Diario di un cinico gatto: intervista a Daniele Palmieri e recensione
Ho avuto la fortuna di conoscere Daniele Palmieri, l’autore dei libri “Diario di un cinico gatto” e “Viaggio di un cinico gatto“, inizialmente totalmente auto prodotti, ora editi dalla casa editrice Salani, che li ha riuniti in un unico, bellissimo volume.
Il libro è molto bello e l’ho letto tutto d’un fiato, e ho realizzato una intervista proprio con l’autore, giovane e talentuoso, per svelarvi i retroscena e le curiosità di questo libro che ha già avuto un enorme successo. Ecco a voi dunque l’intervista e la mia recensione del libro.
Elisa: “Come è nato questo libro?”
Daniele: “Questo libro è nato in modo alquanto particolare, perché è nato per ispirazione, un po’ come i grandi testi degli antichi scrittori, che ritenevano di avere una musa ispiratrice che gli dettava il testo e loro si limitavano a trascrivere quello che raccontava loro.
Nel mio caso la musa è stata un gatto, un gatto nero, che ha iniziato a raccontarmi la sua vita e io non ho potuto far altro che trascrivere le sue parole, infatti nel testo spesso il protagonista si rivolge al diario come se fosse una persona, gli parla e soltanto a libro compiuto ho capito che c’è un altro protagonista nel libro oltre al gatto, che sono io, che sono il suo diario, che si è limitato a raccogliere le sue parole.”
Elisa: “Io sono arrivata a metà nella lettura e secondo me questo libro ti rispecchia un po’, è molto simpatico anche molto dolce, questo micio ispira saggezza, saggezza felina, e mi è piaciuto un sacco l’incipit, non so se non vogliamo svelare”
Daniele: “Il protagonista parte proprio con quello che sarà una delle frasi ricorrenti di tutto il testo che è “stupidi Umani” , che è il suo mantra ripetuto più volte all’interno del libro.”
Elisa: “Un po’ irriverente questo micio, però riflette esattamente quella che secondo me potrebbe essere il pensiero di un gatto nei confronti di noi umani: che siamo degli esseri inferiori! Si rivolge sempre agli umani non come “i miei padroni” ma con “i miei coinquilini” o al massimo “i miei umani”, gestisce lui la casa, è lui che si fa servire e riverire dai suoi umani, bellissimo bellissimo!
Il gatto protagonista del libro è un gatto veramente esistito?”
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Daniele: ” Probabilmente in un altro universo è realmente esistito! Nel senso che essendo il libro nato proprio per ispirazione, non mi sono ispirato a un fatto realmente esistente, ma probabilmente in un’altra vita sono stato un gatto o appunto è un gatto che magari è realmente esistito, ma di cui io mi sono limitato a trascrivere le memorie”
Elisa:”Hai in previsione di avere un gatto o hai mai avuto un gatto?”
Daniele: “E’ appena arrivato un cucciolo di randagio, una femmina, l’ho chiamata Iside, arriva dal Friuli Venezia Giulia. E’ovviamente una gatta randagia, come il protagonista del testo, e ovviamente è una gatta nera. E’ nata da una gatta di campagna, che bazzicava vicino alla casa di mio amico in Friuli e siccome ha avuto una cucciolata di cinque cuccioli ho deciso di salvarne uno: mi hanno dato una mano a farlo crescere e me l’hanno portata quando aveva 3 mesi”
Elisa: “E lei penserà subito “Ecco il mio stupido umano”!”
Daniele: “Si, infatti ha già perso il controllo della casa e del cane che abbiamo in casa, esattamente come accadde nel libro!”
Elisa: “Ho notato una cosa di questo libro di questo protagonista felino: che non ha un nome. C’è un motivo?”
Daniele: “Sì, questa è la domanda che mi fanno più spesso ed è un particolare voluto, infatti sia nella prima parte del diario sia nel viaggio di un cinico gatto il protagonista non dice espressamente mai il suo nome, anzi, quando capita di presentarsi agli altri si vede che è reticente nel dirlo e ci sono diverse motivazioni, alcune più poetiche e altre più pratiche, proprio letterarie.
Le motivazioni più poetiche sono queste: innanzitutto volevo fare in modo che il gatto protagonista del libro potesse rappresentare tutti i gatti, quindi non solo il protagonista del testo, ma in un certo modo l’archetipo del gatto e del gatto nero, soprattutto in modo che anche ogni lettore potesse immedesimare il proprio felino nel protagonista del testo.
Poi soltanto dopo ho scoperto, grazie a una professoressa di Roma che spesso mi ha invitato a tenere delle presentazioni ai suoi ragazzi, che esiste poesia di Eliott chiamata “I nomi dei gatti” che racconta come ogni gatto ha più nomi, tre nomi: il primo nome è il nome che i suoi umani gli hanno dato, che lui però non vuole perché appunto gli è stato imposto, il secondo nome è quello con cui gli altri gatti lo conoscono, ed il terzo è il nome segreto, che soltanto lui conosce. Quindi il protagonista del libro non rivela mai il suo nome proprio perché non vuole rivelare il suo nome segreto.
Poi c’è l’ultimo motivo, che è il motivo pratico, e cioè è che trovo molto difficile trovare i nomi ai gatti e ai personaggi che racconto, anche perché penso a questo aneddoto che spiega come sia importante trovare il nome giusto: Gabriele d’Annunzio, che è uno dei più grandi autori della letteratura italiana del novecento, ha un nome molto altisonante ed io ritengo che abbia avuto tutto questo successo anche perché “D’annunzio” suona bene, ma pochi sanno in realtà che D’annunzio si chiamava Rapagnetta, D’annunzio era il cognome dello zio e quindi penso che se avesse mantenuto il suo nome Gabriele Rapagnetta probabilmente non avrebbe mai avuto successo!
Lo stesso il protagonista del mio libro: se non gli avessi dato un nome all’altezza avrei rischiato di rovinare il romanzo, quindi, per sicurezza, ne ho nascosto il nome.”
Elisa: “Interessante, molto interessante! anche perché poi ognuno può dare il nome che gli ispira a questo protagonista.
Come è nato in realtà questo libro, hai trovato subito una casa editrice? come si è svolta la cosa?”
Daniele: “Il percorso del libro è stato molto tortuoso: il primo volume “Diario di un cinico gatto” l’avevo auto pubblicato ormai circa quattro anni fa e avevo iniziato a promuoverlo da solo, sia su Facebook, sia organizzando piccoli eventi di beneficenza con i gattini e ho avuto buon riscontro. Poi ho pubblicato il secondo volume dell’opera che è “Viaggio di cinico gatto”, il prequel del diario, ed anche questo ha avuto un buon seguito. L’anno scorso, dato che entrambi i volumi auto pubblicati sono rimasti in classifica su Amazon per un bel po’ di tempo, mi ha contattato l’editor della Salani chiedendomi se fossi interessato a pubblicare una nuova edizione del testo e qui nasce questa nuova edizione che comprende quindi sia il “Diario di un cinico gatto” sia “Il viaggio di un cinico gatto.””
Elisa: “Dove possiamo trovare il libro per acquistarlo?”
Daniele: “In tutte le librerie, finalmente visto che prima da auto pubblicato era molto difficile trovarlo, in tutti gli store online e anche nella libreria dove lavoro che è la Libreria Esoterica di Milano. Quindi i milanesi che volessero comprarlo direttamente da me, con anche la dedica, possono venire a a trovarmi alla Libreria Esoterica”
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Elisa: “Vuoi dirci una motivazione per cui qualcuno dovrebbe comprare e leggere tuo libro?”
Daniele: “Beh la motivazione più ovvia è che è un libro scritto da un gatto, quindi essendo i gatti animali superiori è l’unica motivazione che potrei dare. ”
Elisa: “Io vi do un’altra motivazione: il libro è molto bello, molto piacevole e divertente, mi sta piacendo moltissimo, non sono ancora arrivata alla fine però sto andando avanti spedita perché proprio mi sta prendendo molto. Bene io ringrazio tanto Daniele Palmieri, che ora mi farà l’autografo sulla mia copia!”
E quindi ora ho la mia copia autografata del Diario di un cinico gatto! Puoi guardare la video intervista in questo video:
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