Vita media del gatto: quanto vive un gatto mediamente?

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Ogni proprietario di gatto sa che, per una bizzarra ma inevitabile legge naturale, sarà molto probabile che il gatto non lo accompagni lungo tutto il cammino della sua vita. Ma, in realtà, quanto vive un gatto?

La vita media di un gatto è all’incirca 6 volte più corta della nostra, per cui per l’aspettativa di vita che un uomo ha diventa difficile che un gatto lo superi, specie per le persone che hanno un gatto e un’età inferiore agli 80 anni.

Infatti, quanto vivono i gatti? L’età media di un gatto, che poi è un valore molto indicativo, è di 15 anni.

In realtà, questo è come dire che un uomo mediamente vive 80 anni: non è raro trovare persone di 90, di 100 e anche di 105 anni, e la stessa cosa la abbiamo con i gatti, allo stesso modo.

Basta pensare che il gatto che ad oggi detiene il record del Guinnes come gatto più longevo è morto a 34 anni, cioè più del doppio dell’aspettativa di vita media del gatto, come se un uomo vivesse fino a 180 anni insomma.

Comunque, trovare gatti che hanno 18-20 anni di età è una cosa del tutto comune.

Ovviamente, non sono tutte rose e fiori: se consideriamo come si contano gli anni dei gatti (anche qui è una cosa molto indicativa), scopriamo che un gatto di 12 anni è un gatto anziano, per cui i problemi tipici di questa fase della vita si fanno sentire tutti, eccome. Leggi anche: Età dei gatti, come calcolarla

Insomma, i problemi di salute renderanno sempre più complessa la vita del gatto, anche se per il gatto anziano ci sono delle precauzioni che si possono prendere.

Quanti anni vive un gatto?

Prendendo in considerazione quanti anni può vivere un gatto, bisogna valutare un certo numero di fattori. Innanzitutto bisogna considerare un fattore (peraltro più comune nei cani che non nei gatti) che è quello della razza. 

Un gatto di razza è stato selezionato per avere particolari caratteristiche (colore degli occhi, manto, forma del corpo), ma inavvertitamente se ne selezionano anche alcune negative, che spingono ad avere delle malattie tipiche al raggiungimento di una certa età.

Questo significa che un gatto di razza avrà dei punti di debolezza fissi che, nel complesso, vanno ad abbassare la durata media della vita; per cui la vita media gatto soriano o meticcio sarà superiore rispetto alla vita media di un gatto di razza.

Ovviamente, bisogna considerare anche lo stile di vita del gatto, fattore che determina quanti anni può vivere il gatto.

La vita media di un gatto castrato è generalmente superiore rispetto a quella del gatto intero, perché se il gatto è stato sterilizzato tendenzialmente va meno in giro, quindi va meno incontro a pericoli e malattie che possono accorciare la durata della sua vita..

Questo lo espone a minori rischi ambientali, oltre che al non incorrere in malattie infettive, che sicuramente accorciano l’aspettativa di vita dell’animale.

Chiaramente anche la castrazione ha i suoi rischi, perché molti gatti non consumano ciò che mangiano e diventano obesi; l’obesità e le sue conseguenze chiaramente accorciano, da altri punti di vista, la durata di vita media del gatto.

Vita media del gatto domestico, se malato

Abbiamo accennato alle malattie infettive: la vita media di un gatto FIV positivo è minore, indiscutibilmente, rispetto a quanti anni di vita può raggiungere un gatto in casa di solito.

Quanto vive un gatto domestico? Il gatto domestico può vivere per molti anni, anche sopra i 20, perché è al sicuro, ben alimentato e in genere gode di buona salute.

Ma nel caso in cui il gatto sia ad esempio affetto da FIV , che è una malattia da cui il gatto non può mai guarire nel corso della propria vita, di FIV di per sé non si muore, ma si può morire di qualsiasi altra malattia, anche banale come una polmonite, perché il sistema immunitario non reagisce.

Un gatto con FIV può vivere fino a 11-12 anni, dopodiché l’anzianità indebolirà le difese immunitarie già fortemente provate dalla malattia, e qualsiasi stimolo avverso metterà a rischio il gatto, con possibilità di cure praticamente nulle (le medicine che si usano aiutano il sistema immunitario, ma se questo in partenza non funziona non risolvono molto).

Altre situazioni da prendere in considerazione sono le malattie metaboliche, che accorciano la vita media gatto perché, chiaramente, ci sono organi che non funzionano.

La vita media di un gatto diabetico, ad esempio, lo predispone a continue malattie infettive, perché il diabete lascia il corpo senza zucchero, senza energia, e l’organismo non riesce ad affrontare qualunque problema si pari davanti; la vita media gatto con insufficienza renale è una situazione molto simile, perché se il rene non filtra le sostanze tossiche il sangue sarà sempre più sporco e questo metterà in difficoltà, di conseguenza, tutti gli altri organi interni del gatto. Leggi anche: Diabete nel gatto, sintomi, diagnosi e cura

Si può dire che le malattie metaboliche compaiono solitamente oltre i 10 anni, e l’aspettativa di vita torna quella classica dei 15 anni, anche perché queste malattie (l’insufficienza renale in particolare) sono tra le cause più comuni del gatto che muore “per anzianità”.

Quante vite hanno i gatti?

Terminiamo con una domanda che in molti si chiedono, che deriva da una credenza popolare ma che ci fa riflettere un po’: quante vite ha un gatto?

I gatti, contrariamente a quanto si crede, non hanno sette vite, perché ne hanno una sola, come tutti gli altri animali (a meno che si reincarnino, ma allora è un altro discorso che esula dalla medicina veterinaria…).

Tuttavia la credenza che i gatti abbiano sette vite deriva dal fatto che i gatti sanno sopravvivere alle situazioni più insidiose, e pericolose, in cui un altro animale non sopravvivrebbe.

Capita spesso che i gatti sopravvivano ad avventure inverosimili e ad incidenti anche molto pericolosi, come cadute da altezze notevoli, magari dal terrazzo, investimenti da parte di auto, capita che scompaiano per mesi e poi si ripresentino alla porta di casa…da qui la leggenda che i gatti abbiano sette vite.

Effettivamente, un gatto è molto adattabile all’ambiente in cui vive, e questo aumenta la durata della vita di un gatto proprio perché le sue capacità e il suo istinto di sopravvivenza lo favoriscono.

Il gatto pensa per sé e non per un branco (come invece fa il cane), un gatto può non mangiare per diversi giorni, un gatto può cadere da una certa altezza senza farsi del male, atterrando nel modo corretto: per questo il gatto, si dice, ha sette vite.

Ma ovviamente la longevità del gatto dipende anche molto dallo stile di vita che ha; un gatto randagio contrarrà di sicuro malattie infettive (che sono diffusissime), un gatto castrato e casalingo con proprietari poco attenti alla salute contrarrà le malattie metaboliche, per cui gli anni di vita media cambiano.

Insomma, per arrivare a far avere effettivamente al gatto sette vite bisogna, prima di tutto, rispettare la sua natura, senza lasciarlo proliferare a sé stesso ma anche senza umanizzarlo troppo: è il consiglio migliore per aumentare la sua aspettativa di vita.


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5 commenti
  1. giuseppe
    giuseppe dice:

    5 anni fa ho dovuto sopprimere la mia Lilly, era molto malata aveva la pancreatite, aveva circa 17 anni, mi è morta tra le braccia e ho pianto come un bimbo. Mi è rimasto sempre il magone, non so se ho fatto bene per non farla soffrire o avrei dovuto insistere con le cure. Vomitava spesso e aveva la diarrea. Mia moglie non vuole più animali in casa, Lilly l’avevo trovata per strada e allora mia moglie non aveva avuto il coraggio di rifiutare di tenerla, perchè ero in convalescenza per un infarto. La penso sempre,era la mia bambina!

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    • sara
      sara dice:

      anche la mia gatta si chiama Lilly e ho il di quel momento perché ha 14 anni. cmq secondo me hai fatto bene a sopprimerla, perché avrebbe sofferto. ho il terrore di far soffrire la mia Lilly ma ho anche il terrore di vivere senza di lei.

      Rispondi

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