Trasloco con il gatto tutti i consigli

In questo articolo vedremo quali sono le accortezze da avere per affrontare un grosso cambiamento: il trasloco con il gatto.

Per vari motivi ed esigenze personali e/o lavorative, è possibile trovarsi nella condizione di dover cambiare la nostra vecchia abitazione per un’altra casa portando, ovviamente, con noi il nostro gatto. In genere, si passa in una residenza più grande e confortevole, magari con un grande terrazzo o un ridente giardino.

Ma non dobbiamo trascurare il fatto che il trasloco è un vero e proprio cambiamento della nostra vita quotidiana e lo stesso discorso vale se il nostro gatto cambia casa con noi.

Difatti, traslocare con un gatto non è così semplice come può sembrare: i gatti sono molto legati al loro territorio e, quindi, un cambiamento radicale come, ad esempio, un trasloco da un appartamento con un giardino ad appartamento senza, oppure viceversa, da appartamento con solo terrazzo ad uno con giardino, non deve essere sottovalutato in quanto può esser vissuto come un vero e proprio trauma.

Soprattutto se il trasloco con il gatto avviene dopo che siamo cresciuti nella nostra vecchia casa e si hanno oramai delle abitudini: ad esempio, la cuccetta, le ciotole e le lettiere sono sempre state al solito posto.

Per questo motivo, un gattino nuovo in casa è più facilmente predisposto ad un cambiamento del genere rispetto, ad esempio, ad un trasloco di un gatto adulto o ancor più “impegnativo” il trasloco per gatto divenuto anziano.

Quindi, il modo per non traumatizzare e far vivere l’imminente cambio di casa del gatto come qualcosa di piacevole è quello di portarlo con noi, fin da subito, a familiarizzare con il nuovo ambiente lasciandolo esplorare in sicurezza e dove noi già preventivamente abbiamo spruzzato specifici feromoni. Leggi anche: Casa a misura di gatto idee mobili e arredamento

Come affrontare un trasloco con un gatto: il prima

Dato che la data del trasloco deve essere stabilita con anticipo, non riduciamoci all’ultimo giorno per pensare al benessere del nostro amico a quattro zampe.

Perciò, come possiamo affrontare un trasloco al meglio?
Prepariamo gli scatoloni in più giorni senza mettere subito via le sue cose, ma iniziamo, in questo modo, ad abituarlo al cambiamento.

Inoltre, iniziamo ad utilizzare i feromoni da applicare alla presa elettrica e aggiungere nell’acqua della sua ciotola una pipetta di Rescue Remedy, preparata in soluzione acquosa, circa 10/15 giorni prima del trasloco.

Stiamo sempre attenti a finestre e porte e/o portefinestre aperte soprattutto il giorno del trasloco perché nella confusione e nel via vai dei trasportatori può sfuggire inosservato.

Per questo motivo, è preferibile lasciare una stanza attrezzata con le sue cose chiusa a chiave dove non possa aver accesso nessun estraneo a parte noi.

Se notiamo un cambiamento del comportamento del gatto che cambia casa, possiamo considerarlo nella normalità vista la situazione: nel corso dei giorni, ritornerà al suo solito comportamento.

Ma, se il comportamento del nostro gatto dopo il trasloco è particolarmente inusuale e perdura nei giorni seguenti o, ancor peggio, si aggrava sarebbe opportuno consultare un professionista serio e qualificato per un supporto.

Traslocare con il gatto: il dopo

Sicuramente, un gatto spaventato per via della nuova casa può scappare dopo un trasloco con lo scopo di ritornare alla vecchia abitazione.

Come evitare che il gatto scappi?
Bisogna assolutamente, prima del suo trasloco, mettere in sicurezza necessariamente porte e/o finestre e recintare con reti il giardino o terrazzo/balconi se presenti (su internet c’è una grande varietà di soluzione a portata di ogni tipo di tasca!).

In generale, se il gatto dovesse miagolare non dobbiamo preoccuparci, ma cerchiamo di non assecondarlo per non strumentalizzare questo suo comportamento, se fino ad ora non era mai stato usato.

Mi raccomando: non cambiamo la sua alimentazione anche se notiamo che il gatto non mangia come il suo solito, insospettiamoci solo se questa inappetenza dovesse perdurare per giorni (5/6 giorni dal trasloco) e si dovesse presentare un dimagrimento.
In questo caso, ovviamente, contattiamo il nostro medico veterinario di fiducia.

Invece, se troviamo pipì in giro per casa, in particolare agli angoli delle varie camere, può essere dovuto al fatto di voler marcare il nuovo territorio.

Ma, ad ogni buon modo, puliamo con acqua calda e alcool, senza usare mai candeggina e/o ammoniaca perché risultano essere dei veri e propri attrattivi dato che contengono entrambi azoto come l’urina.

Invece, dobbiamo aver cura nel posizionare al giusto posto le lettiere che devono stare in ambienti non di passaggio, ma riservati, tranquilli e in penombra per tutelare la privacy.

Lo stress (inteso come risposta aspecifica a qualsiasi richiesta proveniente dall’ambiente, Selye,1955) nello specifico del gatto che trasloca si può manifestare con i vari comportamenti suddetti, nello specifico del miagolare, cercare di tornare alla vecchia casa, fare pipì fuori dalla lettiera o saltare il pasto e molto altro.

Ma tutto ciò non deve allarmarci più di tanto perché appunto è una reazione alla situazione che si è vissuta e non si trasforma necessariamente in patologia per esempio in depressione.

Solo il lungo perdurare di questi comportamenti possono realmente preoccuparci.

Sicuramente, non cambiando le vecchie cucce/ brandine, copertine, cuscinoni, palline, ovvero tutti gli oggetti a cui il nostro gatto è affezionato, faremmo capire che, anche se in un nuovo ambiente, una parte delle sue abitudini rimarranno uguali a quelle passate e non c’è motivo di preoccuparsi soprattutto perché ci saremo sempre noi, i suoi amici a due zampe al suo fianco!

Indubbiamente, renderemo ancor più gradevole la nostra nuova casa con l’”arricchimento ambientale” fornendo giochini nuovi, mensole, scatoloni e altro per stimolare l’istintiva voglia di gioco e di esplorazione.

Infine, l’utilizzo di prodotti a base di feromoni (Feliway) può dare un valido aiuto per rendere più piacevole e appagante il nuovo ambiente.
Buona convivenza a sei zampe!

E tu? hai mai affrontato un trasloco con il tuo gatto? Come è andata? Oppure lo devi affrontare? Se vuoi chiedere consiglio alla comportamentalista Costanza De Palma, scrivi le tue domande nei commenti!

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18 commenti
  1. atlantyde di alessi susanna
    atlantyde di alessi susanna dice:

    ho due mice sterilizzate,,devo cambiare casa…adesso sono a pian terreno con giardino quindi le mie mice sono abituate a stare fuori e dentro…la nuova casa e’ un appartamento al secondo piano con balconcino…ma aime’….tutta un altra cosa…..come posso abituare le mie micie?????Meglio pian piano o catapultarle in una volta unica??

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    • Elisa Bertoldi
      Elisa Bertoldi dice:

      Eh mi sa che se sono abituate ad andare dentro e fuori in autonomia patiranno un po’ questa nuova soluzione.
      Per il trasloco segui tutti i consigli dell’articolo, poi fai tanto tanto arricchimento ambientale in modo che possano mantenersi attive anche in casami raccomando metti in sicurezza il balcone, che spero sia almeno grande, perché se sono abituate ad uscire non vorrei che provino a saltare giù.
      Fammi sapere!

      Rispondi
  2. Teresa Di Somma
    Teresa Di Somma dice:

    Ciao, mi sono appena trasferita con i miei due gatti da una villetta con giardino ad un appartamento con balcone. Oggi sono stata con le finestre chiuse, ma non è una soluzione fattibile tutto il tempo, dato che fa caldo. Come faccio a fare in modo che non si buttino giù?

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  3. Ely
    Ely dice:

    Mi sono già trasferita ma ho lasciato la micia ancora nella vecchia casa fino a quando non saprò esattamente cosa fare . Lei è abituata ad uscire nel grande parco e cacciare portandomi sempre qualche “regalino “ ora nn potrà più nemmeno uscire , che devo fare? Rinchiuderla nella nuova casa e sacrificare i suoi istinti, o a malincuore rinunciare a lei ? Voglio solo il suo bene

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    • Elisa Bertoldi
      Elisa Bertoldi dice:

      Guarda i gatti si affezionano al territorio ma anche alla persona. Quanti anni ha la micia? Perché se è avanti con l’età può essere che accetti anche di stare rinchiusa. Nella nuova casa c’è almeno un balcone o uno spazio per vedere fuori? Difficile dire a priori che cosa fare, certo è probabile che soffra a non uscire più se è abituata, bisogna che nella nuova casa l’ambiente sia ricco e stimolante.

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  4. Titta
    Titta dice:

    Mi sono spostata col mio micio di 1 anno a casa del mio compagno che ha un gatto di 6 anni ed una micia più vecchia. Il gatto è buonissimo con tutti tranne che con il mio gatto, lo ha aggredito e lui ora ha paura ed è sempre su chi ala’. L’ho dovuto riportare a casa mia, è cambiato con me me, anaffettivo e distaccato, ma soprattutto mi sembra spaventato. Per un periodo di circa una settimana facevamo la spola, tra l’altro è stato buonissimo a venire avanti e in dietro nel trasportino, anche in motorino (pochi minuti). Sono tristissima e non so come fare. ????

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  5. Lori
    Lori dice:

    Salve, tra 2 mesi dovrò affrontare un trasloco con i miei 2 cani ed un gatto adulto. Il micio è abituato in casa ma anche fuori perché abitiamo a piano terra e ci trasferiremo in altra abitazione sempre a piano terra con giardino ma in campagna. Cosa devo fare per abituarlo alla nuova situazione e far sì che nn scappi? L’ho salvato 2 anni fa dal randagismo e nn vorrei perderlo per nessun motivo. Grazie per i consigli che vorrete darmi

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  6. Lara
    Lara dice:

    Buongiorno, fra circa un mese dovrò affrontare il primo di 2 traslochi. La prima sistemazione sarà temporanea, la seconda definitiva. Nella casa attuale, ho già provveduto ad installare feliway e pet remedy diffusore. Per il momento la gatta sembra divertirsi molto nella fase di “inscatolamento” , non sembra disorientata. Le chiedo : può essere utile portare nella casa temporanea qualcosa che è ” nostro” , tipo il divano, il pouf sul quale dorme la gatta? o rischia di crearle solo confusione? Attendo risposta, grazie mille :)
    Lara

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  7. Franca
    Franca dice:

    Buongiorno, sono circa 4 giorni che abbiamo traslocato da un appartamento un altro nel primo era al 3 piano con un balcone cementato( no ringhiera) nel nuovo al primo piano con 2 balcone a ringhiera. Abbiamo un gatto di 12 anni e da quando siamo qui mangia e beve poco ( quindi poca pipì e poca popo )
    Mangia qualcosina in più se gli do i croccantini nella mia mano il gatto prende il fenobarbitale ( da gennaio )
    Mi aiutate a fargli accettare il cambiamento? Cosa posso fare?
    Grazie

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  8. Mari
    Mari dice:

    Buongiorno, prossima settimana traslocherò dalla casa dove il mio micio di 8 anni è cresciuto (40mq senza esterno) in una al primo piano con due balconi con ringhiera, più grande. Cosa posso fare per rendere il trasferimento il più semplice possibile per lui?

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    • Elisa Bertoldi
      Elisa Bertoldi dice:

      Nell’articolo ci sono i consigli principali: spostare prima tutta la roba e per ultimo il gatto, ma magari portarlo con sè per visitare le prime volte il nuovo ambiente. Spostare le cose del gatto assieme a lui in modo che riconosca gli odori quando ci arriva. Sicuramente mettere in sicurezza balconi e terrazze in modo che non scappi in caso non si adatti all’ambiente o sia confuso.

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  9. Marinella
    Marinella dice:

    Buongiorno… Sto per traslocare e ho 5 gatti che vivono dentro e fuori. Sono liberi… Ho paura che nella nuova casa di possano perdere e non sono abituati a stare in casa senza uscire. Un consiglio? Grazie mille la casa è in campagna con tanta terra e bosco intorno

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    • Elisa Bertoldi
      Elisa Bertoldi dice:

      Il trasloco non è mai una cosa semplice. Prima di farli uscire nella casa nuova, abituali in casa, fagli scoprire i nuovi ambienti poco per volta e un gatto alla volta. Man mano che prendono confidenza, prova a farli uscire. Se hai dubbi, consultati con un comportamentalista per capire come meglio agire.

      Rispondi
  10. Elena
    Elena dice:

    Salve.
    Ho due mici maschi, entrambi di tre anni.
    Da due mesi e mezzo ho cambiato città e ho portato loro con me. Non avendo però ancora per ragioni economiche una sistemazione definitiva, li ho affidati alle cure di mia madre, che abita in una città vicina. I primi due mesi sono andati bene (anche se non per me, che sento tantissimo la loro mancanza). Da circa due settimane invece uno dei due gatti, il più coccolone e socievole dei due, è diventato molto aggressivo, sia con l’altro gatto sia con me, quando vado a trovarli: soffia, graffia, aggredisce, reagisce alle coccole con miagolii lunghi simili ad ululati.
    L’ho accarezzato e toccato in tutto il corpo per accertarmi che non avesse un dolore localizzato, e in effetti non sembra avere una zona dolente. Potrebbe trattarsi solo di stress dovuto al cambiamento, nonostante l’aggressività si sia presentata “a scoppio ritardato”, per così dire? Cosa posso fare per alleviare questa aggressività e questo nervosismo improvvisi? Ci sono degli integratori/calmanti o suggerite l’uso di feromoni? Il Rescue remedy (fiori di bach) può risultare utile? È il caso di cercare velocemente un veterinario? Attendo risposta, grazie di cuore.

    Rispondi
  11. angela
    angela dice:

    Ho letto l’articolo perché l’ho appena fatto e la micia sta reagendo bene, ma sono io che sono in ansia e ho sempre paura che non stia bene nella nuova casa. è una storia particolare di una gatta di due anni che aveva già una famiglia, con cui non è voluta stare e viveva all’aperto da mesi all’interno di un residence dove sono stata diverso tempo con il mio compagno in trasferta. La gatta si è infilata letteralmente nel nostro loft e ha vissuto con noi per tre mesi continuando ad andare qualche ora al giorno fuori nel giardino del residence, come era abituata. Ora è finita la trasferta e siamo dovuti tornare a casa (un appartamento in città senza possibilità di uscire, neppure un balcone) ed ero terribilmente preoccupata. Oggi sono 5 giorni e la gatta si sta comportando benissimo, a parte una grattatina alla porta di uscita come faceva nel residence per uscire e l’appetito ridotto (mangia, ma dopo un po’ che le lascio la ciotola, mentre prima divorava tutto in trenta secondi quasi senza darmi il tempo di posarla in terra). Racconto questa mia esperienza ancora in itinere e spero che continui così …

    Rispondi
  12. Luci
    Luci dice:

    Buonasera
    A breve mi trasferirò in un appartamento, in un’altra città, al 5 piano con 2 balconi che sto mettendo in sicurezza per la mia gattina che ha 12 anni, molto affezionata a me, dolce, buon carattere ma abituata ad uscire in libertà dalla casa al 1 piano con un giardino vicino incolto. Ha perso un occhio a settembre ciononostante continua a comportarsi come prima…dopo un,iniziale trauma …
    Sono preoccupata per questo cambiamento, potrebbe rimanere nello stesso stabile, altra casa, accudita da mia sorella che ha altri 3 gatti coi quali la mia condivide gli spazi all,aperto … non so cosa è meglio per lei.
    Il mio veterinario in considerazione del fatto che ha un solo occhio e 12 anni pensa sia meglio che rimanga con me, si adatterà dice. Lei che cosa mi consiglia.
    Grazie

    Rispondi
  13. MARILENA
    MARILENA dice:

    Buonasera, a breve dovrò trasferirmi in una casa in campagna, con me verranno i miei due gatti di sei anni. Attualmente vivo in una casa con cortile dove loro sono abituati a uscire e girare per il quartiere ho paura che portandoli in campagna si possano perdere, non posso rinchiuderli dentro casa perchè non sono abituati. Come posso fare? Sono veramente in ansia. Cosa mi consiglia?
    Grazie.

    Rispondi
    • Elisa Bertoldi
      Elisa Bertoldi dice:

      Difficilmente i gatti si perdono, ma bisogna andare per gradi. Intanto fagli conoscere la casa, senza lasciarli uscire, per qualche giorno, finché non si sono ambientati. Poi se riesci falli uscire ma solo in una zona controllata e quando ci sei tu. Successivamente quando avranno conosciuto il loro territorio, credo che staranno ancora meglio in campagna, per il minor rischio di finire sotto una macchina (almeno lo spero!) Mi raccomando gli antipulchi e zecche e le vaccinazioni!

      Rispondi

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