Dieta barf per gatto: opinioni, pro e contro
Se avete fatto un giro su internet, in siti web o social network in cui si parla di alimentazione, probabilmente vi siete imbattuti nell’acronimo “Dieta BARF” per il gatto, o alimentazione Barf. Che cos’è questo tipo di dieta, e perché si tratta di un’alimentazione così discussa?
La dieta BARF per gatto è una particolare forma di alimentazione, il cui acronimo di alimentazione B.A.R.F. sta per Biologically Appropriate Raw Food, per cui cibo crudo biologicamente appropriato, per il cane o per il gatto; in altre interpretazioni sta per Bone and Raw Food, ovvero ossa e cibo crudo.
Indice dei contenuti
Cos’è la dieta BARF nel gatto?
La dieta BARF nei gatti si basa sul fatto che il gatto è un predatore, in natura mangia topi e uccellini, quindi il proprietario deve cercare di replicare l’alimentazione naturale anche in casa, senza fornire crocchette e altri cibi industriali che, secondo alcuni, danneggerebbero il gatto nel lungo periodo.
In realtà una frase del genere è un po’ troppo semplicistica, perché ci sono molte considerazioni da fare, ma è certo che la dieta BARF sia molto più simile all‘alimentazione naturale di un gatto rispetto al cibo industriale.
Con questa dieta, il gatto tendenzialmente mangia carne, frattaglie, muscolo di pesce, qualche vegetale e anche le ossa, che apportano il calcio.
La dieta BARF nel gatto ha l’obiettivo ultimo di migliorare e mantenere la salute del gatto, scongiurando le malattie provocate dall’alimentazione errata.
I gatti che seguono questo tipo di alimentazione stanno notevolmente aumentando in questi anni, e molti di questi stanno benissimo, per cui di sicuro con una dieta del genere non si va ad avvelenare, né a mettere categoricamente a rischio la salute del gatto, anzi.
Tuttavia, bisogna ricordare che il consumo di carne cruda può condurre a rischi, in particolare dal punto di vista microbiologico, rischi che (a causa della cottura) sono ridotti al minimo nelle alimentazioni casalinghe a cotto e nelle alimentazioni industriali; per questo motivo si consiglia di iniziare questo tipo di dieta solo dopo un forte lavoro di informazione iniziale, e dopo essersi confrontati con un medico veterinario che conosca questo tipo di dieta, sia consapevole dei rischi e della loro prevenzione e sia in grado di effettuare un corretto bilanciamento. Leggi anche: Alimentazione casalinga del gatto, la formula del veterinario
BARF per il gatto: opinioni
Dal punto di vista scientifico, ad oggi, i lavori che dimostrano i benefici (specialmente nel lungo periodo) di una dieta a crudo non sono molti, e comunque stanno uscendo solo in questi ultimi anni anche a causa dell’aumento dei gatti che seguono questo tipo di dieta: il principale vantaggio provato scientificamente riguarda soprattutto una rimodulazione, in positivo, del microbioma intestinale, che diventa più vario e che (secondo altri studi) contribuisce a migliorare la salute totale del gatto.
A questo si vanno ad aggiungere i diversi vantaggi tipici delle diete casalinghe a cotto (variabilità, maggior qualità degli ingredienti forniti, forte personalizzazione) oltre a una gestione più semplice da parte del proprietario, rispetto alle casalinghe a cotto, perché si evita l’operazione di cottura della carne.
Una serie di altri benefici, poi, è riportata sia dai proprietari che dai veterinari (compreso io) che seguono pazienti con questo tipo di alimentazione ma, ad oggi, non sono stati dimostrati con studi scientifici specifici; questo non significa che questi benefici non ci siano (anzi, se sono in tanti a riportarli probabilmente ci sono), significa solo che non abbiamo delle prove scientifiche, almeno per adesso.
Questo è confermato dai manuali di nutrizione per medici veterinari (come Applied Veterinary Clinical Nutrition, di A. Fascetti, 2012, al capitolo 8, pag. 96). Più avanti abbiamo comunque elencato i principali vantaggi che veterinari e proprietari hanno trovato nel seguire la dieta BARF.
Barf: come iniziare
Se volete iniziare la dieta BARF per il vostro gatto, raccomandiamo di informarsi bene prima di farlo: visto che la carne viene fornita cruda è essenziale che sia di ottima qualità; la carne cruda non è mai sterile, ma tra una carne che contiene batteri non patogeni e una carne che contiene batteri patogeni che possono danneggiare il gatto c’è una bella differenza.
Inoltre, se volete iniziare la BARF, dovete studiare: ci sono una serie di regole igieniche di base da seguire per l’incolumità del gatto, che devono essere conosciute già prima di iniziare questo tipo di nutrizione. Tra queste c’è il congelamento delle diverse carni, variabile in base al tipo di carne e al parassita che (se presente) dobbiamo eliminare.
Consiglio inoltre, prima di iniziare la BARF, di non affidarvi a internet o a manuali divulgativi: per quanto la dieta BARF possa avere dei benefici, è bene ricordare che è un’alimentazione più rischiosa sia della casalinga che dell’industriale, per cui se si vuole iniziare il consiglio è quello di mettervi in contatto con un veterinario che si occupi di nutrizione e che conosca questo tipo di alimentazione, prima di tutto per sapere (in relazione allo stato di salute del gatto) se è il caso di iniziare questo tipo di alimentazione (per alcuni gatti, specialmente quelli affetti da alcune patologie, è preferibile evitarla a favore di alimentazioni casalinghe a cotto), poi per avere i consigli di natura sanitaria su come iniziare.
I pro e contro della dieta BARF per il gatto
Cerchiamo a questo punto di riassumere, in modo più obiettivo possibile, i pro e i contro della dieta BARF nel gatto, per rendere più chiaro il discorso appena fatto.
I pro:
- Alimentazione vicina a quella del gatto selvatico, rispetta la sua fisiologia digestiva;
- Assenza di carboidrati che possono possono favorire l’obesità del gatto;
- Assenza di conservanti e additivi vari, perché si fornisce carne fresca;
- Formulazione basata sulle effettive necessità del gatto (se l’ha formulata un veterinario).
- Completamente personalizzabile in base alle singole necessità del gatto, fisiologiche oppure patologiche;
- Possibilità di migliorare l’andamento di alcune patologie, specialmente le reazioni avverse al cibo (ma non solo)
- Può avere miglioramenti dal punto di vista comportamentale.
I contro:
- Per il momento non ci sono studi scientifici su larga scala che informino sui reali benefici della dieta BARF;
- Esattamente come le casalinghe, le diete BARF devono essere personalizzate e bilanciate sulle esigenze, fisiologiche e patologiche, del singolo gatto, per cui si consiglia di evitare il fai-da-te; ;
- Possibilità per il gatto di contrarre alcune malattie infettive, in particolare batteriche, che derivano dalla carne cruda, e che vengono escluse invece dalla cottura (rischio che si può controllare, ma che non viene mai ridotto a zero). Il rischio è basso nel caso di gatti adulti e sani, aumenta in quelli malati o che stanno seguendo terapie farmacologiche.
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La dieta BARF in casi specifici
La dieta di per sé si può applicare sempre, a partire dalla dieta BARF sul cucciolo di gatto, ma ovviamente in questo caso c’è da fare ancora più attenzione che nell’adulto, perché qui se si sbaglia oltre ai problemi di carenza ci sono anche problemi di crescita.
Per i gatti malati, ovviamente tutto dipende dalla malattia che hanno, ma in generale per un gatto malato prima di proseguire con la dieta BARF bisogna attentamente valutare la situazione con il veterinario perché, mangiando crudo, si rischiano altre patologie, tra cui quelle legate ai patogeni opportunisti che possono danneggiare un gatto già debilitato. Inoltre la BARF può essere più difficile da bilanciare in un gatto malato che non in un gatto sano.
Per cui, bisogna sempre fare attenzione a quello che si da da mangiare al gatto, specialmente se si trova in una situazione delicata: chiedete sempre un consiglio al vostro medico veterinario di fiducia: anche se non è a favore della BARF e se non si occupa di alimentazione, sicuramente vedendo gatti tutti i giorni e avendo studiato in modo specifico saprà dare consigli più utili rispetto a chiunque altro: sembra infatti banale, ma andrebbe ricordato che Google, per quanto possa essere utile, non è un dottore.
Se hai domande o vuoi chieder consiglio al Dott.Valerio Guiggi sulla alimentazione per il tuo gatto, scrivilo nei commenti qui sotto!
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Salve dottore…grazie per le sue spiegazioni, come sempre, riguardo al fatto di fare di testa propria o cercare su internet…le dico…l’altro giorno stavo in uno studio veterinario con di fronte un medico molto conosciuto, molto apprezzato, che sulla mia domanda meglio dare l’uovo crudo o cotto ha risposto…” come tutte le cose meglio crudo”…quindi anche se uno si rivolge al professionista e lo strapaga non è detto che sia la scelta giusta mettere in pratica quello che dice….per cui tenuto conto che non tutti si possono permettere visite del genere…diciamo che la formulazione della dieta è stata un tantino scadente e se si va in fiducia si fanno danni. È un casino riuscire a conoscere chi è davvero preparato e scrupoloso…..riguardo agli studi sulla barf, so che qualcuno che la pratica l’abbia studiata su testi tradotti americani… qui i consigli però vengono dispensati come se tutti avessimo lo stesso gatto e che qualsiasi patologia abbia potrebbe trarne solo giovamento, come ha specificato lei…
Ciao Viviana,
eccomi.
Il discorso è che, come dicevo nell’articolo, la BARF ad oggi non è codificata: come puoi vedere nella letteratura scientifica, i lavori che riguardano i cani sono pochissimi https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/?term=barf.
Questo porta, in pratica, ognuno a dire quello che vuole: non essendoci articoli scientifici da citare, né a favore né contro, diventa difficile dire che lui sbaglia mentre io dico giusto. Sicuramente io non la penso, nella pratica, come quel collega, ma è vero che lui ha la sua esperienza, io la mia, e forse stiamo facendo una cosa corretta entrambi, forse la stiamo sbagliando entrambi.
In medicina, anche veterinaria, ci si basa sui lavori scientifici, e quando non ci sono siamo in una “terra di nessuno”; certo, l’uovo e la biotina oggi sono cose assodate, ma è anche vero che cuocendo l’uovo perdi alcuni nutrienti, per cui “poggi e buche fa pari”, si dice qui in Toscana.
L’importante è, ovviamente, sapere che cosa si sta facendo, perché c’è di mezzo la vita degli animali.
I testi americani, poi, vanno letti: come succede anche qui, alcuni sono scientificamente impeccabili, altri sono solo le credenze di alcuni veterinari. In generale, se non ci sono le fonti un libro scientifico è da buttare, e per quel che mi riguarda non ho ancora trovato un libro che spieghi la BARF con rigore scientifico (cioè con le fonti basate su lavori scientifici).
Anzi, faccio appello che se qualcuno ha un libro da consigliarmi in questo senso, ben venga.
Infatti Viviana è molto difficile anche avere professionisti competenti che ci seguono… è veramente una fortuna ormai, mi rendo conto, avere un Veterinario competente di cui fidarsi.
Ti faccio rispondere anche dal Dott.Guiggi.
Buongiorno Dottor Guiggi, ho due gattine di 18 mesi (5 kg – 4,3 kg) che stanno seguendo da quattro mesi, dietro indicazioni del veterinario, una dieta “semibarf” (muscolo bovino crudo con 10% di grasso+20% cuore bovino crudo tagliati a pezzetti, 10% verdure cotte, integratore specifico per carne cruda, un cucchiaino di olio di canapa per un totale di circa 130 gr di cibo a testa). Questo per tentare di risolvere la dermatite di una delle due, manifestatasi un anno fa nella zona delle orecchie/tempie, che non ha risposto alla dieta per eliminazione seguita per 6 mesi con diversi tipi di croccantini specifici per la patologia. La gattina ora sta molto meglio anche se ha sporadici attacchi di prurito leggero ma non si gratta più ferocemente fino a devastarsi con esiti di sangue e croste. Vorrei avere un suo parere in merito all’equilibrio dei nutrienti nell’attuale alimentazione e soprattutto sapere per quanto tempo posso proseguire con la sola carne bovina, dal momento che pollo e tacchino sono fortemente sospettati di intollerabilità, il maiale non si può dare crudo e le carni di agnello, coniglio e cavallo sono inavvicinabili come costo, perchè le due belve consumano più di 8 kg di carne per alimentazione umana al mese. Grazie mille per la risposta.
Buongiorno Marialice,
La dieta in linea di massima (cioè ad una prima occhiata, non ho fatto i conti) non sembra fatta male, per cui non dovresti avere problemi con questo tipo di formulazione.
Quello che mi lascia un po’ dubbioso è la necessità della BARF in una situazione del genere: la BARF si fa per evitare che il gatto consumi cibi cotti per la perdita di nutrienti, una cosa che non c’entra nulla con l’allergia alimentare. Cioè se il gatto è allergico al pollo, lo è sia al pollo crudo che al pollo cotto.
Inoltre, gli attacchi di prurito potrebbero dipendere non solo dall’alimentazione ma anche da una problematica di natura genetica che si chiama atopia, e che si risolve nella dermatite atopica, e se il problema è questo (non si può individuare) è praticamente impossibile correggerlo, e il prurito andrebbe avanti tutta la vita in questo modo.
La carne bovina è essenziale se non puoi dare pollo e tacchino, oppure potresti andare con il maiale, ma cotto (con integrazione di taurina, in quel caso), che costa meno. Altrimenti puoi considerare il complementare a base di pesce, anche se è industriale, per spendere meno; ci sono complementari composti da un unico ingrediente.
Se vuoi saperne di più possiamo parlarne con calma, fammi sapere rispondendo a questo commento perché è una situazione che va ragionata un attimo, non si liquida in poche parole.
Valerio
Buonasera e grazie ancora per la risposta. La dieta barf è stata introdotta soprattutto per evitare i conservanti, gli additivi e gli appetizzanti che sono contenuti nel cibo industriale e che possono provocare reazioni allergiche. E’ stata eseguita anche un biopsia del tessuto allergizzato che non ha chiarito nulla se non escluso patologie gravi (la dermatite si è presentata per otto mesi esclusivamente nell’orecchio e tempia sinistri con eruzioni, pelle ispessita e perdita del pelo), pare si tratti effettivamente di dermatite atopica e l’alimentazione “sana” può essere di aiuto ma è chiaro che non risolve completamente il problema. Dietro consiglio del veterinario da oggi ho iniziato a somministrarle 5 gocce di ribes nigrum fee+redonyl ultra per alleviare il prurito. Per completare il quadro, la informo che la sorella gemella ha due lesioni cerebrali simmetriche riscontrate con RM eseguita a seguito di convulsioni ed è in terapia (prescritta dal neurologo) da dicembre 2016 con luminale 15 mg in due dosi. Sia la dermatite che le convulsioni si sono manifestate circa un mese dopo l’intervento di sterilizzazione. La gattina non ha più avuto attacchi da fine giugno 2016 ma continua ad avere ha problemi neurologici (tic zampe e orecchie, occhi a palla, timore, “biascicamento”) che sono precursori delle convulsioni. Scusi la lungaggine ma mi è sembrato corretto metterla al corrente di tutta la situazione. Se ha dei consigli da darmi sono più che ben accetti, grazie mille!
eccomi..leggo ora…il bello è che quando sostengo una tesi generica mi cazziano..riguardo all’uovo sarebbe più corretto dire che l’avidina è contenuta nell’albume e non nel tuorlo che sarebbe meglio darlo crudo..tenuto conto però del pericolo SALMONELLOSI e pure altro…
Buongiorno, io vorrei passare a una dieta più naturale e mi sto interessando alla Barf. Questo perché uno dei miei gatti ha un’intolleranza a uno o più additivi contenuti nei cibi umidi, lo farei solo con carne scelta, ma mi preoccupa la catena del freddo, mi può spiegare come funziona? Grazie mille
Ciao Paola,
Scusa il ritardo nella risposta ma ero assente la scorsa settimana.
Nel tuo caso ci vorrebbe una consulenza specifica in cui mi spieghi i problemi specifici del gatto, a che cosa si presume sia l’intolleranza e come muoversi, quindi possiamo valutare se la dieta BARF possa fare al caso tuo, o se in alternativa sia preferibile una dieta casalinga, sempre cucinata da te. Ovviamente ti spiegherò rischi e benefici di questo tipo di dieta in relazione alle necessità del tuo gatto.
Se sei interessata rispondi semplicemente a questo commento, che ti contatto io direttamente oppure Elisa che poi mi manda la richiesta, e ti diamo maggiori informazioni sul funzionamento delle consulenze.
Ciao!
Valerio
Buongiorno, il mio gatto purtroppo è affetto da infiammazione cronica intestinale linfoplasmacellulare diagnosticata tre anni fa con biopsia, abbiamo provato credo tutti gli alimenti in commercio e purtroppo dopo un mesetto ricominciava a stare male. Le ultime crocchette ipoallergeniche che abbiamo dato, premetto senza glutine, dopo un po che le mangiava ha cominciato a stare male con aumento dei globuli bianchi trigliceridi a 600 acidi biliari a 16 insomma un disastro. A questo punto il mio veterinario mi ha detto che lui non dovrebbe più mangiare nessun cibo industriale ma solo naturale tipo carpaccio di manzo o pesce. .Abbiamo iniziato con questa alimentazione e direi che le cose sono migliorate sino a tre giorni fa che ha avuto una ricaduta ovvero dolori addominali e di corsa dal veterinario globuli bianchi a 21000, dopo questa ricaduta lui rifiuta totalmente il pesce e mangia volentieri solo carne. Devo dire che ogni volta che rifiuta un alimento presumo che sia la causa del suo star male, potrebbe essere che quando non digeriscono un alimento lo rifiutano? Grazie
Marina ti metto in contatto se vuoi con il Veterinario nutrizionista Valerio Guiggi, direi che c’è bisogno di una consulenza alimentare di un esperto in alimentazione.
Salve Dott. Guiggi,
stavo cercando anche in rete dei consigli utili per l’alimentazione del mio gatto persiano ipertipico (un cucciolo che sto per acquistare), e sono incappata sulla dieta BARF.
Premesso ciò vorrei informarmi meglio, dato che il mio precedente gatto (stessa razza) é morto di malattia renale così vorrei migliorarne la dieta se possibile: lui mangiava prevalentemente cibo umido non crocchette, come carne o pesce assieme a riso soffiato e anche scatolette Gourmet, però accompagnati da acqua di rubinetto.
Cosa mi consiglierebbe (ad es. una fontanella per l’acqua per invogliare l’animale a bere di più, o acqua minerale?).
Vorrei anche sapere gentilmente se per questa malattia c’é differenza nei maschi o nelle femmine? (sono infatti ancora indecisa sul sesso, oltre che per la sterilizzazione anche per questo importante motivo).
La ringrazio anticipatamente, Cordiali Saluti.
Buongiorno Federica,
Purtroppo mi resta difficile dare una statistica, anche solo per il sesso, riguardo a un generico problema renale, che potrebbe essere stato acuto o cronico, e comunque completamente indipendente dall’alimentazione (il gatto potrebbe anche aver bevuto del glicol etilenico, quindi si tratterebbe di patologia da avvelenamento che poco c’entra con l’alimentazione che ha tenuto per tutta la vita).
Certo è che la dieta casalinga e la BARF sono in generale benefiche per la salute renale, quindi il consiglio è che se ha la pazienza di seguire alimentazione di questo tipo (ci vuole del tempo a disposizione per seguirle bene) secondo me può essere una valida scelta.
Per avere tutte le informazioni preliminari dovremmo fare una consulenza in cui le spiego pro e contro della situazione, però perché sia utile (e personalizzata) andrebbe fatta quando ha già il gatto, non adesso che sta per prenderlo; stesso vale per la fontanella, prima bisogna che prenda il gatto e veda se ha problemi con il bere :) . Se comunque le interessa saperne di più su come funzionano le consulenze mi risponda a questo commento, che le scrivo in privato via mail.
Buona giornata,
Valerio
Perr il Dr. Valerio. O Medico competente per barf gatto.
Spero di non disturbarla…..vorrei solamente una risposta a una domanda mia personale che non comprendo in me stesso e incompetenza veterinaria.
Ho 2 gatti eta’ 1anno e mezzo e sorellina piu’ piccola di 4 mesi.
Loro vengono da una generazione e mamma nutrita in natura cioe’ uccellini topolini ecc.
Sin da piccoli sempre alimentati con alimentazione carnivora del Dr.clauder’s leggermente scottata. Mai altre marche e cibo cotto o crocchette.
Per un mese circa hanno presentato entrambi giorni di diarrea e altri no e per ultino un po di episodi di rigurgidi…..cosa si e’ normalizzata circa 15 giorni fa.
Cure veterinarie no medicine solo olistiche perche sono contro i veleni di antibiotici ecc….non dico quanti prodotti e analisi che ho fatto tutto ok senza riscontrare nulla…..piu’ veterinari mi anno consigliato si dare crocchette…..mi sono rifiutato immediatamente….i veterinari mi dicevano che erano allergici entrambi alla carne. Non mi risulta io ho creduto fermamente dei miei gatti carnivori e inspiegabilmente come venuto il disturbo se ne andato.
Ma ha lasciato una stranezza non tanto nella piccola ma nel maschio al momento dei pasti e’ parecchio vorace e finisce in pochi secondi……entrambi per tutto il loro tempo ho sempre dato cibo un po piu’ del solito 6% del loro peso perche’ molto sfrenati e attivi e sempre fame. Ma da questo episodio ha lasciato fame o voracita in loro nel maschio si nota di piu’.
La mia domanda e’ questa: la voragita’ nel mangiare e’ normale dopo questi episodi? e ultima domanda io da barf scottata vorrei passare a barf cruda nel credere in me, capace mi sbaglio ma non lo so! apposta sto’ chiedendo. Lo svuotamento gastrico o tempo di assimilazione tra cobo scottato e quello crudo e’ identico? oppure quello crudo ha tempo di assimilazione maggiore? consentendo di essere piu’ sazzi, e ai pasti essere meno voraci? e di conseguenza magari diminuire le razioni di cibo perche’ piu’ nutrienti e sazianti ? forse la carne del dr.clauder’s non va piu’ bene e non piu’ adatta ai miei mici?
Cordiali saluti.
A presto-
Grazie!
Buongiorno Francesco,
Mi dispiace ma non posso darti una risposta precisa, la questione va approfondita soprattutto perché manca una diagnosi precisa per gli episodi di diarrea e rigurgito (o vomito??) che i gatti hanno avuto. Se fai la BARF e la scotti, visti gli episodi, ti sconsiglio di passare alla BARF cruda almeno per il momento, che può portare problemi perché non è sterile, di base (ci sono dei batteri che sopravvivono). Potrai pensarci in futuro, ma per adesso eviterei.
Per la voracità, probabilmente dipende dal fatto che il gatto è guarito e adesso sta bene, quindi mangia di più semplicemente perché prima, stando male, aveva meno fame.
Infine, ti consiglio di abbandonare l’idea che “gli antibiotici sono veleni”. Gli antibiotici sono tanti, e anche se non vanno dati come il pane (soprattutto per la questione dell’antibioticoresistenza) quando sono necessari si danno. Si, perché gli antibiotici uccidono i batteri, mentre le “cure olistiche” (omeopatia? fitoterapia? fiori di bach?) no, sono per lo più acqua e zucchero e non hanno alcun effetto concreto nel combattere le patologie batteriche.
Buongiorno a tutti.
A proposito di uova:
l’avidina è contenuta unicamente nell’albume, quindi se diamo al gatto solo il tuorlo crudo, la biotina che esso contiene viene assimilata dal gatto.
E’ solo quando diamo l’uovo crudo intero, quindi comprensivo di tuorlo e albume, che l’avidina dell’albume si lega alla biotina del tuorlo rendendola indisponibile per l’organismo del gatto.
E’ quindi sufficiente separare le due componenti dell’uovo e somministrare solo il tuorlo, così che il gatto possa beneficiare dell’utilissima biotina.
L’albume può essere dato al gatto solo se cotto, perché l’avidina è termolabile e il calore la inattiva. L’albume però, pur essendo ricco di proteine, è piuttosto insipido è i gatti generalmente lo rifiutano.
Buongiorno Dottore, sto per adottare un micio 2 anni razza thai che segue la dieta BARF, mi dicono che lo stomaco del micetto e stretto e che hanno visto che solo con questa dieta riesce a stare bene, perché se mangia cotto ha la diarrea, rigurgito o vomito, per me questo e totalmente nuovo, cosa devo fare? solo dare la carne cruda? devo aggiungere delle vitamine? ci sarebbe qualche libro da leggere? Da quello che ho capito è una cosa relativamente nuova e non tutti i Vet. la conoscono.
Grazie mille
L’ industria non finanzia studi che vanno contro il proprio interesse, e la ricerca scientifica oggi e’ fondamentalmente finanziata dalle grandi industrie. Viceversa, le facolta’ di veterinaria ricevono contributi dall’ industria mangimistica, che finanzia pure convegni e congressi vari. Capite in quale circolo vizioso siamo? Perche’ tanti vet dicono che la struvite e’ “idiopatica” (cioe’ senza causa conosciuta) mentre l’urologo nostro sa benissimo che i carboidrati alcalinizzano le urine e le proteine le acidificano, (e quindi dando carboidrati ai carnivori si porta il ph delle urine verso valori innaturalmente basici), per fare un esempio. Perche’ il cardiologo nostro sa che la cardiomiopatia ipertrofica trova origine nella carenza di levocarnitina mentre il vet ti dice che “e’ natura” oppure “e’ idiopatica”? (Quando “e’ natura” si diagnostica in eta’ precocissima e non a 12 anni di eta’ del gatto) E’ possibile che il cibo industriale non abbia mai, mai, ma dico mai colpa di nulla? Questi sono i risultati dei tanti finanziamenti di cui sopra…
E’ stato tolto il mio? Dire le cose come stanno non e’ “moderato”?
Semplicemente non avevo ancora avuto il tempo di approvare il commento :)