente a ottenere la detrazione.

Non è necessario invece conservare la prescrizione medica, la ricetta del veterinario,  ai fini della detrazione

Questo è quanto chiarito dalla Agenzia dell Entrate nella risoluzione n.24 del 27 febbraio 2017.

Ma la normativa pone un altro requisito e cioè:

“La possibilità di portare in detrazione tali spese è limitata alle sole spese veterinarie sostenute per la cura di animali legalmente detenuti a scopo di compagnia o per la pratica sportiva, mentre non sono detraibili le spese per la cura di animali destinati all’allevamento, alla riproduzione o al consumo alimentare e di animali di qualunque specie allevati o detenuti nell’esercizio di attività commerciali o agricole, né in relazione ad animali utilizzati per attività illecite (Cfr. Decreto del Ministero delle Finanze 6 Giugno 2001, n. 289).”

Ma che cosa significa “animali legalmente detenuti a scopo di compagnia o per la pratica sportiva?”

Per i cani, visto l’obbligo di microchip ed iscrizione all’anagrafe canina, è chiaro che essi risultano così legalmente detenuti.

Ma per i gatti? E per gli altri animali per i quali non c’è l’obbligo di iscrizione ad alcuna anagrafe?

Per i gatti, esiste una anagrafe felina, e l’inserimento del microchip è facoltativo.

Se effettuiamo questa iscrizione, abbiamo il possesso legale del nostro gatto.

Ma per essere possessori legali dell’animale è valida anche, ad esempio, la fattura di acquisto presso l’allevatore, il “pet passport” per gatti e furetti, un documento che ne attesti l’adozione come una la documentazione rilasciata dall’Asl.

Questo aspetto non è ben chiarito, ma potrebbe anche essere sufficiente una dichiarazione del proprietario dell’animale, o dell’Enpa che affettua l’adozione, in caso di randagio.

Attenzione perché se dichiari spese veterinarie senza avere il legale possesso dell’animale, puoi incorrere in 2 tipi di sanzione:

  •  per mancata regolarizzazione del possesso secondo le leggi vigenti
  • per indebita detrazione​

Franchigia spese veterinarie e importo massimo

La normativa chiarisce che esiste una franchigia sulle spese veterinarie detraibili di € 129,11, cioè potremmo detrarre le spese solo al superamento di questo importo.

Inoltre esiste anche un tetto massimo di detrazione delle spese veterinarie, che è di € 387,34.

La percentuale di detrazione delle spese veterinarie è del 19%.

Quindi, per fare un esempio, se nel 2016 abbiamo speso € 867 di spese veterinarie documentate con scontrino fiscale parlante e relative ad acquisto di farmaci veterinari con ricetta, interventi veterinari, analisi e visite veterinarie, dobbiamo sottrarre la franchigia di €  € 129,11, rimarranno € 737,89, ma potremmo porre in detrazione solo  € 387,34.

Ne risulta che detrarremo il 19% di tale cifra, quindi € 49.

Il tetto massimo di € 49 è cumulativo, per tutte le spese veterinarie, non a singolo animale.

La detrazione delle spese veterinarie spetta solamente alla persona che ha sostenuto la spesa, non per spese veterinarie sostenute da familiare a carico.

Detrazione spese veterinarie: Come compilare il 730

Nella Certificazione Unica, bisogna compilare lo spazio compreso tra i righi  E8 ed E10 “Altre spese nella sezione Oneri detraibili”.

Dovrà essere indicato il codice di spesa 29 e l’importo sostenuto, senza sottrarre la franchigia, ma fino al tetto massimo di €  387,34.

Qui trovi le istruzioni dettagliate per la compilazione del 73: http://www.agenziaentrate.gov.it/wps/wcm/connect/dc8c2332-8555-4019-a8e2-0a012761f9d0/730_2016_istruzioni.pdf?MOD=AJPERES&CACHEID=dc8c2332-8555-4019-a8e2-0a012761f9d0

Nel Modello Unico 2016 o nell’Unico-mini si dovrà utilizzare il primo rigo disponibile tra quelli multiuso, dal rigo RP8 al rigo RP14.

Si deve indicare sempre il codice di spesa 29 e l’importo nella seconda colonna.

Qui trovi nel dettaglio le istruzioni di compilazione del Modello Unico: http://www.agenziaentrate.gov.it/wps/file/Nsilib/Nsi/Documentazione/Provvedimenti+circolari+e+risoluzioni/Provvedimenti/2016/Gennaio+2016+Provvedimenti/Provvedimento+del+29+gennaio+unico+pf+2016/PF1_2016_istruzioni.pdf

Conclusioni

Nulla di eclatante la detrazione che lo stato ci offre, ma in ogni caso approfittiamone, quindi quando andiamo dal veterinario conserviamo sempre la fattura, e quando andiamo in farmacia ad acquistare farmaci veterinari che ci ha ordinato il veterinario, conserviamo sempre lo scontrino parlante e forniamo al farmacista la nostra tessere sanitaria.
Se acquistiamo online, facciamo sempre inserire il nostro codice fiscale nella ricevuta di acquisto.
Se hai domande o desideri raccontarci la tua esperienza, scrivi nei commenti!

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1 commento
  1. Mary
    Mary dice:

    Maaaa se una spende 3/4 mila euro in una clinica veterinaria per curare la propria cagnolina, il FISCO….le restituisce 49 euro? maaaaaaa va laaaaaaa e non dico altro

    Rispondi

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