Gatto bagnato: gli fa male e come asciugarlo

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Un gatto bagnato sembra che perda un po’ della sua dignità: non vedere il suo manto peloso e folto, vederlo così magro, e spesso con lo sguardo moscio, perché lui sa di essere bruttino alla vista, ci fa provare un po’ di pena. Ma non è solo il lato estetico della cosa che ci deve preoccupare. Un gatto bagnato non è nella sua condizione ideale. Se troviamo un gattino bagnato dobbiamo subito provvedere a riscaldarlo e asciugarlo. Ma come? Un gatto bagnato perde molto del suo calore e può andare incontro a diarrea, febbre e altro. Per cui è importante sapere cosa fare quando il nostro gatto è bagnato. Forse il loro cattivo rapporto con l’acqua arriva un po’ dalla “vergogna” che provano quando sono bagnati, anche perché loro per asciugarsi da soli possono fare ben poco, se non scaldarsi al sole. Che poi non è nemmeno vero che i gatti odiano l’acqua, ma vediamo le cose con ordine.

Un gatto bagnato si sente più pesante

I gatti hanno un bellissimo rapporto con l’acqua quando si tratta di berla, ma un po’ meno quando il loro pelo è bagnato. Una cosa che dà fastidio al gatto nel sentirsi il pelo bagnato è il senso di peso che l’acqua gli dà. Con il pelo bagnato un gatto si sente meno agile, per lui è una esperienza davvero sgradevole. un gatto bagnato cercherà di leccarsi il pelo per togliere questa sensazione, ma non riuscendoci si sentirà frustrato e stressato.

E’ come se il tuo corpo fosse ricoperto da una coperta bagnata: non sentiresti molto peso e difficoltà a muoverti? Ecco è la stessa sensazione che provano i gatti.

Il rapporto dei gatti con l’acqua

Un motivo per cui i gatti non hanno un bel rapporto con l’acqua sul loro pelo è dovuto alla loro storia evolutiva. I gatti sono animali comparsi per la prima volta in ambienti desertici, per cui non avevano grande dimestichezza con fiumi da attraversare o acqua in cu stare a bagno. Non conoscono bene l’ambiente fluviale o marittimo, anche se poi, costretti a nuotare, magari oggi si divertono pure, tanto che alcune razze di gatti sembrano addirittura amare l’acqua. Il mio gatto Oscar, quando annaffiavo le piante, miagolava insistentemente finché non “lavavo” pure lui, gli piaceva l’acqua e la cercava. Per lui era una scoperta nuova e piacevole, ma dato che i gatti sono abitudinari e poco propensi alle novità, sono ancora molto diffidenti nei confronti dell’acqua, specie se in grandi quantità e se ci si devono mettere dentro.

Un gatto bagnato sente l’odore dell’acqua su di sé

E’ come se noi ci spalmassimo una sostanza che ha un brutto odore: l’olfatto del gatto è molto più sviluppato del nostro, e secondo la sua percezione, l’acqua puzza, specie di agenti chimici, come il cloro. Le sostanze chimiche contenute nell’acqua, specie quella di casa nostra che viene trattata e depurata per essere potabile e per ridurne il calcare, possono dare fastidio all’olfatto del gatto e quindi gli rendono sgradevole il contatto con il so pelo. Ad molto gatti però piace l’acqua corrente, e se imparano a sentirne il sapore, poi vorranno sempre berla dal rubinetto. Ah, i gatti e le loro contraddizioni!

Un gattino bagnato ricorda il trauma

Se un gattino ha dovuto subire un bagnetto forzato, probabilmente lo ricorderò come un brutto episodio, ed assocerà le sensazioni sgradevoli dell’acqua sul suo pelo a quel trauma. Se hai lavato il tuo gattino da piccolo e lui non ha gradito la cosa, probabilmente non apprezzerà nemmeno da adulto vedere una vasca piena d’acqua o una bacinella.

Un gatto nell’acqua non ha il controllo

Quando lasci un rubinetto aperto, o se hai una fontanella per gatti in cui scorre l’acqua, potresti vedere il tuo gatto che si diverte a giocare con l’acqua, ci mette la zampetta e la butta in giro. Quindi per lui l’acqua non è un nemico di per sé o una cosa spaventosa. Però se un gatto viene immerso in una vasca d’acqua, anche se sa nuotare per istinto, sente di non avere il controllo della situazione e si spaventa molto. un conto è avere le zampe ben poggiate a terra e riuscire a muoversi da gatto, un conto è avere tutto il corpo immerso in un ambiente non familiare e non poter usare le zampe ad esempio per difendersi.

Ci sono gatti che amano l’acqua?

In un altro articolo abbiamo approfondito la questione del perché i gatti odiano l’acqua, ma sappiamo che ci sono alcune razze feline che la amano particolarmente, ecco quali:

  • Maine Coon: Il mantello resistente all’acqua di un Maine Coon significa che questi gattini non esiteranno a sguazzare ogni volta che ne hanno l’occasione. Lascia il rubinetto in funzione un po’ troppo a lungo e presto vedrai il tuo maine coon giocare con l’acqua. Storicamente i maine coon erano gatti compagni dei primi pirati e marinai, quindi hanno sviluppato una certa fiducia nell’elemento acqua.
  • Turco Van: anche il mantello del Turco Van non trattiene l’acqua, quindi per loro nuotare è una esperienza piacevole. Hanno molta affinità con l’acqua tanto che i loro proprietari a volte li portano nelle piscine per gatti o al mare in modo che possano nuotare a loro piacimento.
  • Abissino: Anche il gatto abissino ama l’acqua. E’ molto curioso quindi indagherà anche questo elemento, e se gli lasci la vasca piena d’acqua proverà subito a tuffarcisi. Anche l’abissino è arrivato in Europa in barca, quindi anche per loro il mare è un elemento familiare.

Il bagno fa bene al gatto?

Abbiamo approfondito qui la questione, ma in sostanza non c’è alcun bisogno di fare il bagno al gatto, a meno che questi non sia particolarmente sporco. Se proprio hai bisogno di fare il bagno al tuo gatto, e non è abituato fin da piccolo a farlo, assicurati di metterti dei guanti molto spessi :D Procurati uno shampoo specifico per animali, ma se il tuo gatto si ribella, meglio portarlo da un toelettatore professionista, che sa come muoversi, altrimenti il tuo gatto ti odierà per un bel po’.

Come asciugare un gatto bagnato

Se trovi un gattino bagnato, o gli hai fatto tu il bagno, la cosa importante è asciugarlo presto, in modo che non prenda freddo. Ho avuto notizie spesso di gattini morti per dissenteria dopo un bagno, perché il proprietario non era riuscito ad asciugarli, troppo spaventati che si erano nascosti. I gattini possono anche morire di freddo se non sono asciugati quando sono bagnati. Ed anche un gatto adulto bagnato deve essere asciugato, per la sua salute. Ecco dunque come asciugare un gatto:

  • Step 1: strofinarlo con l’asciugamano – Usa un asciugamano pulito e asciutto (e preferibilmente soffice) per rimuovere tutta l’acqua in eccesso che si è accumulata sul gatto durante il suo bagno (o in qualsiasi altro modo). Se il tuo gatto non è abituato al bagno e all’asciugatura, avvolgi tutto il suo corpo nell’asciugamano e sopporta le sue ribellioni. Effettua questa operazione in una stanza chiusa, altrimenti il gatto sicuramente scapperà e andrà a nascondersi da qualche parte. Puoi magari mascherare l’operazione come un gioco, tenendolo impegnato con una cordina, se ci riesci.
  • Step 2: l’asciugacapelli – Usa un phon per asciugare il pelo del gatto. Usa l’asciugacapelli sulla temperatura più bassa: questo può richiedere molto tempo per asciugare il pelo del tuo gatto, ma è utile per non ustionarlo. Inoltre, tieni il phon a una distanza ragionevole dal tuo gatto per evitare di bruciarlo. Alcuni gatti con il tempo iniziano ad amare l’essere asciugati con il phon, ma altri invece si ribellano e cercano di scappare, per cui asciuga il gatto in una stanza chiusa.
  • Step 3: premia il gatto. Dai al tuo gatto un pasto succulento, gioca con lui o coccolalo dopo questa esperienza traumatica.

Asciugare un gattino bagnato

Se trovi un gattino bagnato per la pioggia, oppure se fai il bagno ad un gattino piccolo, devi assolutamente riscaldarlo al più presto ed asciugarlo. Puoi utilizzare ad esempio una borsa dell’acqua calda, in emergenza, e mettere il gattino in una scatola con essa, in modo che si scaldi. Ricordati che un gattino piccolo può morire anche per ipotermia, specie se è bagnato.

La temperatura di un gatto adulto si aggira attorno ai 39 gradi, ma quella dei gattini è più bassa: appena nati dovrebbero avere una temperatura di 35/37,2 gradi; a due o tre settimane tra i 36,1 e i 37,7; dai 21 giorni in poi dai 37,2 ai 38,3 gradi. Se scendono sotto a queste temperature rischiano la vita, perché un gattino piccolo non ha ancora la capacità di auto regolare il suo calore corporeo. Se hai un gattino piccolo potresti dotarti di una lampada riscaldante apposita per i gattini o di una coperta riscaldata, ma fai sempre attenzione alla temperatura, altrimenti rischi l’effetto contrario, e la morte del gattino.

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E ora raccontami, il tuo gatto che rapporto ha con l’acqua? Gli fai il bagno? E lui come reagisce? Raccontami la tua esperienza nei commenti!

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