Come accettare la morte di un animale?

come accettare la morte del proprio animale gatto

Mi viene quasi da sorridere scrivendo il titolo di questo articolo, perché la verità è che non so come si faccia ad accettare la morte del proprio animale. Però so che parlarne, scriverne, leggerne aiuta molto ed è capitato anche a me che, stufa di “ammorbare” le persone a me vicine con la questione della morte del mio gatto, mi sono rivolta ad internet cercando spiegazioni e conforto.

Sono proprio le persone care che aiutano ad affrontare la morte di un animale, sempre che abbiamo la fortuna di essere circondatɜ da persone sensibili e capaci di far sentire la propria vicinanza.

La mia esperienza

Ho appena finito di scrivere la newsletter in cui racconto la mia prima settimana senza gatti (la puoi leggere QUI e iscriverti alla newsletter QUI) ed ho pensato di scriverci anche un articolo, anche perché il sito MicioGatto viveva pieno di foto dei miei gatti, ed ora una delle domande che mi pongo è: come vivrà questo progetto senza di loro?

La mia Lady è morta una settimana fa, sono ancora in lutto e lungi da me poter insegnare come accettare la morte di un animale. Posso solo raccontare la mia esperienza e condividere, perché penso che persone che insegnano cose ce ne siano ormai fin troppe, ma in questi casi l’unica cosa che si può fare è far sentire una presenza e condividere le proprie emozioni, far sentire meno solɜ.

Appena è successo ho avuto bisogno di qualcuno a cui dirlo, e che stesse con me anche virtualmente in quei primi dolorosi momenti. Ero stanchissima, mi faceva male tutto, specialmente il cuore.

Anche dover raccontare la cosa alle altre persone era per me molto pesante, perché rivivevo il dolore ogni volta. Le persone agiscono con tutta la buona volontà del mondo per cui ti fanno domande per mostrare il loro interessamento e vicinanza, per me era faticoso e doloroso dover spiegare tutto, però a forza di ripetere quello che era successo, pian pianino lo sentivo anche più lontano, come se da dentro di me iniziasse ad uscire e a fare meno male dentro.

Poi credo si arrivi ad una fase in cui raccontare l’accaduto è come raccontare un film, si prendono le distanze dagli avvenimenti e dal dolore.

Quello che rimane è la sensazione di vuoto dentro, un vuoto incolmabile, perché la morte è definitiva, non si può tornare indietro.

Accettare la morte del proprio animale

La sensazione di vuoto

Il vuoto dopo la morte di un animale è una sensazione stranissima. Per me è una sorta di straniamento, un sentirmi sospesa a galleggiare. È come un allontanamento un po’ dalla realtà e un po’ dalle proprie emozioni. Credo sia un meccanismo di autodifesa dal dolore, in cui riesci a sentire meno male, ma non senti nemmeno il bene e il bello.

In questi giorni, dopo una settimana dalla morte della mia gatta Lady, sto vivendo un po’ così, sospesa in questo limbo.

Nella sensazione di vuoto entrano anche i momenti in cui sento veramente la mancanza della presenza della mia gatta.

Dicono che ci vogliano 15 giorni per cambiare abitudini, vedremo se in 15 giorni mi toglierò l’abitudine di guardare sulle sedie in cucina per vedere dove sta dormendo, se mi toglierò l’abitudine di mettere via tutti i cavi caricabatterie e tutti i fili elettrici dopo averli usati perché ho paura che la Lady li mordicchi, se mi passerà l’abitudine di lasciare le porte socchiuse e non chiuderle mai del tutto perché deve passare il gatto, se mi toglierò l’abitudine al mattino di dirigermi subito verso l’angolo della cucina dove c’erano le loro ciotole per poi ricordarmi che non devo dar da mangiare a nessun gatto.

Quando è morto l’altro mio gatto Oscar, due anni fa, ho sentito meno il senso di vuoto, perché in casa con me c’era la Lady. La Lady ed io siamo entrate in simbiosi, infatti ho superato il lutto senza sentire questo grosso cambiamento che è il non avere più nessun gatto che gira per casa.

Abito in questa casa da 15 anni, i primi due li ho passati con la mia gatta Micia, un paio di mesi senza gatti e 13 anni con la Lady e Oscar, e mi sono resa conto di non aver mai chiuso completamente le porte di casa.

Mi aggiro per le stanze stranita per la nuova situazione, il silenzio che c’è, l’immobilità. So che se appoggio una cosa da qualche parte rimarrà lì, non verrà spostata da un gatto che gioca. So che posso lasciare dei fogli sopra al tavolo senza rischio di trovarci sopra dei vomitini. È tutto veramente strano.

C’è chi ti dice “Vedrai che ti verrà voglia di prenderti un altro gatto”, ma io ora sento la mancanza del MIO gatto, non di uno a caso. Vedo la Lady in giro per casa, è lei che dormiva con me e mi manca lei. Mi manca anche Oscar e sento tutta la mancanza a cui non ho pensato due anni fa, perché avevo la lady con me.

L’elaborazione del lutto

Con il passare dei giorni sicuramente si sente meno dolore, o per lo meno il dolore non causa delle fitte forti al petto e il pianto a dirotto, ma si riduce a momenti, agli occhi umidi quando ci si pensa e quando affiorano certi ricordi.

Il dolore diventa un ovatta costante in cui ti adagi e sprofondi nella malinconia. Certo arriverà anche il momento in cui sentirò di nuovo la gioia senza passare attraverso questa ovatta che mi protegge.

È vero che il lutto è composto da tante cose, ma non arrivano in sequenza e le fasi si mescolano tutte assieme, per me è stato così. Quello che ho vissuto in modo più forte sono stati i sensi di colpa (mi rendo conto che ne sto parlando al passato e questo è un buon segno), quelli te li porti dietro qualsiasi cosa tu faccia.

Con gli animali qualsiasi cosa fai sbagli e qualsiasi cosa fai la fai bene, non c’è via di scampo. Non decidono loro cosa fare, devi decidere tu, prenderti la responsabilità e affrontarne le conseguenze. Si agisce di propria coscienza e si fanno poi i conti con le decisioni prese e il consiglio che posso darti è: fai in modo di volerti bene e darti messaggi di conforto.

Puoi sperare che le altre persone ti capiscano e ti diano delle parole di conforto per farti sentire meno in colpa, ma la persona con cui devi fare i conti è te stessə e se ti vuoi bene pian pianino smetterai di elencare le cose che hai sbagliato ed inizierai ad elencare le cose che hai fatto con amore e che hanno migliorato la vita del tuo animale. È ho scritto migliorato, non allungato.

Gli animali hanno un unico brutto difetto: il più delle volte vivono meno di noi. Non parlano e dobbiamo interpretare noi cosa è meglio per loro. Lo facciamo sempre con cognizione di causa, volendo il loro bene.

La gratitudine

Un sentimento che mi ha aiutato tantissimo in questo periodo è la gratitudine. dal giorno successivo alla morte della Lady ho iniziato a scrivere nel mio diario i motivi per cui ero grata di qualcosa.

Ogni sera scrivevo almeno tre frasi, tra cui:

  • grazie per i messaggi delle persone
  • grazie per la videochiamata con mia sorella
  • grazie per il sole che c’è fuori

Questo mi ha dato e mi dà molto conforto, perché mi faceva pensare al fatto che ero e sono amata da qualcuno. Se non ero capace in quel momento di amare abbastanza me stessa, qualcun altro mi aiutava facendomi sentire circondata di affetto. È molto importante e molto bello.

Forse ho anche capito come posso rendere indietro il favore a mia volta, senza dover per forza cercare “le parole giuste”, ma semplicemente dimostrando vicinanza, interesse, affetto con tanti piccoli gesti.

Consigli (per quel che è possibile)

Non lo so se sono in grado di dare consigli, posso dire cosa ha aiutato me, e provo dunque a consigliarti qualcosa, perché so che stai leggendo con il bisogno di trovare un appiglio per lenire il dolore.

Il primo consiglio è di pensare a te stessə. Magari hai accudito il tuo animale negli ultimo giorni, o mesi, o anni, non sei abituatə a pensare a te, senti il vuoto anche di questo. Ora è il momento di curare te stessə. Concediti di fare tutto quello che ti viene voglia di fare. Vuoi correre? Corri. Vuoi dormire? Dormi. Vuoi lavorare? Lavora. Vuoi darti malato e stare a guardare film tutto il giorno? Fallo. Non devi nulla a nessuno, è il momento giusto per fare tutto per prenderti cura di te. Sei tu quellə che soffri e tu quellə che ha bisogno di conforto. Se te la senti chiedi aiuto, chiedi a chi ti vuole bene di telefonarti oppure di lasciarti in pace, di uscire oppure di venire a casa tua a sentirti sfogare.

Il secondo consiglio è di non sentirti in colpa se ricominci a sorridere. Anzi ridi a più non posso. Nessuno può dirti come reagire e la gioia non cancella i ricordi e l’amore per il tuo animale. Va bene sguazzare nella tristezza e nella malinconia quando te lo senti, ma anche ridere e gioire delle cose belle della vita. Ti aiuterà tantissimo, non sentirti in colpa!

Il terzo consiglio è di accettare qualsiasi pensiero ed emozione ti venga. Può essere anche che ti senti sollevatə per la morte del tuo animale. Va bene anche quello. potresti pensare di fare cose che non hai mai potuto fare, va bene anche quello. Puoi pensare di adottare un altro animale, va bene, non stai facendo torto a nessuno, anzi. Puoi pensare di non volere mai più un animale, è ok anche quello. Volersi bene significa accettare qualsiasi pensiero ed emozione sopravvenga, perché ti assicuro che sopravvengono le cose più disparate, le più comiche, le più tragiche, le più grottesche.

Un ultimo consiglio: scrivi, disegna, crea qualcosa. Serve ad elaborare il dolore. Io sto disegnando tantissimo, a volte piangendo e a volte ridendo. Come l’immagine che hai visto qui sopra nell’articolo con Lady e Oscar che mi mandano cuoricini dal cielo.

La vita è grottesca: tu sei lì che ti prepari una pasta e accanto a te la tua gatta sta morendo. E poi finiamo tuttɜ sotto terra. Tutto ciò è tragico, assurdo, paradossale. La vita è così, ed anche la morte.

Scrivimi nei commenti quello che vuoi, cercherò di rispondere a tuttɜ, perché la vicinanza in questo caso è davvero davvero importante.

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3 commenti
  1. Laura
    Laura dice:

    Ciao
    Le tue parole mi hanno commosso.. è tutto vero quello che dici, ma bisogna andare avanti, i nostri animali se ne andranno prima di noi, e noi soffriremo per loro.
    Un abbraccio 🥰

    Rispondi
  2. Angela
    Angela dice:

    Quello che dici è vero. Il dolore è così grande!! Mi mancano così tanto i miei tesori, spero un giorno di rivederli. Grazie Elisa.

    Rispondi

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