Omeopatia veterinaria: è possibile sui gatti?

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Omeopatia veterinaria per gatti

In questo articolo la Dott.ssa veterinaria comportamentalista Elena Borrione ci parla della omeopatia veterinaria e di come i prodotti omeopatici per animali sono formulati ed utilizzati.

Che cos’è l’omeopatia?

Già nel V secolo a.C. il greco Ippocrate, considerato il padre della medicina, aveva individuato due strade che potevano essere intraprese per la guarigione dalla malattia: contraria contraribus curentur, curare agendo in modo contrario ai sintomi, oppure similia similibus curentur , curare assecondando i sintomi stessi.

Parecchi secoli dopo, siamo ormai nel XVIII secolo d.C., un medico tedesco Christian Samuel Friedrich Hahnemann, decise di riprendere quanto anticipato da Ippocrate e di studiare il modo migliore per applicarlo nella cura dei propri pazienti.

Ormai è storia la riflessione che lo portò a notare come i sintomi presentati dai lavoratori della china, sostanza estratta dalla corteccia di alcuni alberi, fossero assai simili a quelli dei pazienti malarici e a utilizzarla nella cura della malattia stessa.

L’omeopatia etimologicamente significa homos (simile) e pathos (sofferenza).
Uno dei principi fondamentali enunciati da Hahnemann è quello per cui “il simile cura il simile” ossia aiutando l’organismo a seguire i propri meccanismi riequilibrativi, caratteristici per ogni malattia e per ogni paziente, si riesce a debellare la patologia stessa.

Un altro principio dell’omeopatia è quello che prevede l’utilizzo di dosi infinitesimali, che in questo modo possono portare effetti equilibratori differenti rispetto a quelli nocivi che la stessa sostanza causerebbe in caso di assunzione massiva.

Sempre Hahnemann differenziò questo diverso approccio medico, omeopatico, da quello allora più tradizionale, che definì allopatico (un’azione diversa dei farmaci rispetto a quello che la malattia esprime nel malato)

L’omeopatia nei gatti

A questo punto viene da chiedersi se sia possibile applicare terapie omeopatiche anche ai nostri animali domestici, soprattutto i gatti, che sono esseri assolutamente unici e non sempre di facile approccio quando si tratta di seguirli da un punto di vista sanitario.

La risposta è ovviamente sì.
Va però tenuto conto che le terapie omeopatiche, quindi prodotti e farmaci omeopatici veterinari,  raramente portano ad avere miglioramenti nel brevissimo tempo e necessitano di un po’ di costanza per essere seguite come si deve.

Proprietari di gatti che potremmo definire come “solitari” o “semirandagi”, quei gatti per intenderci che avendo la possibilità di uscire all’esterno stanno via anche per giorni interi o che sebbene in casa non permettono alcun tipo di approccio, potrebbero avere qualche difficoltà a seguire una terapia di questo genere.

A dire il vero ci sono volte in cui terapie più classiche sono comunque difficili da attuare a prescindere, vista la scarsa collaborazione del “malato”.

Vero che si può usare l’omoepatia quindi se il gatto ha una insufficienza renale, oppure è un gatto stressato, possiamo usare l’omeopatia per un gatto con la cistite, o stitico, ma leggi bene quanto segue, per non incorrere in gravi errori.

Rimedi omeopatici per il gatto

Le diverse formulazioni dei prodotti omeopatici

I medicinali omeopatici hanno tutti alla base sostanze che si trovano in natura: piante, minerali e anche parti derivate dal regno animale.

Da queste sostanze di partenza, mediante un opportuno processo di preparazione, si ottiene quella che viene definita Tintura Madre, questa a sua volta verrà utilizzata per la produzione vera e propria dei farmaci omeopatici, dopo diversi processi di diluizione e dinamizzazione, un procedimento, quest’ultimo, di tipo meccanico che si potrebbe semplificare definendolo come uno scuotimento o un rimescolamento delle particelle che comporranno il prodotto finito.

I medicinali a questo punto potranno essere destinati a creare diverse formulazioni.

In commercio si trovano globuli e granuli orosolubili, compresse, gocce, sciroppi, fiale ad uso parenterale ma anche formulazioni per l’applicazione topica (pomate, spray nasali, colliri).
Ma sono tutti adatti anche ai nostri animali? La risposta al punto successivo!

Leggi anche: Fiori di Bach nei gatti, come utilizzarli

Come si somministrano ai gatti i rimedi omeopatici

Abbiamo visto che sono disponibili un gran numero di formulazioni ma quando si tratta di somministrarle o applicarle ai nostri gatti, non tutte risultano adeguate.

Per quanto riguarda i medicinali da assumere per bocca dobbiamo tenere presente che le gocce omeopatiche sono disperse in una soluzione alcolica, il cui sapore risulta non solo sgradevole per il gatto ma anche possibile causa di scialorrea (salivazione) eccessiva.

Questo ostacolo lo si può ovviare diluendo in un poco d’acqua il farmaco così come si può fare per i globuli, i granuli e le compresse.

Aiutandosi con una siringa, privata dell’ago, lo si potrà spruzzare direttamente nella bocca dell’animale.

Si può anche ricorrere all’aiuto di un poco di cibo ma questo deve essere in quantità estremamente ridotta.

Disperdere il farmaco in troppo alimento (la porzione del pasto ad esempio) ne precluderebbe l’assunzione e l’efficacia.

Altro aspetto da valutare è la frequenza nelle somministrazioni, alcune prescrizioni richiedono differenti somministrazioni ripetute nell’arco dell’intera giornata, che possono risultare di difficile attuazione da parte di un proprietario, soprattutto se si ha a che fare con un gatto estremamente poco collaborativo.

Medicina omeopatica e allopatica: quale scegliere?

L’omeopatia rientra in quella branca della medicina in cui vengono collocate le medicine definite non convenzionali.

Oltre all’omeopatia trovano collocazione l’omotossicologia, la fitoterapia, la floriterapia, ecc.

Queste Medicine, definite appunto non convenzionali, hanno dei limiti (così come li ha la medicina più classica).

Pertanto ai giorni nostri è facile vederle affiancare a una medicina più moderna che vede l’utilizzo di farmaci definiti di sintesi.
A quale affidarsi allora?

Prima di tutto scegliendo un veterinario (veterinario omeopata) che si occupi di questa branca della medicina, al quale affidarsi e con il quale confrontarsi, in modo da avere, per quanto possibile, una comprensione della situazione presa in esame.

Omeopatia per gatti

Vantaggi dell’omeopatia veterinaria

Quali possono essere i vantaggi che offre l’omeopatia veterinaria o una terapia integrata (che preveda quindi anche l’uso di molecole di sintesi)?

Il primo vantaggio è quello sicuramente di minimizzare gli effetti collaterali, ossia quelle conseguenze spiacevoli che vengono considerate accettabili, anche se il più delle volte alterano l’equilibrio organico di un paziente tanto quanto la malattia primaria.

Il secondo è quello di ritardare l’assunzione di farmaci di sintesi o affiancarli in una terapia definita, come sopra ricordato, integrata, registrando anche in questo caso una diminuzione degli effetti indesiderati secondari alla terapia stessa.

Omeopatia per il gatto: fai da te?

Altra opinione molto diffusa è che l’Omeopatia sia “naturale è pertanto innocua a prescindere”.
È forte la tentazione, tenuto conto di questa considerazione, di ricorrervi senza la supervisione da parte di qualcuno di esperto.

Non dimentichiamoci che tutti i farmaci omeopatici in quanto tali vengono prescritti in seguito ad una diagnosi che, parlando dei nostri gatti, può e deve essere formulata da un Medico Veterinario.

Non è ad esempio così insolito per un proprietario dover seguire terapie differenti per due suoi gatti conviventi, che solo all’apparenza potrebbero manifestare analoghe manifestazioni (episodi di vomito o dissenteria oppure un’irritazione cutanea…).

In questi casi agendo da soli, perché in passato era stata prescritta in una situazione “analoga” una particolare terapia, si rischierebbe non solo di non apportare alcun beneficio al nostro beneamato gatto ma anche di arrecargli un danno.

Perché non è vero che essendo terapie omeopatiche sono sempre e comunque innocue!

Un ultimo consiglio, in linea a quanto appena da voi letto, se iniziate spontaneamente una terapia e successivamente portate a visitare il vostro gatto, perché non registrate alcun miglioramento, non dimenticate di riferire al clinico che lo visiterà cosa avete somministrato prima.
Sarà un’informazione di cui dovrà tenere conto.

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Rimedi omeopatici e loro utilizzo

A questo punto e nonostante quanto sopra scritto, sono certa che molti lettori gradirebbero avere una “lista della spesa” per aver delle indicazioni precise circa quali farmaci dare in specifiche situazioni cliniche.

Purtroppo questo non è possibile! L’omeopatia non cura il sintomo.

Il paziente è valutato a 360° e tutto ciò che si evidenzia è messo in relazione all’intero organismo, non sottovalutando mai anche gli aspetti più alti (quelli psichici per intenderci).

Non è possibile pertanto avere una lista di farmaci omeopatici di cui poter fare scorta in caso di necessità.

Sono però certa che a questo punto di questo articolo sia ormai chiaro che l’omeopatia non possa essere vista come la soluzione rapida ed economica a cui ricorrere, ma una scelta consapevole verso una pratica medica più rispettosa del nostro gatto nella sua complessità e unicità.

E tu hai esperienza nell’utilizzo di cure omeopatiche sui gatti? Raccontacelo nei commenti, e se hai domande per la Dottoressa, commenta qui sotto l’articolo.

3.9/5 - (19 Voti)

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8 commenti
  1. Donato
    Donato dice:

    L’articolo è fuorviante e contiene informazioni potenzialmente molto pericolose.
    Le teorie di Hahnemann non hanno fondamento medico e non hanno nulla a che fare con la Grecia antica. Si tratta di fatto di una serie di rituali magici che renderebbero miracolosa della semplice acqua “scossa” in cui una sostanza è stata diluita così tante volte da essere eliminata del tutto.
    Si tratta di teorie formulate in tempi di medicina non scientifica che non hanno mai dimostrato alcuna efficacia, né esiste alcuna teoria scientifica che possa avvalorare ipotesi di afficacia. Le leggi fisiche note, anzi, escludono che la diluizione “omeopatica” possa dare come risultato qualcosa di diverso da semplice acqua.

    I prodotti omeopatici non contengono alcuna molecola attiva e non danno luogo ad alcun effetto medico superiore al placebo, qualunque cosa sia scritta sulla confezione (una vera e propria truffa). Per questo motivo vi è l’obbligo legale di indicare chiaramente l’assenza di qualsiasi indicazione terapeutica.

    Utilizzati sugli animali, non guariscono nulla. Danno invece la sensazione di aver “fatto qualcosa”, per cui si ricava spesso l’impressione di un qualche cambiamento anche negli animali. Nel caso di patologie reali, si perde tempo prezioso rischiando un aggravamento della situazione sanitaria.

    Un veterinario che prescriva prodotti omeopatici è innanzitutto da evitare ed è passibile di segnalazione all’ordine per manifesta incapacità di offrire prestazioni scientificamente corrette. Come i “medici” omeopati per esseri umani, vanno radiati per evitare che facciano danni.

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  2. Carlo GIANFELICI
    Carlo GIANFELICI dice:

    CARO DONATO, LE TUE OSSERVAZIONI SULL’OMEOPATIA SONO TIPICHE PER TUTTE LE PERSONE CHE CREDONO SOLO NELLA REALTA’ LINEARE MATERIALISTA CHE CI E’ STATA INSEGNATA A SCUOLA, SENZA AVERE MAI AVUTO ACCESSO A INFORMAZIONI ALTERNATIVE. iNVECE LA REALTA’ IN CUI VIVIAMO E’ MOLTO PIU’ COMPLESSA, NON CI SONO LE TUE CERTEZZE. DEVI DOCUMENTARTI MEGLIO PRIMA D IDARE GIUDIZI..
    CARLO GIANFELICI, POZZOL GROPPO, AL

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  3. Carlo GIANFELICI
    Carlo GIANFELICI dice:

    CARO DONATO, LE TUE OSSERVAZIONI SULL’OMEOPATIA SONO TIPICHE PER TUTTE LE PERSONE CHE CREDONO NELLA REALTA’ LINEARE CHE CI E’ STATA INSEGNATA A SCUOLA, SENZA AVERE MAI AVUTO ACCESSO A INFORMAZIONI ALTERNATIVE. iNVECE LA REALTA’ IN CUI VIVIAMO E’ MOLTO PIU’ COMPLESSA, NON CI SONO CERTEZZE E DEVI DOCUMENTARTI MEGLIO, AL DI FUORI K

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  4. MARIA CORALLO
    MARIA CORALLO dice:

    SALVE, CHE RIMEDI POSSO DARE ALLA MIA GATTA AFFETTA DA IPERESTESIA FELINA, A SEGUITO DI UN TRAUMA
    (E’ STATA ATTACCATA DA DUE CANI ED E’ VIVA PER MIRACOLO).
    HA ATTACCHI TALMENTE VIOLENTI DA AUTOLESIONARSI LA CODA IN MANIERA GRAVE.

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    • Elisa Bertoldi
      Elisa Bertoldi dice:

      Devi rivolgerti ad un veterinario esperto in omeopatia per la risposta a questa domanda. Ed anche magari a un veterinario esperto di comportamento vista la gravità della situazione.

      Rispondi

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