Gattini in adozione: quando il distacco dalla madre?
Abbiamo visto dei bellissimi gattini in adozione e ne vogliamo scegliere uno. Ma quando adottare un gattino? A quanti mesi si può prendere un gattino?
In generale, per quanto riguarda l’età di adozione dei gattini, viene consigliato almeno il compimento dei due mesi e non prima. Ma perché? Vediamo dalla nascita a grandi linee come cambia il cucciolo e come influisce la presenza della madre e dei fratellini sul suo corretto sviluppo e crescita.
Indice dei contenuti
- 1 L’allattamento dei gattini
- 2 Lo svezzamento dei gattini
- 3 A quanti mesi si può prendere un gattino?
- 4 Sindrome iperattività-ipersensibilità
- 5 Sindrome da privazione sensoriale (prime settimane in ambiente ipostimolante)
- 6 Claustrofobia o Ansia da luogo chiuso (prime settimane in ambiente iperstinolante)
L’allattamento dei gattini
Il periodo di allattamento comprende tre fasi:
- la prima fase si ha fino al compimento di tre settimane di vita dove la mamma gatta sveglia i piccoli e inizia ad allattarli e questi si muovono contraendo e alternando i muscoli dei fianchi, tipo serpente, e oscillando anche la testa, hanno gli occhi chiusi fino a sette/dieci giorni e si orientano per la suzione tramite l’olfatto.
A circa venti giorni, spesso capita che ciascun gattino preferisca un capezzolo, indipendentemente dal numero dei cuccioli presenti e senza influenza alcuna sulla loro crescita. Questa è la fase in cui mamma gatta soffre di più un eventuale distacco dai gattini e, se spostati non da lei, cerca i cuccioli insistentemente. - La seconda fase dura fino alla quarta settimana di vita dove, invece, la poppata è iniziata sia dai gattini, a cui sono già spuntati i denti da latte, che dalla madre, che rimane sdraiata di fianco;
- la terza ed ultima fase comincia alla fine del primo mese di vita, dove mamma gatta non invita più i gattini alla poppata ma se accetta di allattarli lo fa in piedi; perché mamma gatta allontana i cuccioli?
Perché i piccoli ora sono in grado di allontanarsi, fanno le prime corsette e sono particolarmente vivaci e protesi al gioco sociale che la maggior parte delle volte coinvolge controvoglia mamma gatta. Intorno al mese e mezzo, la madre va a caccia anche per i piccoli e comincia a portare le prede nella tana ovvero quando i gattini iniziano ad essere in grado di mangiare da soli. E’ iniziato lo svezzamento!!!
Lo svezzamento dei gattini
Lo svezzamento è una fase di passaggio dove la madre riduce progressivamente la quantità di attenzioni e cure parentali dedicata ai propri cuccioli. Generalmente, lo svezzamento inizia circa a quattro settimane e termina intorno alle sette.
Leggi anche: Svezzamento di un gattino, come fare?
La presenza di altri gatti e esseri umani, ad esempio, non causa danni prima del momento in cui il gattino è in grado di interagire, a meno che non ci sia una base di paura. E’ scientificamente testato che più precocemente e più a lungo si maneggiano i gattini, tanto più sarà probabile che abbiano un atteggiamento più amichevole nei confronti dell’essere umano.
Per questo motivo, il periodo ottimale per la socializzazione nei confronti dell’uomo sembra essere tra la terza e la settima settimana.
Ciò non sta a significare che i piccoli possono essere già adottabili, e allora dopo quanto tempo si possono adottare i gattini?
Leggi anche: Crescita del gattino e fasi di sviluppo
A quanti mesi si può prendere un gattino?
Dopo quanto tempo la gatta lascia i gattini? Ci sono i cosiddetti tempi tecnici dove mamma gatta fa da maestra e il suo ruolo non può essere sostituito da un essere umano per ovvie ragioni.
Se la sequenza ricerca-agguato-cattura-uccisione della preda è esplicata istintivamente dal gattino, solo mamma gatta è in grado di insegnare ai piccoli le vere e proprie tecniche di caccia e, quindi, di sopravvivenza.
L’insegnamento è, in realtà, la graduale e progressiva inibizione degli atti predatori: la peculiarità di questo insegnamento consiste nel fatto che gatta-maestra calibra il comportamento in base delle reazioni del gattino-allievo e ciò è essenziale per il futuro del gattino. In questo modo, si educa l’autocontrollo motorio e l’inibizione del morso, fondamentale per una sana convivenza con l’essere umano!
Purtroppo il precoce distacco dei gattini dalla mamma può comportare il sorgere di patologie comportamentali legate allo sviluppo comportamentale, tra cui:
- la sindrome di iperattività/ipersensibilità,
- la sindrome di privazione sensoriale e
- la claustrofobia (o ansia da luogo chiuso).
Esaminiamole tutte e tre per comprendere meglio quanto incide per i gattini il distacco dalla madre.
Sindrome iperattività-ipersensibilità
Il gatto ha decisamente un deficit degli autocontrolli perché morde e graffia soprattutto mani e piedi, salta dappertutto e non sta mai fermo, non sa regolare l’ingestione di cibo, ha difficoltà a rimanere solo ma in compagnia non riesce a socializzare correttamente: da quanto scritto sopra, è palese il fatto che mamma gatta non ha avuto il tempo di poter insegnargli tutto ciò!
Quindi, cosa possiamo fare noi proprietari? Non rinforzare giochi con mani e piedi, non punirlo, rendere l’ambiente più stimolante e sarebbe ottimo se in casa ci fosse un gatto adulto che educhi il gattino.
Leggi anche: Gattino iperattivo, come fare?
Sindrome da privazione sensoriale (prime settimane in ambiente ipostimolante)
Il gatto ha paura di tutto, rimane generalmente nascosto, esce di notte per mangiare, non esplora, può manifestare aggressività per paura o irritazione per eventuali carezze e sporca in casa.
Questo comportamento è dovuto all’isolamento sociale e/o ambientale nelle prime fasi di sviluppo, molto probabilmente per l’abbandono da parte di mamma gatta del/dei cucciolo/i oppure la cucciolata era in un ambiente troppo silenzioso o poco stimolante.
Si sottolinea il fatto che, se nelle cucciolate meno numerose mamma gatta è più tollerante, quando partorisce un solo gattino, questa è molto più aggressiva dopo lo svezzamento e ciò può rafforzare la paura del piccolo.
Quindi, cosa possiamo fare noi proprietari? Bisogna imparare ad individuare le posture che indicano la volontà di interrompere il contatto fisico, arricchire accuratamente l’ambiente, se è nascosto non tentare di stanarlo, non forzare mai il gatto ad interagire con nuovi individui, ma lasciare al gatto l’iniziativa dell’esplorazione premiandolo eventualmente con il cibo.
Claustrofobia o Ansia da luogo chiuso (prime settimane in ambiente iperstinolante)
Il gatto è nervoso e fa corse frenetiche, aggredisce all’improvviso e tollera poco le carezze e soprattutto al rientro la sera dei proprietari è molto eccitato e agitato. Questo perché i primi mesi di vita sono stati trascorsi in ambienti iperstimolanti e adesso, invece, il gatto abita in luogo ipostimolante. Un esempio lampante: il gatto randagio che viene adottato in un appartamento.
Quindi, cosa possiamo fare noi proprietari? Curare l’arricchimento ambientale con giochi vari, con mensole a più altezze e con l’accesso, se possibile, all’esterno o ad eventuali balconi/terrazzi, somministrare cibo in più zone della casa, osservare attentamente la postura e mimica per prevedere un eventuale attacco, evitare l’adozione di un secondo micio.
E tu, a che età hai adottato il tuo gatto? Hai riscontrato alcuni dei problemi elencati qui sopra? Se hai delle domande o hai bisogno di consigli su quando adottare un gattino piccolo, scrivi pure nei commenti!
Ti trovi qui:
Trovo tutte le indicazioni che mi servono da Te Elisaaaa! MA sei eccezionale!
Mi fa piacere, grazie per l’eccezionale addirittura ahaha :*
Salve mi serve un consiglio una mamma gatta ha partorito nella mia cantina il 27aprile a fatto 4 cuccioli, degli amici vorrebbero appunto questi gattini tenendo conto che anno iniziato a mangiare bustine di carne e crocchette li posso cedere? Grz
I cuccioli devono stare con mamma gatta per almeno 4 mesi :)
La mia gattina ha partorito tre gattini il 27 maggio e vivono tutti
In casa Quando posso farli adottare senza procurare un gran dolore alla mamma e al gattino che andrà a vivere all aperto?
Io ho preso un gattino dopo 5 settimane dalla nascita e riscontro tutte queste problematiche. Dall’iper attività, al mordere e graffiare, al mangiare e giocare senza moderazione. Cosa dovrei fare riportarlo dalla madre? Darlo via? O è possibile educare?
Bhe darlo via non mi pare proprio il caso… quanto ha ora il micio? Se è ancora piccolo e hai possibilità di riportarlo un po’ dalla madre meglio, ma se è passato del tempo non è detto che lei lo riconosca.
Il problema che una mia collega mi ha dato 3 gattini dopo 3 mesi dalla nascita ,ma fanno i bisogni fuori dalla lettiera ,anche ora che sono grandi.le ho provate di tutte ,mio marito è stufo ( ed ha ragione) perché troviamo disastri in casa quando siamo al lavoro.aiutatemi vi prego.
ciao, hai provato a prendere le feci e metterle nella lettiera insieme ai gattini ?
normalmente c’è sempre un motivo se non la fanno in lettiera.
ciao, hai provato a prendere le feci e metterle nella lettiera insieme ai gattini ?
normalmente c’è sempre un motivo se non la fanno in lettiera.
Ho 3 gattini di 5 mesi sul mio bel terrazzo, il problema che la mamma gatta non torna più…chiedo: A 5 mesi possono stare senza la mamma gatta?
A dicembre adotterò una gattina, c’è un metodo per non creare traumi di distacco?
Entrerà in famiglia dove già vive una cagnolino di 13 anni.
Quale metodo per farle conoscere nella maniera armonica?
Grazie.
Monica,Noah e Kira.
Buon pomeriggio!
Ho una gatta randagia che ha partorito 4 cuccioli. Della cucciolata se ne sono salvati due.
Ora, per salvaguardare gli ultimi rimasti, la sera li rinchiudo in una piccola casetta insieme alla mamma, mentre durante il giorno li faccio scorrazzare liberi.
Io abito in aperta campagna quindi oltre ai vari pericoli di animali selvatici, ho visto più volte che i cuccioli si intrufolano sotto i motori delle macchine parcheggiate.
Da qui la decisione di metterli al riparo la sera.
Io, non ho idea di quanti mesi abbiano, so solo che ancora prendono il latte dalla mamma anche se qualche volta mangiano l’umido che gli propongo e i croccantini.
Il fatto è che voglio darli in adozioni il più presto possibile, perché la situazione sta diventando un pochino pesante.. pur rispettando le loro tempistiche di svezzamento . Consigli su alternative da adottare?
Finalmente ho capito cos’aveva una gattina (che ho restituito dopo pochi giorni),stava sempre nascosta, non me lo spiegavo.
Ora ho tre cuccioli di un mese e mezzo e volevo capire quando potevo darli via, sembrano già i padroni del mondo ma da quest’articolo capisco che sarà meglio aspettare!
Ho salvato la mia gattina che aveva 18 giorni, ora ha 1 mese e mezzo e noto delle tendenze comportamentali un po’ aggressive. È anche molto dolce, però ho la sensazione che il distacco precoce abbia creato le basi per qualche problemino. Vorrei aggiustare un po’ il tiro, per ora cerco di non assecondare quando le prendono i raptus, cerco di farla sfogare sui giochini ma mi hanno anche detto che aumenta ancora di più lo stato di iperattività. Come posso comportarmi al meglio e cercare di educarla e calmarla un po’ come mamma gatta maestra? Grazie
Io ho 5 gatti grandi uno diverso dall altro una l ho trovata on strada a 4 settimane ..un altro ad 1 mese e mezzo l altro me lo hanno dato a 18 mesi ed infine una gatta randagia grande e sua figlia che ora ha un anno ..credo che l ambiente dove vengono adottati sia fondamentale ..il gatto è un felino indipendente forse siamo noi umani a pretendere troppo da loro …ognuno di loro sviluppa il proprio carattere sia che sia orfano sia che venga adottato nei tempi giusti ..io sono felice per come sono diversi l importante e amarli loro lo sentono
Scusate devo fare adottare uno dei gattini posso farlo davanti alla mamma o lo devo fare di nascosto o paura che lei lo cerchi sono 3 uno lo vogliono adottare
Allora la cosa più importante è che l’adozione avvenga dopo 3-4 mesi dalla nascita e quando il gattino è già svezzato, cioè quando non cerca più il latte materno ma mangia già cibo solido. Se l’adozione avviene prima, soprattutto durante l’allattamento, mamma gatta lo cercherà parecchio. Dopo tale momento invece, quando il gattino è indipendente, mamma gatta non lo cercherà particolarmente, anche se vede che viene dato ad altre persone.
Io ho adottato da una decina di giorni una gattina di 4 mesi, il cui comportamento rispecchia totalmente la “sindrome da privazione sensoriale”. La signora che me l’ha data mi ha detto che la madre è morta per shock da carenza di calcio quando lei e gli altri cuccioli avevano 1 mese e che sono stati collocati presso un’altra gatta che aveva partorito da poco, lì da loro in campagna, ma a questo punto sospetto che la seconda parte della storia sia una fesseria. In tanti altri articoli su internet si parla di questo problema dei gatti terrorizzati che si nascondono, senza fare collegamenti con le privazioni ambientali che potrebbero aver subito. Potrebbe essere utile aggiungere alla famiglia un’altra gatta di poco più grande, senza problemi di sorta, perché faccia da tutor?