L’allergia al pelo del gatto: come si manifesta, sintomi e rimedi

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E’ un grosso problema quando si vuole adottare un gatto, o quando si vuole andare a vivere con qualcuno che ha un gatto, se siamo affetti da una allergia al pelo del gatto. Si calcola che oltre il 10% della popolazione soffra di questa allergia al gatto, che può arrivare a minare anche rapporti consolidati tra persone.

Nonostante non se ne parli molto, è uno dei problemi più diffusi tra i proprietari che spesso, per risolverlo alla radice, arrivano ad abbandonare il proprio gatto (io abbandonerei la persona che mi fa pensare di abbandonare il mio gatto, a dire il vero).

In realtà, questo gesto così estremo non è necessario, perché come scopriremo in questo articolo è possibile, anche per una persona allergica, convivere con un gatto ovviamente prendendo le dovute precauzioni.

L’allergia al pelo di gatto non è frequente come l’allergia ad acari o alla polvere, ma è un problema soprattutto sui soggetti asmatici, che nel 50%-70% dei casi hanno una reazione quando ci sono gatti o cani in casa. Non è una allergia da sottovalutare e chiedere ad una persona allergica di convivere con un gatto che la causa è un crudeltà.

Vediamo in questo articolo se ci sono delle possibilità per le persone allergiche al gatto di poter convivere con qualcuno di essi e se ci sono dei rimedi efficaci per condividere la gioia della convivenza anche con chi ha un gatto.

Che cos’è l’allergia al pelo di gatto: le cause

Per prima cosa cerchiamo di capire da che cosa dipende l’allergia al pelo del gatto, e come si manifesta.
Il nostro organismo ha un sistema di difesa il cui scopo è quello di proteggerci da eventuali sostanze nocive, come i veleni o le sostanze tossiche.

Tuttavia questo meccanismo non è perfetto e alcune volte commette degli errori, riconoscendo come dannose per il nostro corpo sostanze del tutto innocue come le noci, l’aglio o, appunto, il pelo del gatto.

Allergia al pelo del gatto

In questo modo, quando il nostro corpo entra in contatto con la sostanza innocua che riconosce come “cattiva”, attiva tutti meccanismi necessari a combatterla.E sono proprio questi meccanismi che causano le famose reazioni allergiche.

Poiché di queste sostanze ne abbiamo intorno una grande quantità, per il nostro organismo è come se un battaglione di invasori cercasse di penetrare all’interno del corpo, e la difesa, così come l'”assetto da combattimento”, sono per così dire in grande stile.

Per quanto riguarda l’allergia al pelo, ad essere interessato e soprattutto l’apparato respiratorio, con segni di lacrimazione, irritazione, starnuti, tosse e difficoltà a respirare.

L’allergia ad una sostanza può anche svilupparsi dopo molto tempo in cui siamo in contatto con essa, per questo purtroppo capita che alcune persone che vivono per molto tempo con dei gatti, sviluppino successivamente l’allergia al pelo.

L’allergia è una predisposizione ereditaria, è più facile che un soggetto con i genitori allergici a qualche cosa, sia esso stesso allergico, anche se non è una regola.

Per sapere se si è allergici a qualcosa, si può fare uno specifico test: nel caso dell’allergia al pelo di gatto si tratta di un esame cutaneo chiamato prick-test: si fa entrare in contatto la propria pelle con una piccola quantità di allergene, e si osserva, data al velocità in cui si reagisce, se la zona si gonfia.

Le allergie “ai gatti”

Nel caso delle reazioni avverse quando abbiamo attorno un gatto, in realtà non si tratta di una “allergia al gatto” di per sé, ma ad alcuni specifici allergeni presenti nel gatto, nella sua saliva, e in altre sue ghiandole, che poi si deposita sul suo pelo. Queste sostanze dono prodotte per lo più dalle ghiandole salivari, dalle ghiandole sebacee e in maggior quantità dalle ghiandole perianali, dove sono più concentrate.

I principali allergeni che ci provocano reazione sono i sono Fel d1 e Fel d4 . Poi ci sono allergeni minori, e cioè  Fel d2 , Fel d3, e il IgA felino. Sono delle glicoproteine e l’allergene Fel d1 è nel 60% dei casi il responsabile della nostra reazione allergica.

Questi allergeni sono estremamente volatili, non solo si attaccano al pelo del gatto attraverso la sua saliva, ma poi si disperdono nell’ambiente domestico, sui tessuti e sugli umani che vivono con i gatti e sono molto persistenti nell’ambiente, specialmente nella lettiera del gatto, perché come abbiamo visto le ghiandole perianali ne secernono in gran quantità e vengono depositate sulle feci.

Ad oggi sono stati isolati 13 tipi di allergeni che possono causare negli umani una reazione allergica, e quello che vale per una persona può non valere per un’altra, tanto che chi è allergico ai cavalli o ai cani o ai conigli non è detto che sia allergico anche ai gatti. Tuttavia ad esempio il 25% delle persone allergiche ai cavalli reagiscono anche all Fel d4 prodotta dai gatti.

Non esistono test per in commercio per capire se un gatto produca grandi quantità di allergeni o meno, l’unico modo per saperlo, per una persona che si ritiene allergica, è passare un po’ di tempo con il gatto e vedere come reagisce. La reazione allergica è veloce, bastano 10 minuti con il gatto e se il naso inizia a colare, allora la reazione c’è.

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Sintomi dell’allergia al pelo di gatto

I sintomi dell’allergia al pelo del gatto, pertanto, sono questi: quando un soggetto allergico entra in una stanza in cui vive un gatto i suoi occhi iniziano a lacrimare, il naso a starnutire, la bocca a tossire e potrebbero presentarsi delle difficoltà respiratorie, dovute al fatto che il gatto perde il pelo dove sono depositati gli allergeni, dovuti al fatto che il gatto si lecca molto spesso, che vola per poi depositarsi sulla mobilia e sul pavimento.

La reazione allergica quando un soggetto entra a contatto con la sostanza che lo irrita, è di fatto quasi immediata, i sintomi si presentano dopo 10-15 minuti.

Ancora peggio: il pelo secco viene “sbriciolato” dalle nostre scarpe, senza che ce ne rendiamo conto, e questo crea delle microparticelle di pelo che danno le reazioni peggiori, perché è difficile che un pelo intero riesca ad entrarci in bocca (lo sentiremmo).

Esiste un gatto anallergico?

Ci sono in effetti alcuni gatti che producono meno allergeni FEL, per cui potreste comunque avere il vostro micio senza dover soffrire.
Un gatto per allergici potrebbe essere il gatto Siberiano, che sembra produrre pochissimi agenti allergenici, come anche il gatto Norvegese delle Foreste.

Un un gatto nudo, come uno Sphynx o Don Sphynx., non è la soluzione adatta per chi è allergico, in quanto non è il pelo a stimolare la nostra reazione immunitaria, ma appunto le ghiandole e la saliva del gatto.
Per saperne di più, leggi qui: Gatto anallergico, tutta la verità sul gatto ipoallergenico.

Pare anche che la presenza dell’allergene Fel-d1 sia maggiore nei gatti silver e smoke, quindi attenzione anche al colore del gatto che volete acquistare.

Gli allevatori di gatti di razza in genere consentono di fare delle “prove allergiche” consentendo di stare per un po’ di tempo in stanza con il gatto che hai scelto, per vedere la reazione, se sei allergico. Questo può essere molto utile per verificare la reazione allergica in compagnia del micio, ed è utile anche se vuoi adottare un gatto non di razza.

Attenzione perché i gattini piccoli producono meno allergene rispetto ai gatti adulti, anche questo è un fattore da prendere in considerazione. Inoltre la presenza di allergene varia da gatto a gatto, non è detto che se sei allergico a contatto con un gatto tu sia allergico anche a contatto con un altro gatto.

Naturalmente quando si fa questa prova è necessario portare con sé i propri rimedi per l’allergia al gatto, come antistaminici, colliri ed eventuali inalatori. Se di manifesta un reazione allergica, ci si dovrà lavare le mani con acqua e sapone per rimuovere gli allergeni che si sono depositati sul nostro corpo.

Nel 2006 è stato fatto uno studio dal laboratorio INDOOR Biotechnologies testando la quantità di allergene in gatti non di razza, gatti siberiani e gatti abissini. Oltre la metà dei gatti siberiani ed abissini avevano una quantità di allergene molto inferiore a quella del gatto normale e oltre il 15% di questi gatti aveva valori talmente bassi da poter essere normalmente avvicinato da chi soffre addirittura di attacchi d’asma correlati all’allergia.

La ricerca ha confermato anche che l’allergene è maggiormente presente nei maschi non sterilizzati, mentre le femmine sterilizzate ne avevano la minor quantità, conferma del del fatto che la produzione dell’allergene è legata agli ormoni.

In Svizzera si sta testando anche una sorta di “vaccino” da somministrare ai gatti per ridurre e togliere la produzione degli allergeni dalle loro ghiandole, ma non sappiamo quando potrebbe arrivare in Italia.
Inoltre altri studi scientifici stanno cercando di individuare una specifica alimentazione per gatti che riduca la produzione degli allergeni: leggi qui.

L’allergia al pelo del gatto: i rimedi

Per le allergie esiste una sorta di “vaccino”, che consiste nel rimanere poco alla volta a contatto con la sostanza, aumentandone poco a poso l’esposizione. Per la cura vera e propria, si ricorre di solito agli antistaminici.

Abbiamo capito come l’allergia difficilmente sia dovuta alla presenza del gatto in sé, ma è soprattutto dovuta alla polvere, alle microparticelle di pelo che volano nell’aria (è più facile avere la reazione nella stanza in cui vive un gatto che in quel momento non è lì che accarezzare un gatto trovato per strada) perché sono diffuse le particelle FEL che causano la reazione allergica.

Per questo motivo dobbiamo, per prima cosa, cercare di evitare l’accumulo. L’allergia al pelo di gatto va prevenuta e tenuta sotto controllo attraverso la pulizia dei nostri ambienti domestici.
Si tratta di spolverare spesso in casa, magari non farlo noi ma farlo fare a qualcun altro, lavare spesso i pavimenti e lasciare spesso le finestre aperte in modo da favorire l’uscita della polvere dalla casa, perché la concentrazione di particelle è molto più bassa fuori che in casa, dove il gatto vive.

Altro accorgimento molto importante è quella di non far girare il gatto per tutta la casa, ma di rendergli interdetta una stanza, la più importante è la camera da letto dove altrimenti passeremo svariate ore a respirare gli allergeni.

Anche se abbiamo uno studio sarebbe importante non farcelo entrare, così da avere una stanza in cui potersi “riprendere” nel caso un giorno le reazioni allergiche fossero particolarmente forti.

Lavare il gatto è utile? In realtà alcuni studi dicono di no, che sia del tutto inutile, in quanto le concentrazioni di FEL D1 si ricostituiscono nell’ambiente in meno di 24 ore. Alcuni consigliano di inumidire il pelo del gatto con un panno bagnato in modo da scongiurare almento la perdita di pelo morto in giro per casa e l’accumulo di allergene sul pelo con lo spargimento dello stesso.

I vestiti vanno lavati spesso, così come i tappeti e il divano, e se dobbiamo scegliere della tappezzeria scegliamola semplice da lavare, e che non favorisca l’accumulo di particelle che causano allergia.

Scopri in questo articolo alcuni modi per rimuovere i peli di gatto in casa.

allergia gatto

Ottima cosa è anche evitare di toccare la lettiera e le cucce a mani nude, cioè indossare dei guanti per pulirle, e tenere pulita molto spesso la lettiera, magari farla pulire da qualcuna altro.

Può essere molto utile (ed anche consigliato per una marea di motivi) sterilizzare il gatto, sia maschio che femmina, in modo che produca meno allergeni, come è stato appurato. secondo molti studi la femmina sterilizzata produce meno allergeni rispetto al maschio.

Un rimedio utile consigliato per l’allergia al pelo del gatto è Allerpet, un prodotto da passare sul pelo del gatto che riduce la presenza dell’allergene in maniera significativa, aiutando chi soffre di allergia a tenere a bada i sintomi.

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Si può passare Allerpet sul pelo del gatto con un panno umido, spazzolandolo con un pettine a denti stretti in modo da eliminare il pelo morto. Ripetendo il trattamento una volta a settimana si possono scongiurare la maggior parte delle reazioni allergiche.

Infine, cosa forse più importante di tutte, rivolgiamoci ad un medico specialista in allergia: l’allergologo.
Sembra, infatti, da studi recenti che sia possibile ridurre le reazioni allergiche verso un allergene tramite piccoli contatti prolungati, ma per avere informazioni ulteriori dovete consultare un medico, che saprà fornirvi anche dei medicinali da assumere qualora le reazioni, di tanto in tanto, fossero particolarmente gravi.

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Non c’è niente da fare, per resistere con un gatto in casa, bisogna tenere pulito, anche se non siamo soggetti ad allergia al gatto. Come scegliere l’aspirapolvere più adatto ai peli di gatto? Te ne parlo in questo articolo: il miglior aspirapolvere per i peli di animali.

Ottima cosa anche dotarsi si un Roomba, l’aspirapolvere automatico che aspira anche da solo, quando non siamo in casa, in questo modo possiamo tornare a casa e trovare tutto pulito e soffrire meno la presenza di peli.

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F.A.Q. sull’allergia al gatto

Cosa causa l’allergia al gatto?

L’allergia al gatto è causata da una sostanza contenuta nelle ghiandole del gatto, nella saliva, e nelle ghiandole perianali, che poi si diffonde nell’ambiente tramite il pelo che perde il gatto.

Esistono gatti anallergici?

Esistono gatti che producono in minor quantità gli allergeni che causano reazione, come ad esempio il Siberiano e il Norvegese delle foreste

Il gatto nudo è anallergico?

No, perché l’allergia non è legata al pelo, ma alle ghiandole del gatto, come le ghiandole salivari e perianali.

Funziona l’antistaminico per l’allergia la gatto?

I farmaci Antistaminici più comuni sono la Cetirizina (Zirtec), la Loratadina (Clarytin) o la Desloratadina (Aerius), funzionano come per le altre allergie dell’apparato respiratorio.

Esiste un vaccino per le allergie?

Esiste un trattamento graduale di esposizione alle sostanze che causano reazione allergica che può aiutare, una sorta di desensibilizzazione.

C’è una cura definitiva per l’allergia al gatto?

Purtroppo no, puoi comunque ricorrere ai rimedi descritti in questo articolo e cercare una delle razze feline che producono meno allergeni.

Conclusioni

Convivere con un gatto se si è allergici può essere un grosso problema, ma ho sentito molte persone che si ritenevano allergiche e poi in realtà al singolo gatto non lo sono, cioè la cosa è molto variabile da gatto a gatto e da situazione a situazione.

Non si può certo vivere assumendo antistaminici, ma per le forme più leggere di allergia si può ricorrere ai rimedi descritti in questo articolo.
Raccontami anche la tua esperienza? Conosci persone allergiche ai gatti o lo sei tu stesso? Sei guarito dall’allergia ai gatti oppure ad un gatto specifico non sei allergica? Scrivimi tutto nei commenti.

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2 commenti
  1. Milvia Angela Codazzi
    Milvia Angela Codazzi dice:

    Io sono nata allergica ed ero allergica anche al pelo del gatto mam avendoli sempre avuti mi è passata col tempo.

    Rispondi

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