Voglio un gatto: step veterinari dei primi mesi del gattino

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In questo articolo vedremo con la dott.ssa Enrica Rigolon che cosa fare nei primi mesi in cui abbiamo adottato un gattino. Dire “voglio un gatto” non basta, meglio informarsi prima su tutte le cose da fare quando avremo il nostro gattino e quali sono gli “step sanitari” a cui dovremo sottoporlo nei primi mesi di vita.

Solitamente se acquistate un gatto di razza da un allevatore, questi vi consiglierà tutte le operazioni da fare, ad esempio quando sterilizzare il gattino, quando vaccinarlo, come farlo ambientare in casa. Ma se adottiamo un gatto da una associazione o se troviamo un gattino e vogliamo tenerlo, potremmo aver bisogno di maggiori informazioni.

Abbiamo parlato in questo articolo delle operazioni preliminari per preparare casa all’arrivo del micino, e cosa serve avere in casa per l’arrivo di un micino, ma in questo articolo vederemo quali sono le fasi dal punto di vista veterinario, da prendere in considerazione per iniziare una vita sana con il nostro gatto.

Vedremo dunque una serie di F.A.Q. sulle fasi mediche della vita del gattino a cui la dott.ssa Enrica Rigolon ha gentilmente risposto.

A che età adottare un gattino?

Io vi consiglio di non staccare il gattino dalla madre prima dell’ottava-nona settimana di vita, perché fino alla nona settimana di vita il micetto sta completando quello che è il suo periodo di socializzazione, periodo in cui impara la comunicazione con gli altri gatti, impara a comunicare con le altre specie, quindi con noi esseri umani, con cani, se ne ha la possibilità, con le varie specie di essere umani, perché diverso è il modo anche di approcciarsi a un adulto piuttosto che a un bambino, piuttosto che a un anziano.
Leggi anche: Gattini in adozione, quando il distacco dalla madre.

E’ importante che ci sia la possibilità per il micetto di stare con mamma gatta, che gli insegna gli autocontrolli: se mamma gatta non ha la possibilità di farlo vi ritroverete poi con micetti che vi graffiano, vi mordono, esagerano con i vocalizzi, fanno un po i pazzi, perché è mamma gatta che entro questa età glieli insegna, quindi non portateveli a casa troppo presto.

Alla nona settimana di vita del gattino è anche completato il processo di svezzamento per cui anche il micetto sarà già abituato a mangiare da solo, tutte cose che poi vi facilitano l’inserimento
in famiglia.

Cosa preparare quando si porta a casa un gattino?

Quando vi portate a casa il gattino piccolo magari chiedete al vecchio proprietario o all’associazione animalista di darvi una copertina, un qualche riferimento che gli permetta di portarvi a casa un po’ dei feromoni territoriali che il micetto aveva nel vecchio ambiente, così che abbia dei riferimenti, perché lui fino al suo quarto-quinto mese non è ancora in grado di organizzarsi bene il territorio nella nuova casa, perché non sa ancora bene come segnarlo, come depositare i suoi feromoni, e quindi gli date almeno un riferimento.

Mettete la sua copertina nella sua cestina e lo aiutate a dire: questo è il luogo di riposo. Quando lo portate a casa dovete avere una cestina per il riposo, la lettiera con la sabbietta, e dei giochini vari, poi io consiglio a tutti i proprietari di gatti la fontanella per l’acqua, e se li tenete chiusi in casa va fatto un piccolo investimento anche con dei tiragraffi, delle scalette per arricchire l’ambiente.

Quando portare il gattino dal veterinario la prima volta?

Io faccio fare a tutti quella che io chiamo una “mini quarantena“: non andiamo dal veterinario prima di una decina di giorni, facciamogli superare questa fase di stress, perché lo stress gli causa immunodepressione e quindi potrebbe rischiare di ammalarsi.
Lasciatelo tranquillo, poi, trascorso questa mini quarantena in cui vedete anche che non sviluppa nessun segno di malattia, allora lo portiamo dal veterinario per le prime cose mediche.

Quali sono i primi esami da fare ad un gattino piccolo?

Io inizio sempre con l’esame delle feci: raccogliete la cacca del gattino dalla lettiera, non è importante se è sporca di sabbietta, e ce la portate, e ci portate anche il gattino. Noi vediamo che parassiti intestinali ha, pesiamo il gattino e di conseguenza vi diamo il farmaco più opportuno per il suo intestino, per i parassiti intestinali.
Se fosse un micetto proveniente da gattili o da situazioni in cui c’è una scarsa igiene può essere anche che vi proponiamo un test della giardia, se non ha feci belle, o può essere che vi proponiamo la ricerca degli strongili broncopolmonari, che sono dei parassiti proprio polmonari.

Quando fare i primi vaccini al micetto?

Già a partire dall’ottava settimana di vita del micio possiamo iniziare con le vaccinazioni. Se il micetto sta bene, ogni poi 3-4 settimane effettuiamo dei richiami, fino alla sedicesima settimana di vita del micetto, dicono le linee guida internazionali, perché ci sono dei micetti che acquisiscono dalla mamma gatta, con il colostro, un pacchetto anticorpale talmente forte, talmente duraturo, per cui se noi interrompiamo i richiami vaccinali prima della 16a settimana potrebbe essere che i suoi anticorpi materni ci annullino l’effetto del vaccino e noi ci ritroviamo con il micetto come se non fosse stato vaccinato.
Quindi so che per molti può essere una novità, però bisogna proseguire con i richiami vaccinali fino almeno alla sedicesima settimana di vita del micetto. Leggi anche: Vaccinazioni al gatto, cosa fare

Quali vaccini fare a un gattino?

Dipende dalla vita che farà il vostro micetto…vivrà squisitamente segregato in casa? Allora non occorre fargli il vaccino per la leucemia felina, perché la leucemia se la prende se entra in contatto con altri gatti, quindi se vive chiuso in casa basta che facciate la classica vaccinazione trivalente, cioè il vaccino per calici virus, herpes virus e il virus della panleucopenia felina.

Se invece pensate, anche in un futuro, di lasciarlo uscire di casa, o potrebbe essere che abbiate bisogno di portarlo in una pensione per gatti, dove mescolano tutti i mici molto serenamente, senza farsi problemi, fategli anche il vaccino per la leucemia e siete tranquilli di averlo protetto coltro tutto, anche per questo fino ad almeno alla sedicesima settimana di vita compiuta.

Per quanto riguarda i richiami vaccinali al gatto, tradizionalmente si fa il richiamo del vaccino a un anno di età del micio, o dopo un anno dall’ultimo vaccino fatto, è una tradizione perché anche lì in realtà gli studi dicono che dovremmo vaccinarli prima, che in molti gattini anche l’ultimo richiamo fatto alla 16asettimana non è protettivo, quindi in realtà le ultime linee guida direbbero di vaccinare i gattini a sei mesi, perché potrebbe essere l’unico vaccino in realtà protettivo.

So che potrei sollevare un vespaio con questi discorsi, perché non si fa mai, molti proprietari sono contrari ai vaccini, l’alternativa per sapere se lo devo vaccinare o non lo devo vaccinare potrebbe essere quella di fare la misurazione dei loro titoli anticorpali per vedere se il vaccino ha fatto effetto, però questo comporta un prelievo di sangue che i gatti non gradiscono, costi maggiori per voi e di conseguenza la soluzione che si trova per lo più è: ti rifaccio la punturina di vaccino e sono tranquillo.

Quando sterilizzare i gattini?

Se siamo arrivati alla sedicesima settimana di vita, a circa quattro mesi, dovete iniziare a pensare, nel caso avete una femminuccia, alla sterilizzazione, perché intorno al quinto-sesto mese può avermi il suo primo calore. Per il micetto maschio invece potete dormire stando tranquilli un pochettino di più, perché diventano puberi più tardi rispetto alle femmine: diventano puberi intorno al settimo, ottavo, nono mese, dipende da maschietto a maschietto.

Le linee guida internazionali suggerirebbero di lasciarli diventare puberi, di far fare almeno il primo calore, le gattine però è difficile con il fatto di vivere a stretto contatto con i nostri gatti perché una gatta i calore è difficilissima da sopportare, perché è capace di tenervi svegli tutte le notti per una settimana, il micetto maschio quando diventa pubere inizia fare una pipì con un odore così acre, così insopportabile che facile a dirsi: “lascio a diventare pubere”, poi conviverci è un altro paio di maniche.

Non solo: se lo lasciate diventare pubere e marcare, impara a segnarvi il territorio con le marcature verticali sui muri e poi rischiate di non levargli più questo comportamento. Per cui questo è quello che faccio in ambulatorio: io consiglio a tutti di sterilizzare le micette entro il sesto mese di vita e i maschietti li valutiamo anche durante le visite delle vaccinazioni e tra il settimo e l’ottavo mese castriamo, a parte magari con i maschietti che sono tanto piccolini sottopeso, magari gli diamo più tempo per maturare, però questa è l’età che noi vi consigliamo per questi interventi chirurgici. Leggi anche: Perché sterilizzare?

Quando fare il test Fiv e felv a un gattino?

Un’altra cosa che si può fare dal sesto mese di vita è il test per la Fiv e il test per la Felv, e noi di solito cogliamo l’occasione del fatto che sono sedati e poi in anestesia per gli interventi chirurgici, per fargli il prelievo di sangue e fare anche questo test.

Perché si fa il test Fiv e Felv a questa età? E’ una scelta nostra, per fare un unico prelievo al micio, perché sono dei test che si fanno assieme, contemporaneamente testiamo il micio per entrambe le malattie.

Perché non si fa il test Fiv e Felv prima di sei mesi? Perché dobbiamo essere sicuri che, nel caso il micetto sia nato da una madre con la Fiv, di non misurare con il test eventuali anticorpi materni che il micetto ha acquisito dalla mamma e quindi non possiamo dirvi “è malato” e magari invece è semplicemente ancora sieropositivo per gli anticorpi della madre. Dai 6 mesi in poi di vita questa possibilità è esclusa.

In realtà il test per la Felv avremmo potuto farlo ben prima, perché invece lì misuriamo il virus, però siccome i gatti non apprezzano assolutamente di farsi fare i prelievi di sangue, lo odiano, odiano il laccetto emostatico sul braccino, per stressare il gattino il meno possibile, per non fargli odiare gli ambulatori, optiamo per fare il prelievo di sangue quando il gattino è in anestesia per fare la sterilizzazione.

Quando iniziare a mettere l’antiparassitario al gattino?

Specialmente se il gattino esce di casa, ma anche se sta solo dentro, dovrete provvedere a una buona protezione contro i parassiti che sono pulci e zecche. L’uso di antipulci o antizecche generalmente più o meno per tutti gli antiparassitari a partire dalla ottava settimana si può fare tranquillamente.


Ci sono anche dei prodotti antiparassitari per gattini piccoli, alcuni prodotti sono abbastanza delicati, si possono utilizzare anche già a partire dalla sesta settimana di vita del gattino.

Vi capitasse che il gatto anche soltanto a quattro settimane è un nugolo di pulci, bisogna trovare la via di mezzo, ci sono appunto dei prodotti spot on delicati, una frizionatina o una spruzzatina io la darei, oppure adesso ci sono anche tantissimi prodotti antiparassitari senza pesticidi a base di prodotti naturali, come l’olio di neem, la citronella, non saranno efficaci come prodotti chimici, ma date una bella frizionatina al gattino, perché bisogna eliminare assolutamente le pulci, che sono pericolosissime.

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Video: step di un gattino piccolo

Se preferisci vedere in video tutti i consigli presentati in questo articolo, eccolo qui:

Ho adottato un gattino piccolo, e adesso??

Spero in questo articolo di esservi stata utile, per capire quali sono le prime operazioni veterinarie da fare quando adottate un gattino. Se avete dubbi i domande, scrivete pure qui sotto nei commenti!

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